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Dalla città dolente. Colpa, Pena e Liberazione attraverso le Visioni dell’Inferno di Dante: Drammaturgia e Regia di Fabio Cavalli con i detenuti-attori del Teatro Libero di Rebibbia, Roma, Auditorium di Rebibbia, 2016

Authors :
Cavalli, Fabio
Source :
Dante e l’Arte; Vol. 4 (2017): Dante e la danza; p. 231-238, Dipòsit Digital de Documents de la UAB, Universitat Autònoma de Barcelona, Recercat. Dipósit de la Recerca de Catalunya, instname, Recercat: Dipósit de la Recerca de Catalunya, Varias* (Consorci de Biblioteques Universitáries de Catalunya, Centre de Serveis Científics i Acadèmics de Catalunya)
Publication Year :
2017
Publisher :
Universitat Autònoma de Barcelona, 2017.

Abstract

In questo articolo si espone l'idea che l'Inferno di Dante possa essere inteso come metafora di un Carcere contemporaneo. Nell'istituto penitenziario di Roma Rebibbia i detenuti-attori, resi celebri dal film Cesare deve morire dei fratelli Taviani, riflettono sui concetti di colpa, pena, pietas, speranza, liberazione attraverso le visioni della Commedia. Sul palcoscenico del carcere Dante torna a rivelarsi come poeta senza tempo, capace di parlare dell'umano agire e patire con parole e idee sempre attuali e trasversali a tutti i contesti sociali e culturali. Mediante traduzioni multilingue (inglese, spagnolo, persino cinese) e multidialettali colte, le terzine diventano poesia del dolore penitenziario ed il loro ascolto può produrre negli spettatori, ma anche negli interpreti detenuti, un effetto emotivo e spirituale che potrebbe essere paragonato all'idea aristotelica della catarsi.<br />This article poses the idea that Dante’s Inferno can be understood as a metaphor for a contemporary Prison. In the prison institute of Rome Rebibbia the prisoners-actors, made famous by the film Cesare must die by the Taviani brothers, reflect on the concepts of guilt, pain, piety, hope, and freedom through the visions of the Commedia. On the prison stage Dante returns to reveal himself as a timeless poet who is able to talk about human actions and suffering with words and ideas which remain current and transversal to all social and cultural contexts. Through multilingual translations (English, Spanish, even Chinese) and a multicultural culture, the triplets become not only a poetry of penitentiary pain that their listening can trigger in the reader audience, but also in the imprisoned interpreters, an emotional and spiritual effect that could be compared to the Aristotelian idea of catharsis.

Details

Language :
Italian
ISSN :
23855355 and 23857269
Database :
OpenAIRE
Journal :
Dante e l’Arte
Accession number :
edsair.dedup.wf.001..9c61a2a742e5648548b6e16a6191ec25