23 results on '"collezionista"'
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2. Presentazione
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Giacobello, Federica and Pouzadoux, Claude
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HD ,restauro (vasi antichi) ,céramique italiote ,History & Archaeology ,artigianato ,restauration (vases antiques) ,ceramica italiota ,museo ,musée ,collezionista ,artisanat ,collectionneur ,SOC003000 - Abstract
Con questa introduzione vogliamo innanzitutto ringraziare tutte le persone e le istituzioni che hanno reso possibile la realizzazione e la pubblicazione di questa giornata di studio, organizzata presso le Gallerie d’Italia - Palazzo Zevallos Stigliano, museo di Intesa Sanpaolo a Napoli, in occasione del restauro di due vasi del MANN nell’ambito della 16a edizione del programma Restituzioni, curato dalla Banca. Questa giornata nasce dall’incontro tra il progetto di pubblicazione dei vasi ital...
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- 2021
3. La loutrophoros. Forma e distribuzione
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Silvestrelli, Francesca
- Subjects
HD ,restauro (vasi antichi) ,céramique italiote ,History & Archaeology ,artigianato ,restauration (vases antiques) ,ceramica italiota ,museo ,musée ,collezionista ,artisanat ,collectionneur ,SOC003000 - Abstract
“Dentro la tomba dove si rinvenne il vaso rappresentante la morte di Archemore e Ercole negli Esperidi, furono scavati ancora molti altri, che certo sono insigni anche per merito d’arte e di stile. Fra essi principalmente si ammira il vaso a profumiere, detto volgarmente ad incensiere. Singolare è esso per la grandezza, e raro per la forma, per il soggetto, per la qualità dell’argilla, e per la viva espressione delle figure… È fregiato di due manichi di bizzarra e sconosciuta forma”. Con ques...
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- 2021
4. Savoir-faire antichi e moderni tra Ruvo di Puglia e Napoli: il cratere dell'Amazzonomachia e la loutrophoros con il mito di Niobe
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Barba, Salvatore, Coppola, Michele, Giacco, Marialucia, Giacobello, Federica, Giannossa, Lorena C., Laviano, Rocco, Luppino, Angela, Mangone, Annarosa, Massa-Pairault, Françoise-Hélène, Melillo, Luigia, Milanese, Andrea, Muntoni, Italo M., Operetto, Maria Teresa, Pontrandolfo, Angela, Pouzadoux, Claude, Prisco, Gabriella, Silvestrelli, Francesca, Giacobello, Federica, and Pouzadoux, Claude
- Subjects
HD ,restauro (vasi antichi) ,céramique italiote ,History & Archaeology ,artigianato ,restauration (vases antiques) ,ceramica italiota ,museo ,musée ,collezionista ,artisanat ,collectionneur ,SOC003000 - Abstract
Ce volume réunit les contributions présentées à la Journée d’étude internationale organisée, pour la 16e édition du programme Restituzioni 2013, par le Centre Jean Bérard et Banca Intesa Sanpaolo en collaboration avec le Musée archéologique National de Naples et l’Università degli Studi de Milan, à l’occasion de la restauration de deux vases du MANN. Au-delà de la consolidation et de l’amélioration de leur état de conservation et afin de leur restituer une unité de lecture, le laboratoire de restauration du MANN a programmé d’importantes interventions réalisées par Raffaele D’Aniello, Pasquale Festinese, Antonio Guerra, Antonio Marroccella, sous la direction de Luigia Melillo et avec la coordination de Mariateresa Operetto. Ce livre souhaite rendre hommage aux savoirs du collectionneur, du restaurateur, du potier et du peintre dont les productions, depuis l’Antiquité jusqu’à nos jours, constituent le patrimoine du MANN. Le défi consistait à reconstruire, à l’instar de travaux récents sur l’histoire complète de vases italiotes, la biographie et l’autopsie des œuvres à travers une analyse à 360 degrés qui dépasse les limites entre les périodes et les disciplines, à travers la confrontation entre les restaurations antiques et modernes et des enquêtes menées dans les documents conservés dans des dépôts et des archives. Quant aux “savoir-faire antichi”, le cratère et la loutrophore exposés aujourd’hui dans la section Magna Grecia constituent d’extraordinaires témoignages archéologiques de l’excellence des potiers et des peintres apuliens du IVe siècle av. J.-C. : les populations de l’Apulie antique confiaient à ces productions de prix le soin d’exprimer, par le choix des formes et des décors, leurs valeurs, leurs croyances et leur besoin d’affirmation sociale. Pour ces raisons ils constituent une source de connaissance fondamentale du monde antique : la lecture de la forme et des images proposée dans ces différentes contributions en montre la complexité et l’importance. Questo volume raccoglie i contributi della Giornata Internazionale di Studi organizzata nell’ambito della 16a edizione del programma Restituzioni 2013, dal Centre Jean Bérard e da Banca Intesa Sanpaolo in collaborazione con il MANN e l’Università degli Studi di Milano, in occasione del restauro di due vasi del MANN. Con l’obiettivo principale di restituire ai due vasi una unitarietà di lettura, oltre a garantirne il consolidamento e il miglioramento delle precarie condizioni di conservazione, sono stati programmati dal Laboratorio di Restauro del MANN significativi interventi conservativi, realizzati da Raffaele D’Aniello, Pasquale Festinese, Antonio Guerra, Antonio Marroccella, con la direzione di Luigia Melillo e il coordinamento di Mariateresa Operetto. Questo libro vuole rendere omaggio al sapere del collezionista, del restauratore, del vasaio e del pittore che, attraverso le loro produzioni dall’antichità ad oggi costituiscono parte del patrimonio del MANN. La sfida è stata quella di ricostruire, sulla scia di pubblicazioni recenti che presentano la storia completa di singoli vasi italioti, la biografia e l’autopsia delle opere attraverso un’analisi a 360 gradi, annullando i confini tra i periodi e le conoscenze attraverso il confronto tra i vecchi e i nuovi restauri e le indagini condotte nei documenti conservati in magazzini e archivi. A proposito di “savoir-faire antichi”, il cratere e la loutrophoros oggi esposti nella sezione Magna Grecia rappresentano straordinari documenti archeologici della qualità artigianale raggiunta dai ceramisti e ceramografi apuli nel IV secolo a.C.: a questi manufatti di pregio le comunità dell’antica Puglia si affidavano per affermare, attraverso la scelta delle forme vascolari e delle loro raffigurazioni, i valori, le credenze e le esigenze di affermazione sociale. Essi costituiscono, quindi, una fondamentale fonte di conoscenza del mondo antico: la lettura della forma e delle immagini proposte nei diversi contributi qui presentati ne mostrano la complessità e l’importanza.
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- 2021
5. Ricostruzione 3D del ‘Vaso dell’Amazzonomachia’
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Barba, Salvatore
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HD ,restauro (vasi antichi) ,céramique italiote ,History & Archaeology ,artigianato ,restauration (vases antiques) ,ceramica italiota ,museo ,musée ,collezionista ,artisanat ,collectionneur ,SOC003000 - Abstract
1. - Tecnologia e metodologia Obiettivo di questo studio è stato di adattare dei consueti strumenti e tecniche di rilievo a un ambito che, da un punto di vista metodologico, potremmo definire ‘ambiguo’, nel senso che il ‘Vaso dell’Amazzonomachia’ ha una dimensione tale da non poter essere ascritto né a un’applicazione di rilievo propriamente di dettaglio, né di rilievo architettonico. Sono state, quindi, riscontrate iniziali difficoltà a partire dalla scelta della strumentazione più idonea al...
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- 2021
6. Il restauro della loutrophoros con Niobe tra antico e moderno
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Melillo, Luigia
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HD ,restauro (vasi antichi) ,céramique italiote ,History & Archaeology ,artigianato ,restauration (vases antiques) ,ceramica italiota ,museo ,musée ,collezionista ,artisanat ,collectionneur ,SOC003000 - Abstract
La loutrophoros apula a figure rosse con Niobe (inv. 82267, H 3246) proviene da una tomba di Ruvo di Puglia e confluì nella collezione del Canonico Ficco e del farmacista Raffaele Cervone di Ruvo, composta da 254 oggetti tra cui ceramiche, armi e armature in bronzo, ori, vetri e le celebri lastre funerarie della Tomba delle Danzatrici, che il 19 giugno del 1838 fu acquistata dal Real Museo Borbonico di Napoli per 8014 ducati. Come è noto, a partire dal 1810, ma in particolare negli anni 1833-...
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- 2021
7. Pélops, le Sipyle, Smyrne et l’Amazone. Regards sur le cratère de «l’Amazonomachie»
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Massa-Pairault, Françoise-Hélène
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HD ,restauro (vasi antichi) ,céramique italiote ,History & Archaeology ,artigianato ,restauration (vases antiques) ,ceramica italiota ,museo ,musée ,collezionista ,artisanat ,collectionneur ,SOC003000 - Abstract
Le cratère «de l’Amazonomachie» n’est sûrement pas le seul, parmi les œuvres du Peintre de Darius, qui traite des rapports entre Orient et Occident à travers la mise en scène de mythes, ou d’épisodes historiques assumant une valeur mythique, comme les batailles entre Grecs et Perses. Il y a plus de vingt ans, dédiant une étude à la mémoire d’Ettore Lepore, je m’attachais au thème du rapport des mythes traités par le Peintre de Darius avec l’actualité politique. Celle-ci me semblait se refléte...
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- 2021
8. Scheda di restauro della loutrophoros con Niobe
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Operetto, Maria Teresa
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HD ,restauro (vasi antichi) ,céramique italiote ,History & Archaeology ,artigianato ,restauration (vases antiques) ,ceramica italiota ,museo ,musée ,collezionista ,artisanat ,collectionneur ,SOC003000 - Abstract
Titolo della scheda: Loutrophoros con Niobe n. inv. 82267Datazione: metà IV secolo a.C.Tecnica/materiale: ceramica a figure rosse con sovraddipintureDimensioni: altezza cm. 92; diametro cm. 40; diametro max cm. 46Provenienza: Ruvo. Collezione Ficco e CervoneCollocazione: Deposito Collezione vascolare Box 13 del Museo Archeologico Nazionale di Napoli Sottoporre un’opera a restauro, intendendosi con questo termine tutte quelle operazioni eseguite con l’ausilio di mezzi chimici e meccanici, è se...
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- 2021
9. Archeometria di due restauri
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Mangone, Annarosa, Laviano, Rocco, Giannossa, Lorena C., and Muntoni, Italo M.
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HD ,restauro (vasi antichi) ,céramique italiote ,History & Archaeology ,artigianato ,restauration (vases antiques) ,ceramica italiota ,museo ,musée ,collezionista ,artisanat ,collectionneur ,SOC003000 - Abstract
1. Obiettivi delle indagini archeometriche Nell’ambito delle iniziative previste nell’edizione 2013 del programma Restituzioni. Tesori d’arte restaurati, promosso da Intesa Sanpaolo, sono stati sottoposti a restauro presso il Laboratorio di Conservazione e Restauro del Museo Archeologico Nazionale di Napoli due vasi apuli a figure rosse, il cratere detto “dell’Amazzonomachia” (inv. 81667), attribuito al Pittore di Dario (330 a.C. ca.), e una loutrophoros con il mito di Niobe (inv. 82267), att...
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- 2021
10. Il cratere dell’Amazzonomachia da Ruvo al Museo Borbonico. Storie di mercato e di tutela nella «terra dei vasi»
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Milanese, Andrea
- Subjects
HD ,restauro (vasi antichi) ,céramique italiote ,History & Archaeology ,artigianato ,restauration (vases antiques) ,ceramica italiota ,museo ,musée ,collezionista ,artisanat ,collectionneur ,SOC003000 - Abstract
Ruvo – la cittadina che il capitano Maler, agente del Granduca di Baden, nel 1837 efficacemente definì la «terra dei vasi» – è un osservatorio perfetto per chi voglia studiare la storia del mercato d’antichità e quella della politica di tutela nel Regno delle Due Sicilie intorno a metà Ottocento. A scavare tra i documenti – e a volerli incrociare – facilmente ci s’imbatte in vicende intricate quanto emblematiche, quali ad esempio quelle connesse al rinvenimento e all’acquisizione (da parte de...
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- 2021
11. Le variazioni semantiche del racconto di Niobe
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Pontrandolfo, Angela
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HD ,restauro (vasi antichi) ,céramique italiote ,History & Archaeology ,artigianato ,restauration (vases antiques) ,ceramica italiota ,museo ,musée ,collezionista ,artisanat ,collectionneur ,SOC003000 - Abstract
Ringrazio gli organizzatori di questa giornata per avermi inserita in un incontro molto fruttuoso incentrato sulla presentazione e sui risultati ottenuti con l’analisi e lo studio da diverse angolazione di uno straordinario documento ceramico raffigurante sul lato principale il mito di Niobe. A me è stato chiesto di tornare su questo tema richiamando un lavoro di molti anni fa in cui con Gabriella Prisco e Eliana Mugione avevamo cercato di tracciare attraverso le immagini l’uso dei semata e d...
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- 2021
12. Le proposte di restauro di Raffaele Gargiulo per la loutrophoros con Niobe e il 'vaso dell’Amazzonomachia'. Restauri di vasi del Real Museo Borbonico tra il 1835 e il 1850
- Author
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Luppino, Angela
- Subjects
HD ,restauro (vasi antichi) ,céramique italiote ,History & Archaeology ,artigianato ,restauration (vases antiques) ,ceramica italiota ,museo ,musée ,collezionista ,artisanat ,collectionneur ,SOC003000 - Abstract
Raffaele Gargiulo, rinomato mercante di antichità, esperto restauratore, figura eclettica e controversa nella storia del Real Museo Borbonico e del commercio di antichità nella prima metà del XIX secolo, fu, certamente, il protagonista indiscusso del restauro dei vasi antichi, attività che egli cominciò nel 1801, già a sedici anni, presso gli artisti della Real Fabbrica della Porcellana. Nel 1808, Gargiulo entra nell’«Officina dei Restauri dei vasi etruschi» del Museo Reale di Napoli dove nel...
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- 2021
13. Ippolito II d’Este, les artistes et le royaume de France (1536-1563)
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Jean Sénié
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Francia ,érudition ,Roma ,Rome ,reti di artisti ,humanism ,XVIe siècle ,cultural life ,storia della Corte ,Cinquecento ,artistic patronage ,General Environmental Science ,Rinascimento ,diffusione di idee e forme ,histoire de la Cour ,réseaux d’artistes ,artistic life ,Europe ,Renaissance ,diffusion des idées et des formes ,Italy ,vita artistica ,France ,ambassador ,Europa ,Catholic Church ,ambasciatore ,cardinale ,mécénat artistique ,Court history ,Chiesa cattolica ,erudition ,erudizione ,collector ,cardinal ,mecenatismo artistico ,vita culturale ,vie artistique ,collectionneur ,vie culturelle ,umanesimo ,Italie ,dissemination of ideas and forms ,16th century ,artists’ networks ,Italia ,humanisme ,Église catholique ,General Earth and Planetary Sciences ,collezionista ,ambassadeur - Abstract
Entre 1536 et 1563, Ippolito II d’Este passe quinze ans dans le royaume de France. Il joue un rôle d’intermédiaire entre l’Italie et la France, tant sur le plan politique que sur le plan culturel. Le cardinal de Ferrare, et certains Italiens de sa suite, entendent jouer sur le décalage culturel et artistique qu’ils pensent remarquer entre la cour de France et les cours italiennes. L’usage politique du mécénat artistique révèle la perception d’Ippolito II d’Este des Français, mais aussi sa conception du rôle d’un prélat issu d’une prestigieuse dynastie italienne. Or, avec les guerres de Religion, la magnificence du cardinal est tournée en dérision. Le mécénat artistique du prélat s’expose à un retournement politique dégradant son image. La vie d’Ippolito II d’Este offre ainsi la possibilité de connaître les discours d’Italiens sur les Français, et les discours que ces derniers sont en train d’élaborer sur le cardinal, au gré de leurs échanges. Tra il 1536 e il 1563, Ippolito II d’Este trascorre quindici anni nel regno di Francia svolgendovi un ruolo politico e culturale di mediatore tra Italia e Francia. Il cardinale di Ferrara, e alcuni italiani della sua corte, intendono giocare sul divario culturale e artistico che pensano di notare tra la corte di Francia e le corti italiane. L’uso politico del patrocinio artistico rivela la percezione di Ippolito II d’Este dei Francesi, ma anche la sua concezione del ruolo di un prelato di una prestigiosa dinastia italiana. Ora, con le guerre di religione francesi, la magnificenza del cardinale viene derisa. Il patrocinio artistico del prelato è esposto a un’inversione politica che degrada la sua immagine. La vita di Ippolito II d’Este offre quindi la possibilità di conoscere i discorsi degli Italiani sui Francesi, e quelli che questi ultimi stanno elaborando sul cardinale man mano che procedono i loro scambi. Between 1536 and 1563, Ippolito II d’Este spent fifteen years in the kingdom of France. He played the role of an intermediary between Italy and France on the political as well as the cultural level. The cardinal of Ferrara and some Italians in his retinue, intended to play on the cultural and artistic gap they thought they noticed between the French and Italian courts. The political use of artistic patronage reveals Ippolito II d’Este’s perception of French people, but also his conception of the role of a prelate from a prestigious Italian dynasty. Yet, with the French Wars of Religion, the magnificence of the cardinal was mocked. The prelate’s artistic patronage was exposed to a political reversal which degraded his image. Thus, Ippolito II d’Este’s life provides an opportunity to know the Italian discourses on French people, and the discourses that the latter are elaborating on the Cardinal, as their exchanges unfold.
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- 2020
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14. Cinque maschere dell’Iyoba Idia del regno del Benin: vite sociali e traiettorie di un oggetto multiplo
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Bodenstein, Felicity, Centre André Chastel : Laboratoire de recherche en histoire de l'art (CAC), and Sorbonne Université (SU)-Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS)-Ministère de la Culture (MC)
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brass ,saisie ,immagine ,saccheggio ,mercato dell’arte ,art market ,vie ,storia ,[SHS]Humanities and Social Sciences ,scultura ,prêt ,restitution ,histoire ,collection ,avorio ,marché de l’art ,ComputingMilieux_MISCELLANEOUS ,sculpture ,série ,lending ,laiton ,arte africano ,museum ,marché ,restituzione ,ivory ,african art ,masque ,multiple ,sequestro ,ivoire ,collezione ,history ,objet-personne ,vite sociali ,icon ,life ,colonisation ,multiplo ,icône ,confiscation ,reproduction ,colonizzazione ,collector ,series ,image ,musée ,collectionneur ,art africain ,pillage ,vita ,serie ,ogetto-persona ,museo ,[SHS.ART]Humanities and Social Sciences/Art and art history ,object-person ,mercato ,social lives ,riproduzione ,mask ,prestito ,vies sociales ,maschera ,ottone ,icona ,collezionista ,looting - Abstract
International audience; Die fünf Elfenbeinmasken der Königin Mutter Idia (16. Jahrhundert), die sich heute in London, New York, Seattle, Stuttgart und in einer englischen Privatsammlung befinden, sind zweifellos die berühmtesten Werke der Kunstproduktion des afrikanischen Kontinents, so wie sie in der einschlägigen Literatur dargestellt wird. Die Abenteuer dieser Objekte, die im Königreich Benin geplündert und 1897 von den britischen Seestreitkräften verkauft wurden, ermöglichen es jedoch, zwei Bewegungen zu beobachten, die im Umgang mit diesem Multiple in gewisser Weise gegenläufig sind: einerseits die durch den Markt provozierte globale Verstreuung einer zunächst lokal zusammen agierenden Einheit der fünf Masken, und andererseits die Wiederentdeckung ihres Status als Ganzes oder Multiple, das mit der (Wieder-)Identifizierung mit Iyoba Idia in den 1950er Jahren einherging und dessen, was Alfred Gell „Person-Objekt“ bezeichnet hat. Der Artikel zeigt auf, dass sich diese beiden Bewegungen von diesem Moment an verflechten und immer angespannter werden.; The five ivory masks of the Queen Mother Idia (16th century), which are now in London, New York, Seattle, Stuttgart, and in an English private collection, are without doubt the most iconic art objects from the African continent if we are to judge by illustrations in reference works. However, the vicissitudes of these objects, looted from the kingdom of Benin, then sold by British naval forces in 1897, lead us to observe two somewhat contrary movements in the history of this multiple: on the one hand, that of a market-driven global dispersion of a group initially conceived to function together locally and, on the other, the rediscovery of their status as an ensemble or multiple, and as what Alfred Gell has called the person-object disseminated through their (re)identification with Iyoba Idia starting in the 1950s. We will see how, from that moment on, these two movements become intertwined and subject to increasing tension.; Las cinco máscaras en marfil de la reina-madre Idia (siglo xvi) que están hoy en Londres, Nueva York, Seattle, Stuttgart y en una colección privada inglesa son sin duda los objetos más icónicos del arte del continente africano, como lo ilustran las obras de referencia. No obstante, las peripecias de estos objetos saqueados al reino de Benin, después vendidos por las fuerzas navales británicas en 1897 permiten observar dos movimientos de cierta forma contrarios en la gestión de este múltiple: por una parte, el de la dispersión global a través del mercado de un grupo constituido como unidad localmente y, por otro, el redescubrimiento de su estatus de conjunto o de múltiple, y de lo que Alfred Gell llamó el objeto-persona diseminado a través de su (re)identificación con Iyoba Ida a partir de los años 1950. Veremos que a partir de ese momento, estos dos movimientos se entremezclan y entran de manera creciente en tensión.; Les cinq masques en ivoire de la reine-mère Idia (xvie siècle) qui sont aujourd’hui à Londres, New York, Seattle, Stuttgart et dans une collection privée anglaise sont sans doute les objets les plus iconiques de l’art du continent africain tel qu’il peut être illustré dans les ouvrages de référence. Or, les péripéties de ces objets pillés au royaume de Bénin puis vendus par les forces navales britanniques en 1897 permettent d’observer deux mouvements en quelque sorte contraires dans la gestion de ce multiple : d’une part, celui de la dispersion globale à travers le marché d’un groupe fait au départ pour agir ensemble localement et, d’autre part, la redécouverte de leur statut d’ensemble ou de multiple, et de ce qu’Alfred Gell a appelé l’objet-personne disséminé à travers leur (re)identification avec Iyoba Idia à partir des années 1950. Nous verrons qu’à partir de ce moment-là, ces deux mouvements s’entremêlent et entrent de façon croissante en tension.; Le cinque maschere in avorio della regina madre Idia (xvio secolo) che si trovano oggi a Londra, New York, Seattle, Stuttgart e in una collezione privata inglese sono senza dubbio gli oggetti più iconici dell’arte del continente africano, almeno per quello che riguarda la sua rappresentazione nei manuali di riferimento. Le peripezie di questi oggetti, rubati al regno del Benin e venduti dalle forze navali britanniche nel 1897, permettono di osservare due correnti per certi versi contrarie nella gestione di questo multiplo: da una parte, la dispersione globale attraverso il mercato di un gruppo fatto per agire insieme localmente e, dall’altra parte, la riscoperta del loro status di insieme, o di multiplo, e di quello che Alfred Gell ha indicato come l’oggetto-persona disseminato, attraverso la loro (re)identificazione con Iyoba Idia a partire dagli anni Cinquanta del Novecento. Vedremo che, a partire da quel momento, questi due flussi si intrecceranno e saranno sempre più in tensione tra loro.
- Published
- 2019
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15. Perspective Cinq masques de l'Iyoba Idia du royaume de Bénin : vies sociales et trajectoires d'un objet multiple
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Bodenstein, Felicity, Centre André Chastel : Laboratoire de recherche en histoire de l'art (CAC), and Sorbonne Université (SU)-Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS)-Ministère de la Culture (MC)
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brass ,saisie ,immagine ,saccheggio ,mercato dell’arte ,art market ,vie ,storia ,scultura ,prêt ,restitution ,histoire ,collection ,avorio ,marché de l’art ,sculpture ,série ,lending ,laiton ,arte africano ,museum ,marché ,restituzione ,ivory ,african art ,masque ,multiple ,sequestro ,ivoire ,collezione ,history ,objet-personne ,vite sociali ,icon ,life ,colonisation ,multiplo ,icône ,confiscation ,reproduction ,colonizzazione ,collector ,series ,image ,musée ,collectionneur ,art africain ,pillage ,vita ,serie ,ogetto-persona ,museo ,[SHS.ART]Humanities and Social Sciences/Art and art history ,object-person ,mercato ,social lives ,riproduzione ,mask ,prestito ,vies sociales ,maschera ,ottone ,icona ,collezionista ,looting - Abstract
International audience; Die fünf Elfenbeinmasken der Königin Mutter Idia (16. Jahrhundert), die sich heute in London, New York, Seattle, Stuttgart und in einer englischen Privatsammlung befinden, sind zweifellos die berühmtesten Werke der Kunstproduktion des afrikanischen Kontinents, so wie sie in der einschlägigen Literatur dargestellt wird. Die Abenteuer dieser Objekte, die im Königreich Benin geplündert und 1897 von den britischen Seestreitkräften verkauft wurden, ermöglichen es jedoch, zwei Bewegungen zu beobachten, die im Umgang mit diesem Multiple in gewisser Weise gegenläufig sind: einerseits die durch den Markt provozierte globale Verstreuung einer zunächst lokal zusammen agierenden Einheit der fünf Masken, und andererseits die Wiederentdeckung ihres Status als Ganzes oder Multiple, das mit der (Wieder-)Identifizierung mit Iyoba Idia in den 1950er Jahren einherging und dessen, was Alfred Gell „Person-Objekt“ bezeichnet hat. Der Artikel zeigt auf, dass sich diese beiden Bewegungen von diesem Moment an verflechten und immer angespannter werden.; The five ivory masks of the Queen Mother Idia (16th century), which are now in London, New York, Seattle, Stuttgart, and in an English private collection, are without doubt the most iconic art objects from the African continent if we are to judge by illustrations in reference works. However, the vicissitudes of these objects, looted from the kingdom of Benin, then sold by British naval forces in 1897, lead us to observe two somewhat contrary movements in the history of this multiple: on the one hand, that of a market-driven global dispersion of a group initially conceived to function together locally and, on the other, the rediscovery of their status as an ensemble or multiple, and as what Alfred Gell has called the person-object disseminated through their (re)identification with Iyoba Idia starting in the 1950s. We will see how, from that moment on, these two movements become intertwined and subject to increasing tension.; Las cinco máscaras en marfil de la reina-madre Idia (siglo xvi) que están hoy en Londres, Nueva York, Seattle, Stuttgart y en una colección privada inglesa son sin duda los objetos más icónicos del arte del continente africano, como lo ilustran las obras de referencia. No obstante, las peripecias de estos objetos saqueados al reino de Benin, después vendidos por las fuerzas navales británicas en 1897 permiten observar dos movimientos de cierta forma contrarios en la gestión de este múltiple: por una parte, el de la dispersión global a través del mercado de un grupo constituido como unidad localmente y, por otro, el redescubrimiento de su estatus de conjunto o de múltiple, y de lo que Alfred Gell llamó el objeto-persona diseminado a través de su (re)identificación con Iyoba Ida a partir de los años 1950. Veremos que a partir de ese momento, estos dos movimientos se entremezclan y entran de manera creciente en tensión.; Les cinq masques en ivoire de la reine-mère Idia (xvie siècle) qui sont aujourd’hui à Londres, New York, Seattle, Stuttgart et dans une collection privée anglaise sont sans doute les objets les plus iconiques de l’art du continent africain tel qu’il peut être illustré dans les ouvrages de référence. Or, les péripéties de ces objets pillés au royaume de Bénin puis vendus par les forces navales britanniques en 1897 permettent d’observer deux mouvements en quelque sorte contraires dans la gestion de ce multiple : d’une part, celui de la dispersion globale à travers le marché d’un groupe fait au départ pour agir ensemble localement et, d’autre part, la redécouverte de leur statut d’ensemble ou de multiple, et de ce qu’Alfred Gell a appelé l’objet-personne disséminé à travers leur (re)identification avec Iyoba Idia à partir des années 1950. Nous verrons qu’à partir de ce moment-là, ces deux mouvements s’entremêlent et entrent de façon croissante en tension.; Le cinque maschere in avorio della regina madre Idia (xvio secolo) che si trovano oggi a Londra, New York, Seattle, Stuttgart e in una collezione privata inglese sono senza dubbio gli oggetti più iconici dell’arte del continente africano, almeno per quello che riguarda la sua rappresentazione nei manuali di riferimento. Le peripezie di questi oggetti, rubati al regno del Benin e venduti dalle forze navali britanniche nel 1897, permettono di osservare due correnti per certi versi contrarie nella gestione di questo multiplo: da una parte, la dispersione globale attraverso il mercato di un gruppo fatto per agire insieme localmente e, dall’altra parte, la riscoperta del loro status di insieme, o di multiplo, e di quello che Alfred Gell ha indicato come l’oggetto-persona disseminato, attraverso la loro (re)identificazione con Iyoba Idia a partire dagli anni Cinquanta del Novecento. Vedremo che, a partire da quel momento, questi due flussi si intrecceranno e saranno sempre più in tensione tra loro.
- Published
- 2019
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16. Sergio Toppi, collezionista e mitografo
- Author
-
Carnevale, Davide
- Subjects
fumetto ,Toppi ,mito ,mitografia ,collezionista ,critica - Published
- 2019
17. I disegni Lanciani di Pietro Camuccini. Appunti su un artista, mercante e collezionista tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento
- Author
-
Puddu, PIER LUDOVICO
- Subjects
Alexander Day ,collezionismo ,Bombel ,dipinti ,Camuccini ,mercante ,mercato ,collezionista - Published
- 2015
18. Trash europeo
- Author
-
Ciaravolo, Massimo
- Subjects
Letteratura svedese ,Ulf Peter Hallberg ,Flaneur ,Collezionista ,Settore L-LIN/15 - Lingue e Letterature Nordiche ,Narrativa - Published
- 2013
19. Cesare Colombo (1937-2005)
- Author
-
Callegher, Bruno and Callegher, Bruno
- Subjects
Cesare Colombo ,collezionista - Published
- 2007
20. La Collezione Guido Zattera. Una donazione di materiali numismatici al Museo Bottacin di Padova
- Author
-
CALLEGHER, BRUNO and Callegher, Bruno
- Subjects
Guido Zattera ,collezionista - Published
- 1995
21. Tessere, bolle mercantili e bolle dogali della Collezione Guido Zattera del Museo Bottacin di Padova
- Author
-
Callegher, Bruno and Callegher, Bruno
- Subjects
Tessere mercantili ,Guido Zattera ,collezionista - Published
- 1995
22. L'Antico e l'Invenzione Scenografica: Pelagio Palagi artista e collezionista
- Author
-
Lucchese, Vincenzo
- Subjects
architetto ,Pelagio Palagi ,collezionista ,antiquario - Published
- 1993
23. Carlo Borghi, collezionista e critico d'arte
- Author
-
Tedeschi, Francesco
- Subjects
critico ,Borghi ,collezionista ,Settore L-ART/03 - STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA - Published
- 1991
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