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STORIA E GEOGRAFIA DEL LABGEONET. DAL PROGETTO ALLA COSTITUZIONE DELLA RETE DEI LABORATORI GEOGRAFICI SCIENTIFICI ITALIANI (2018) – L’intervento ricostruisce le vicende della Rete dei laboratori geografici scientifici italiani (LabGeoNet) dalla stesura del progetto al momento della sua costituzione avvenuta nella primavera del 2018. Vengono inoltre riprese le varie fasi vissute precedentemente dall’idea di fondo nel suo farsi concretamente, adottando un punto vista interno a due dei suoi principali promotori: il Laboratorio geocartografico “Giuseppe Caraci” dell’Università Roma Tre e il Centro Italiano per gli Studi Storico-Geografici. Il titolo richiama la storia e la geografia perché si delineano non solo le vicende del LabGeoNet negli ultimi anni, ma anche la dimensione spaziale dei vari laboratori coinvolti che ne costituiscono i poli distribuiti sul territorio. Delle strutture vengono presentate le affinità e le linee comuni, come le peculiarità, emerse dai dati raccolti con il primo censimento sottomesso alla comunità accademica italiana dall’AGeI e dal CISGE, con il supporto delle altre associazioni geografiche. I risultati di quella rilevazione vengono qui presentati, scomposti e analizzati criticamente, per fornire un quadro della situazione attuale (la composizione al portale www.labgeonet.it). L’auspicio per la rete è di fungere da riferimento nazionale, illustrare i punti di contatto e le differenze fra le varie realtà laboratoriali aderenti, puntare a migliorare le conoscenze reciproche e favorire le capacità di collaborazione. Non ultimo, il portale vuole porsi come vetrina verso l’esterno, ad esempio verso il mondo della comunicazione e dell’editoria, verso il mercato del lavoro. HISTORY AND GEOGRAPHY OF LABGEONET. FROM THE CONCEPT TO THE CONSTITUTION OF A NETWORK AMONG ITALIAN SCIENTIFIC GEOGRAPHICAL LABORATORIES (2018) – This work reconstructs the development of the Network of Italian Scientific Geographical Laboratories (LabGeoNet) from its first design to its official constitution in the spring of 2018. The main phases of the organizational process, from the basic concept down to the full practical implementation, are summarized according to the view of two of the network’s major promoters: the “Giuseppe Caraci” geocartographical laboratory of Roma Tre University and the Italian Centre for Geohistorical Studies (CISGE). The title of this paper refers to both History and Geography because LabGeoNet is described in its temporal development as well as in its spatial articulation, where individual laboratories become nodes of a network connecting regions. Operating structures and institutions are described in their similarities and common features and also in their peculiar aspects, as emerged from the data of the first general survey of laboratories, conducted within Italian academic community by AGeI and CISGE with support by other geographical associations. The results of the survey are presented, deconstructed and critically analyzed in order to offer a general picture of the current state of the art (see www.labgeonet.it). The hope is that the network will become, in the future, a nationally recognized reference, capable of highlighting common and complementary features of the adhering labs, enhancing reciprocal awareness and fostering cooperation. Last but not least, LabGeoNet aims to serve as front-desk of Italian geographers towards the outside world, e.g. in the fields of communication, publishing and professional applications.

L’Aquila ha avuto da sempre e possiede tutt’ora uno stretto legame con il territorio circostante, fin dalla sua fondazione le sorti della città si sono intrecciate con quelle dei castelli che tradizionalmente hanno concorso alla sua nascita. Fra questi la ricerca vuole indagare il rapporto di lungo periodo fra L’Aquila e il castello di Barili, che a sua volta riuniva sotto di sé altri piccoli centri limitrofi (gli odierni Fonteavignone, Casentino, Tussillo, Sant’Eusanio Forconese), definiti Cinque ville. Le fonti storiche attestano sia la resistenza della popolazione a trasferirsi in città, sia la sua coesione che nei secoli l’ha vista preferire il trasferimento fra i paesini, per far fronte alla distruzione subita da Barili per cause militari e naturali, fra cui i ripetuti terremoti. La cartografia storica di età moderna fornisce utili elementi all’analisi del perdurante sentimento di unità fra le Cinque ville che si avverte ancora oggi nella memoria collettiva. La coesione sociale che si intravvede nel passato è evidente nel presente. In particolare nella frazione di Fonteavignone che, colpita dal sisma dell’aprile 2009, pur con i suoi piccoli numeri ha permesso l’osservazione di un fenomeno di rientro nel paese di origine che lascia presupporre, con buone probabilità, una dinamica ricorrente di ricerca di rifugio nella piccola realtà conosciuta e nei legami familiari. Tutto ciò lascia pensare che, oggi come ieri, la risposta degli uomini al terremoto possa essere stata la medesima. Ciò che interessava sollecitare è una riflessione su un aspetto sociale che si è avuto modo di notare in una piccola realtà conosciuta per, magari, ricercare su più larga scala territoriale e temporale se e quanto il paese di provenienza possa aver rappresentato una delle “soluzioni” alle disgrazie e ai disagi della città in caso di eventi naturali disastrosi, per rintracciare tendenze generali. DINAMICA REPETIDA DE REGRESO AL PAIS? LOS TERREMOTOS COMO FACTOR DE LA COMPLEJA RELACION ENTRE L’AQUILA Y SU TERRITORIO – L’Aquila siempre ha tenido y tiene un vínculo estrecho con el territorio circundante, desde su fundación el destino de la ciudad está estrechamente entrelazada con las de castillos que han contribuido tradicionalmente a su nacimiento. Entre estos castillos la investigación se ha centrado en analizar la relación a larga duración entre L’Aquila y el castillo de Barili, que a su vez reunía bajo él otros pequeños pueblos vecinos (hoy Fonteavignone, Casentino, Tussillo, Sant’Eusanio Forconese), definidos como las Cinque ville. Las fuentes históricas atestiguan tanto la resistencia de la población a trasladarse a la ciudad, tanto su cohesión que a lo largo de los siglos ha visto preferir la transferencia entre los pueblos, para hacer frente a la destrucción sufrida por Barili por causas militares y naturales, incluyendo repetidos terremotos. Los mapas históricos de la Edad Moderna ofrecen elementos útiles de análisis de sentimiento de unidad duradera entre las Cinque ville que se siente aún hoy en día en la memoria colectiva. La cohesión social existente en el pasado es evidente en el presente. En particular, en el pueblo de Fonteavignone que, afectada por el terremoto de abril de 2009, que a pesar de sus números pequeños, ha permitido la observación de un fenómeno de regreso al país de origen que deja suponer, con buenas probabilidades, una dinámica recurrente de deseo de refugio en el pequeño pueblo conocido y en los lazos familiares. Todo esto sugiere que, hoy como ayer, la respuesta de los hombres con el terremoto puede haber sido a misma. Lo que interesa solicitar es una reflexión sobre un aspecto social que se ha tenido ocasión de advertir en una pequeña realidad conocida para mirar, quizá, en una escala espacial y temporal más grande, si hasta qué punto el país de origen puede haber sido una de las “soluciones” a los contratiempos y las dificultades de la ciudad en caso de eventos naturales catastróficos, para realizar un seguimiento de las tendencias generales.