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Elenco dei manoscritti autografi di Petrarca e delle sue indicazioni sul lavoro di copia

Schede tecniche con perizia linguistica sui manoscritti trecenteschi, posteriori alla cosiddetta "antica vulgata", conservati oggi nelle biblioteche fiorentine, con proposte di localizzazione del copista responsabile.

Nel saggio si presentano due nuovi manoscritti di mano di Giovanni Ardinghelli, un copista a prezzo che svolse la sua attività nel carcere delle Stinche, in cui era stato rinchiuso come debitore insolvente. L’uno, segnalato da Alessio De Caria, è il Mg. XXI.85 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze; l’altro, qui attribuitogli per la prima volta, è l’Italiano 493 della Bibliothèque Nationale de France di Parigi. In appendice sono fornite le trascrizioni di alcuni documenti archivistici in gran parte inediti, utili ad una ricostruzione del profilo biografico del copista. In the paper are presented two new manuscripts of Giovanni Ardinghelli, a copyst that was active in Stinche prison (Florence), where he had been held as an insolvent debtor. The one, reported by Alessio De Caria, is Mg. XXI.85 of the Biblioteca Nazionale Centrale in Florence; the other, here attributed to him for the first time, is the Italian 493 of the Bibliothèque Nationale de France in Paris. The appendix contains the transcripts of some archival documents largely unpublished, useful to a reconstruction of the biographical sketch of the copyist.

L’avvio di una catalogazione prosopogra-fica di quella schiera di cultori della scrittura che convenzionalmente raccogliamo sotto il nome di copisti assume qui una cronotopia quattrocentesca e bolognese, per l’ovvia centralità della città felsinea, sede del più prestigioso Studio europeo, negli itinerari dei libri manoscritti ivi esemplati, legati certo all’incipiente umanesimo locale d’età bentivolesca, ma anche alla pratica amanuense di uno scriba non bolognese o assai spesso non italia- no, di passaggio come studente o come professionista della penna ospitato da un committente dentro le mura, ma poi responsabile della circolazione dei testi co- piati molto al di là delle mura. Nell’intreccio ricchissimo di informazioni erudite che il mare magnum della scrittura quattrocentesca diffusa nelle biblioteche europee e americane offre, si è deciso poi di accostare al catalogo prosopografico l’elenco numericamente rilevante dei manoscritti esemplati a Bologna, ma privi di firma dichiarata del copista.