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Quelle grosse branche rinsecchite

Authors :
BELLARDI, MARIA GRAZIA
Bellardi, Maria Grazia
Publication Year :
2016

Abstract

Quando un albero si ammala è sempre un dispiacere. Vedere un melo, un faggio o un gelso, che sia o no nel nostro giardino poco importa, con branche ormai rinsecchite e prive di foglie è una stretta al cuore. Ci chiediamo cosa sia capitato e per avere una risposta ci si rivolge al fitopatologo il cui primo consiglio è quello di osservare attentamente la pianta i cui sintomi aiutano nella formulazione della diagnosi. Cosa osservare? Nel caso di branche rinsecchite, innanzitutto la corteccia: spesso, infatti, nel caso di malattie fungine, accanto a gemme o ferite, compaiono delle piccole aree depresse di colore più scuro; qui la corteccia si squama formando dei “cancri” ad anelli concentrici. Se i cancri sono molto estesi finiscono col limitare il flusso di acqua e sostanze nutritive per cui ecco spiegato il deperimento di una grossa branca. La colonizzazione da parte del patogeno dell’intera circonferenza del ramo determina prima la riduzione e poi il blocco della funzionalità vascolare e, conseguentemente, sintomi aspecifici (a monte del cancro) come l’ingiallimento e il successivo disseccamento delle foglie, le quali spesso permangono comunque a lungo sulla piante, rendendo più facile la localizzazione del cancro anche nel periodo vegetativo. Chi è il responsabile? L’ipotesi più plausibile è Nectria spp. (ne esistono diverse specie) che, abitualmente, colpisce i rami: la penetrazione necessita sempre della presenza di una ferita (lesioni lasciate dai piccioli fogliari, danni da insetti, grandine, gelo, potatura, ecc). La sua colonizzazione porta alla necrosi dei tessuti contigui che gradualmente imbruniscono, si fessurano dando origine ad un cancro aperto che si sviluppa lentamente negli anni. Cosa fare? Potare i rami colpiti dall’infezione, e nel caso di rami grossi, eliminare la parte infetta; per ridurre il potenziale di inoculo del patogeno. Evitare le cultivar sensibili come i meli ‘Cox’s Orange Pippin’, ‘Worcester Pearmain’ e ‘James Grieve’. Nel verde urbano singole piante isolate possono essere trattate durante il riposo vegetativo con prodotti rameici il cui impiego sull’ospite deve comunque essere autorizzato e riportato in etichetta (ulteriori informazioni si hanno presso i Servizi Fitosanitari); in un bosco, considerando che solo raramente i soggetti malati superano il 10% in un popolamento, il miglior metodo di controllo consiste in oculati interventi gestionali, finalizzati all’abbattimento delle piante colpite e all’eliminazione delle parti infette.

Details

Language :
Italian
Database :
OpenAIRE
Accession number :
edsair.od......4094..221a18347127aee6efa976b0ce5aa888