Diagnostica anatomopatologica nelle malattie infettive del suino: co-localizzazione agenti patogeni e lesioni, limiti ed utilità

Il processo di intensificazione dell’allevamento suinicolo ha comportato conseguenze importanti dal punto di vista sanitario. Nei moderni sistemi di produzione la salute è compromessa a causa di malattie multifattoriali e l'identificazione degli agenti casuali di malattia non può basarsi esclusivamente sul risultato di un unico test diagnostico. La maggior parte dei patogeni è ubiquitaria, quindi l'identificazione di un agente infettivo suggerisce solo una possibile diagnosi. La patologia gioca un ruolo chiave nel determinare la causalità nella diagnosi delle malattie infettive. L'istopatologia consente di correlare la presenza dell'agente infettivo con le lesioni microscopiche caratteristiche: in base alla disponibilità di anticorpi o sonde per rilevare rispettivamente la presenza di antigeni o del genoma di virus o batteri nelle sezioni istologiche, l'istopatologia è utile per determinare il nesso causale con la malattia. L'introduzione di questa tesi è incentrata sulla discussione del ruolo della patologia nelle malattie infettive del suino, seguita dalla descrizione del corretto campionamento per l'esame istopatologico nella diagnosi delle malattie respiratorie, enteriche e riproduttive. La sezione sperimentale riporta i risultati delle indagini diagnostiche in patologia suina condotte per definire il ruolo di PCV2 e PRRSV nel complesso delle malattie respiratorie del suino (PRDC)(capitolo 2) e per definire un percorso diagnostico per l'enteropatia proliferativa suina causata da Lawsonia intracellularis ai fini dell'implementazione dell'accuratezza diagnostica (capitolo 3). Il capitolo 4 descrive l'uso dell'istopatologia come componente metodologica essenziale per valutare l'efficacia protettiva dei vaccini negli studi di challenge vaccinazione-infezione. Il capitolo descrive i risultati ottenuti in due successive sperimentazioni per valutare l'efficacia di due vaccini sperimentali per PCV2, il primo formulato con ceppo PCV2b inattivato somministrato a differenti dosi di antigene; il secondo formulato con antigene "Cap" ricombinante non assemblato in particelle simil-virali (VLP).
The intensification of pig farming has led to serious health implication. In modern production systems health is impaired due to multifactorial diseases and the identification of the causal agent cannot be based exclusively on the result of a single diagnostic tool. Most pathogens are ubiquitous, so the identification of an infectious agent suggests only a possible diagnosis. Pathology plays a key role in determining causality in the diagnosis of infectious diseases. Histopathology allows to correlate the presence of the infectious agent with the characteristic microscopic lesions: based on the availability of antibodies or probes to detect respectively the presence of antigens or the genome of viruses or bacteria in histological sections, histopathology is useful for determining the causal link with the disease. The introduction of this thesis is focused on the role of pathology in infectious diseases of swine followed by a discussion on the proper sampling for histopathological examination in the diagnosis of respiratory, enteric and reproductive diseases. The experimental section reports the results of diagnostic investigations in porcine pathology conducted to define the role of PCV2 and PRRSV in Porcine respiratory disease complex (PRDC) (chapter 2) and to define a diagnostic pathway for porcine proliferative enteropathy caused by Lawsonia intracellularis to improve the diagnostic accuracy (chapter 3). Chapter 4 describes the use of histopathology as an essential methodological component to evaluate the protective efficacy of vaccines in vaccine challenge studies. The chapter describes the results obtained in two subsequent trials to evaluate the efficacy of two experimental vaccines for PCV2, the first formulated with inactivated PCV2b strain administered at different doses of antigen; the second formulated with recombinant "Cap" antigen not assembled in virus-like particles (VLP).