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Applicazione della dual energy computed tomography (DECT) per la riduzione degli artefatti metallici nelle protesi d'anca

Authors :
Santoro, Miriam
thesis supervisor: Morigi, Maria Pia
Santoro, Miriam
thesis supervisor: Morigi, Maria Pia

Abstract

Gli artefatti metallici causati dalle protesi d’anca possono degradare notevolmente la qualità delle immagini tomografiche. Il modo in cui queste influiscano sull’immagine dipende dalla loro dimensione, geometria e materiale. Questo lavoro, svolto presso il Laboratorio di Tecnologia Medica dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, si focalizza su due obiettivi primari: la realizzazione di un fantoccio che possa contenere al suo interno una protesi d’anca primaria e la valutazione dell’efficacia della Dual-Energy CT e dell’algoritmo Smart MAR combinato con essa nella riduzione degli artefatti metallici nell’imaging delle protesi d’anca. L’obiettivo è quello di valutare quale sia l’impianto protesico che induce meno artefatti e il protocollo di ottimizzazione ideale al variare del materiale. Per quanto riguarda il fantoccio, questo è stato progettato in maniera che potesse contenere qualsiasi geometria, accoppiamento e dimensione della protesi d’anca primaria. Riguardo al secondo obiettivo, dopo aver scansionato il fantoccio simulando diversi casi di impianto monolaterale e un caso di bilaterale, si sono usati due approcci complementari per valutare la severità degli artefatti e la loro riduzione dopo l’applicazione di queste tecniche. Nel primo si sono confrontati numero CT, rumore e SNR di ROI affette da artefatti metallici severi sia per le immagini virtuali monocromatiche che per quelle combinate con Smart MAR. Nel secondo sono stati analizzati i conteggi degli artefatti severi e lievi per le diverse densità che simulano i tessuti attorno alla protesi. Lo studio ha dimostrato che generalmente le sole ricostruzioni monoenergetiche non riducono sufficientemente gli artefatti metallici severi causati da grandi impianti ortopedici. Inoltre, si è visto che il titanio è il materiale che induce meno artefatti severi e che per migliorare la qualità dell’immagine bisognerebbe applicare un protocollo diverso a seconda del materiale protesico.

Details

Database :
OAIster
Notes :
cc_by_nc_nd, Italian
Publication Type :
Electronic Resource
Accession number :
edsoai.on1132212948
Document Type :
Electronic Resource