Search

1. Classici e adattamenti. La trasmissione delle storie L’adattamento è la strategia con cui le storie si trasmettono nello spazio e nel tempo sopravvivendo all’avvicendarsi delle generazioni e alla mutazione del gusto e dei linguaggi; come pratica di lotta all’oblio, le traduzioni intersemiotiche mettono in atto ciò che si riassume nell’espressione latina mutatis mutandis: cambia ciò che occorre cambiare purché rimanga un nucleo fondativo inalterato; come per la nave di Teseo del mito, una s...

Il presente contributo intende interrogarsi, attraverso un approccio comparativo, su alcuni presupposti della letteratura testimoniale, identificandoli, ponendoli in discussione e valutandone la tenuta alla luce delle varianti e dei più recenti risvolti di questa forma narrativa non finzionale. Infatti, benché si tenda a far coincidere quest’ultima con la pubblicazione delle memorie di scampati a crimini di massa, in primo luogo all’Olocausto, la produzione testimoniale in realtà non si rifer...

Stando al classico Rede über Lyrik und Gesellschaft di Adorno, vero e proprio manifesto del modernismo poetico, la lirica moderna sarebbe capace di mediare un rapporto tra singolo e società solo tramite un processo di desocializzazione radicale dalla lingua. Quanto più il linguaggio si separa dagli usi demotici, dalla sua funzione comunicativa, tanto più il soggetto sprofonderà in sé stesso ed esprimerà, paradossalmente, il suo rapporto con la società. La lirica è, stando alle parole di Benn,...

1. La paraletteratura paternalista italiana La paraletteratura tardo-ottocentesca italiana, grande dispensatrice di ‘buoni sentimenti’, è stata oggetto di una prima riscoperta a partire dagli anni Settanta del secolo scorso grazie a studi storici e socio-culturali che, prim’ancora dei letterari, hanno iniziato a considerarla un corpus sintomatico sotto diversi aspetti. È il caso di Carlo Ginzburg che all’inizio di quel decennio ha convocato alcuni titoli paraletterari come fonti di un suo sag...

Pubblicato dalla Stamperia del Sant’Uffizio di Bologna nel 1769, il trattato Del leggere i libri di metafisica e di divertimento del gesuita Giambattista Roberti rappresenta uno dei molti scritti di estetica morale che nel corso del Settecento hanno tentato di far fronte alla crescente diffusione su scala europea del romanzo, genere letterario che, come è noto, a partire dai primi decenni del secolo subì un netto stravolgimento in termini sia tematici che stilistici precisamente nel suo trapa...

1 “Con i buoni sentimenti si fanno brutti libri?” – quando leggiamo questa domanda ci sembra di sapere come rispondere prima ancora di averla sino in fondo compresa. Vorremmo tutti, io credo, levare quel punto interrogativo e metterne uno esclamativo per non rinunciare ad un’arguzia che ha il fascino sottile del paradosso, ma anche per prendere commiato da una concezione della letteratura un po’ grigia e priva di lusinghe. Vorremmo, eppure non è facile capire davvero che cosa si celi dietro q...

Profondo è il pozzo del passato. Non dovremmo forse dirlo insondabile?Thomas Mann 1. Premessa: un testimone del nostro tempo In uno dei suoi Racconti con figure, Antonio Tabucchi proponeva un’immagine di un testimone-fantasma chiedendosi chi fosse il testimone esemplare: […] io sono il Testimone. Ma vi chiedo, cos’è il testimone? È un ectoplasma che assomiglia all’aria, della sostanza d’aria è fatta la tempesta, il suono della voce svanisce nell’aria e nell’aria si trasforma in nube, in nebbi...

«Lo scrittore non insegna nulla, non rispecchia nessuna ideologia, si guarda soprattutto dall’essere un moralista: molto prima che Gide lo scrivesse, Flaubert, Gautier, i Goncourt, Renard e Maupassant hanno detto a loro modo che “con i buoni sentimenti si fa della cattiva letteratura”. Per gli uni la letteratura è la soggettività spinta all’assoluto, un fuoco di gioia, dove si torcono i neri sarmenti delle loro sofferenze e dei loro vizi: giacendo sul fondo del mondo come in una segreta, lo s...

1 Il capitolo VI della Prima parte de La Peur di Gabriel Chevallier chiarisce il nucleo ideologico dell’intero romanzo: ricoverato nell’ottobre del 1915, dopo essere stato ferito durante un’offensiva condotta nell’area del Bois de la Folie, nel Pas-de-Calais, Jean Dartemont viene interrogato da alcune infermiere sulle sue azioni in guerra. Al termine di un dialogo serrato, il giovane protagonista svela la reale condizione psicologica del soldato, suscitando nelle donne un moto di indignazione...

Nel 2020 la prima della Scala, evento chiave del mondo dell’opera, non ha potuto avere luogo nella sua forma tradizionale; nello spirito che ha animato molte iniziative del teatro e della lirica durante la pandemia, si è deciso però di non annullare l’evento bensì di ripensarlo in una forma adatta alla televisione. Questo non è stato un caso isolato: gli stessi giorni hanno visto la trasmissione del film-opera Il Barbiere di Siviglia prodotto dal Teatro dell’Opera di Roma e diretto da Mario M...

1. Contro la banalità (retorica) del male Nel suo ultimo lavoro, Walter Siti ha condannato l’urgenza degli scrittori contemporanei a fare della letteratura uno strumento terapeutico ed esclusivamente votato al bene. A suo dire, tale orientamento è colpevole di aver banalizzato la componente formale, annichilito – se non disprezzato – la cura retorica e causato una predilezione del tema sui codici espressivi in nome di una propagazione più agevole e immediata del messaggio narrativo: il parame...

Je comprends que l’œuvre de Proust est, du moins pour moi, l’œuvre de référence, la mathésis générale, le mandala de toute la cosmogonie littéraire — comme l’étaient les Lettres de Mme de Sévigné pour la grand-mère du narrateur.(Roland Barthes, Le plaisir du texte) I detest cheap sentiment.(Margo Channing, All about Eve) 1. La letteratura epistolare: un problema di genere? Lo studio delle figure femminili nella Ricerca del tempo perduto, così come l’analisi delle scene di lettura e la rifless...

1. Prove di definizione Nel tentativo di fare ordine all’interno del campo di studi relativo alla messa in racconto di opere cinematografiche o alla commistione di parole e immagini nella trasposizione verbo-visiva di un film sulle pagine, ad esempio, di opuscoli o riviste, ci si rende conto di come la stessa definizione di ‘cineromanzo’ sollevi non poche questioni sul piano critico. Uno dei primi nodi interpretativi da sciogliere, infatti, è quello di provare a capire come orientarsi nella r...

Per la discussione sull’autonomia dell’estetico quale possibile discriminante tra le poetiche dell’estetismo e del romanticismo, il presente intervento intende analizzare il caso del primo Friedrich Schlegel: fondatore del movimento romantico in Germania e al contempo tra i massimi teorici dell’autonomia dell’estetico in letteratura. Riguardo poi al tema del rapporto tra l’ambito etico e quello estetico, vedremo in che modo la teoria di Schlegel possa criticare la dipendenza da idee morali ne...

Era stato Giorgio Bassani, nel 1945, a riscoprire una selezione di racconti di Camillo Boito che includeva Senso, già pubblicato dal suo autore nel 1883 e velocemente dimenticato. Solo così il racconto, passando per le mani di Suso Cecchi d’Amico, la sua sceneggiatrice di fiducia, riuscì a farsi notare da Visconti, che ne inserisce un adattamento nel ventaglio di cinque proposte di film in costume che Riccardo Gualino della Lux gli aveva chiesto dopo aver rifiutato la ben più compromettente p...

Secondo Arturo Mazzarella nella letteratura contemporanea il male ha cambiato faccia. Esso avrebbe perso tutta la sua forza trasgressiva e titanica e, da mezzo attraverso cui elevarsi a superuomo amorale, risulterebbe ormai segnato da un’impronta «umana, forse troppo umana». Un’analisi dei personaggi negativi apparsi nei romanzi degli ultimi trent’anni pare confermare questa tesi: il male è diventato mediocre, prosaico, normale. Lo scopo del mio contributo è mostrare questo processo di normal...

In questo intervento propongo un itinerario all’interno della rappresentazione del «male normale» in letteratura: uno dei possibili, senza alcun proposito di completezza, dato che ogni selezione – di corpus e di strumenti teorici – non può che essere parziale, sia nel senso di necessariamente limitata, sia nel senso di ‘di parte’, mossa da inclinazioni e sensibilità che non vogliono fingersi esaustive. «Male normale» è un’espressione codificata dalla filosofa S. Forti. Forti si ricollega al c...

«Il faudrait s’entendre définitivement sur cette question de la moralité dans l’État. Ce qui est beau est moral, voilà tout et rien de plus. La poésie, comme le soleil, met de l’or sur le fumier. Tant pis pour ceux qui ne le voient pas».Gustave Flaubert, Lettera a Guy de Maupassant, 19 febbraio 1880. Tra i numerosi romanzi che hanno sollevato la questione della relazione tra etica ed estetica in letteratura, Madame Bovary è sicuramente uno dei casi più noti e studiati della letteratura occide...

Sullo statuto teorico del paesaggio abbiamo poche certezze, ma l'attenzione dedicata dalle più diverse discipline a tale oggetto ha reso chiara almeno un’evidenza paradossale: pur apparendo come un fenomeno intuitivamente immediato, esso risulta difficilmente definibile. Se guardiamo alla situazione attuale degli studi critici, sembra possibile individuare almeno due aspetti sui quali la maggior parte delle prospettive ermeneutiche convergono, ovvero la sua natura pluriforme e la trattazione ...

Al centro di questo breve saggio sono alcune recenti espressioni di un genere romanzesco non puntualmente codificato, ma che ha una lunga e importante tradizione nella letteratura occidentale e che, soprattutto negli ultimi anni, ha offerto più di uno spunto di riflessione: il romanzo della artista. Dove il ricorso alla preposizione estesa – ‘della’ – serve naturalmente a porre l’accento sul genere femminile dell’artefice. In particolare poi, saranno al centro dell’attenzione alcune opere di ...

1. I sentimenti La frase di André Gide che dà titolo al convegno annuale dell’Associazione è significativa per chi studia la letteratura religiosa e quella apertamente devozionale la quale, se da un lato può raggiungere (per poi dettarle) le vette dello stile come la lauda duecentesca, dall’altro può indicare, come proprio lettore modello, chi non legge per motivazioni e desideri dettati dall’estetica. Per chi analizza questo tipo di scrittura, sono importanti gli interrogativi che hanno acco...

Oggi si parla molto di pedofilia, soprattutto in relazione alle questioni giudiziarie che destano l’attenzione dei media e scuotono l’opinione pubblica: prostituzione e pedopornografia, preti pedofili, turismo sessuale, abusi sui minori. Non è mia intenzione parlare della pedofilia come reato o come disordine sessuale; quel che mi interessa è capire come ha provato a rappresentarla negli ultimi anni la letteratura: quali sono i modi e le forme in cui questo particolare tipo di soggetto, tanto...

1. Il controarchivio dell’innocenza Pamuk in Romanzieri ingenui e sentimentali, la sua raccolta di lezioni americane, sottolinea che i personaggi dei grandi romanzieri, Flaubert in primis, si conoscono partendo dagli arredi dei loro salotti. Questi oggetti, insieme banali e sentimentali, rappresentano una vera e propria estensione del personaggio e posseggono una loro aura sacra. Questa stretta relazione è ben esemplificata nello spazio museale dedicato al romanzo fiume Il museo dell’innocenz...

Il contributo intende riflettere sulla riorganizzazione etica della contemporaneità per come questa emerge dall’analisi della serie televisiva statunitense The Good Place. Con l’avvento della metamodernità, le serie televisive hanno acquisito una sempre maggiore complessità, tanto da amplificare il loro valore come prodotti, riuscendo a diventare la forma di narrazione che attualmente sembra essere quella culturalmente egemone: ovviamente ciò non significa che prima degli anni Novanta del Nov...

Molte narrazioni contemporanee – per dare un’indicazione temporale limite potremmo dire scritte a partire dagli anni Ottanta – fanno perno sulla figura di un narratore (più o meno invadente) che ascolta e riporta parole altrui, siano esse in forma di frammenti o di racconto. Chiamo queste strutture narrative, tra le più interessanti e più caratterizzanti del panorama contemporaneo, ‘storie di seconda mano’. Se ne possono trovare vari esempi nella letteratura occidentale degli ultimi decenni: ...

1. Farsi da parte Quando in un’intervista gli è stato chiesto se avesse mai considerato l’idea di scrivere un libro su tematiche razziali, Jonathan Franzen ha ammesso di averci pensato in passato, ma di aver finito con l’accantonare il progetto. «Se non hai un’esperienza diretta» di una certa categoria di persone, ha spiegato, «non penso sia facile, o persino auspicabile, scrivere a partire da esse». Questo vale anche qualora gli intenti dello scrittore siano nobili: «credo sia davvero perico...

Homo sum, humani nihil a me alienum puto.Terenzio 1. Se non ci fossero i cattivi… In un breve apologo intitolato I personaggi del racconto, Stevenson immagina che il capitano Smollett e Long John Silver, finito il xxxii capitolo dell’Isola del tesoro, si incontrino «in un luogo aperto, non lontano dalla storia». Inizia una discussione: ai rimproveri di Smollett, che accusa l’avversario di immoralità, Silver risponde prontamente: Io so questo: se esiste una persona che è l’Autore, io sono il s...

A partire dalla colonizzazione dell’America Latina, l’Europa impone, oltre al proprio dominio territoriale, anche la propria eredità culturale. Le culture autoctone vengono giudicate primitive, cannibali, inferiori e quindi sacrificabili. Il canone culturale che si impone, in particolare attraverso la Compagnia di Gesù impegnata oltreoceano in un’opera di cristianizzazione delle popolazioni indigene, è quello europeo: l’architettura, soprattutto quella religiosa, è il primo esempio di quella ...

1. Premessa metodologica: operazionalizzare la risposta del lettore Gli ultimi decenni negli studi letterari sono stati segnati da un crescente interesse per fenomeni tanto stimolanti quanto problematici come l’empatia negativa e l’immoralità del personaggio. Gli studi dedicati a questi soggetti sembrano rispondere a un’esigenza comune, che scaturisce dalle più recenti evoluzioni nel panorama internazionale (e intermediale) delle produzioni narrative e che si riflette nelle somiglianze tra le...

Dopo il successo di Les Bienveillantes (2006), romanzo che ha ottenuto i prestigiosi Prix Goncourt e Prix du roman de l’Académie française, oltre a essere stato tra le opere che maggiormente hanno fatto discutere critici e pubblico negli ultimi dieci anni, l’“affaire Littell” sembra essere andato via via attenuandosi con la comparsa delle opere successive. Ciononostante, lo scrittore ha continuato a lavorare nel solco scavato e tracciato da quel primo lavoro che, come è noto, narra la Shoah d...

Questo contributo prende in considerazione il romanzo nella sua fase costitutiva settecentesca, quando il nuovo genere accompagnò l’evoluzione del concetto di virtù nel processo di superamento dell’antico regime e, a sua volta, la riflessione sull’etica fece quasi da incubatrice a quel primo sviluppo. In questa fase, si direbbe, siamo al di qua del paradosso di Gide: i ‘buoni sentimenti’ che fanno la ‘cattiva letteratura’ verranno in seguito, quando il genere si sarà affermato e sarà più evid...

Valeria Parrella inizia la sua carriera di scrittrice pubblicando due raccolte di racconti: Mosca più balena (2003) e Per grazia ricevuta (2005). Renato Barilli, in occasione della ristampa del 2009 della prima raccolta, ha definito la scrittura di Mosca più balena come espressione di una «neo-napolitudine», in cui «la plebe dei bassi si è trasformata, non sprofonda più in un miserabilismo assoluto, la fame è vinta, i gadget, le risorse, ma con essi anche gli inquinamenti di una società indus...

La celebre battuta di Gide che apre questo volume si propone di indagare il complesso rapporto fra etica, estetica e rappresentazione, ma riformulando l’aforisma in forma interrogativa: “Con i buoni sentimenti si fanno brutti libri?”. È proprio così? È ancora così? Ma è, in fin dei conti, davvero sempre stato così? Cercare di rispondere a questa domanda vuol dire riflettere non solo sul valore estetico delle opere, ma anche sulla liceità o sulla pericolosità delle rappresentazioni; significa chiedersi se la cosa di cui si parla conta e qual è il significato etico del come è condotta la rappresentazione, è organizzata la forma; significa anche riflettere su alcune complesse problematiche che sempre più spesso sono al centro dei dibattiti contemporanei: la relazione fra autorialità e opera, fra scrittura e mercato, il canone, la visibilità, il ruolo pedagogico della letteratura, la funzione delle istituzioni, della censura fino ai dibattiti sulla cancel culture, sul politicamente corretto, sulla cultura woke, sull’appropriazione culturale, su un certo moralismo di ritorno, sul ruolo ideologicamente orientato del culturalismo, le relazioni fra la voce letteraria di una soggettività subalterna e i criteri di attribuzione del valore estetico.

Proverò a ragionare in modo assai sintetico su alcune recenti acquisizioni del pensiero di Fredric Jameson, l’ultimo grande rappresentante di una tradizione che rimonta a Hegel e Marx e che guarda all’esempio della Scuola di Francoforte, non senza trascurare la lezione di Lukács, Benjamin e Brecht, nell’ambito di una critica della cultura che ambisce a convertirsi in diagnosi politica. Mi riferisco ai contributi pubblicati dal teorico e critico americano grossomodo nell’ultimo decennio: Valen...

Questa sarà una breve visita ad alcuni personaggi (e indirettamente anche a coloro che scrivono e leggono, inventano, interpretano e immaginano i personaggi) che con energia cieca e aggressiva difendono il proprio diritto a ingannarsi. Mi piacerebbe partire ricordando un saggio del 1950 di Nathalie Serraute, L’ère de soupçon, e l’idea che vi emergeva limpidamente: e cioè, in estrema sintesi, che ormai i lettori non si facessero più abbindolare dai personaggi e che gli autori fossero in gravi ...

1. Attraverso Weil Una delle chiavi per interpretare la riflessione di Natalia Ginzburg sul rapporto tra letteratura e morale è l’affinità con il pensiero filosofico di Simone Weil. Segno della sua lettura di Weil almeno negli anni Settanta è il saggio Sul credere o non credere in Dio, in Mai devi domandarmi (1989), che ha per epigrafe la frase «Il Dio che dobbiamo amare è assente», tratta da L’ombra e la grazia. L’attraversamento di Simone Weil da parte di Ginzburg è sia tematico sia cronolo...

Nonostante appaia nella sua forma definitiva nel maggio 1965, La vita in versi è nella sostanza un lavoro concluso nel 1963. Per sostanza, qui, si può comodamente intendere quanto Raboni, all’apparire del libro, definisce l’operazione di «deformazione» operata per tramite dell’io poetico, il quale è anche e contemporaneamente il «doppio del poeta, il suo personaggio, e l’oggetto della sua ironia». Una traccia significativa per comprenderne la distillazione la si può reperire a cavallo tra il ...

Un celebre dictum di Wittgenstein recita che «etica ed estetica sono tutt’uno». Questa intuizione è stata recentemente ripresa da Robert Eaglestone per avanzare l’ipotesi che la critica letteraria contemporanea abbia tutto sommato fallito nel tener fede all’unità di etica ed estetica, limitandosi piuttosto a ragionare sul rapporto tra le due sulla base della convinzione implicita che esista un tipo di conoscenza assoluta, proposizionale e dunque inequivocabile, che va ricavata dal testo lette...

1. Persistence of censorship At this moment, in time while I am presenting these notes, an unspecified but significant number of people are victims of censorship. In order to become aware of this, one need only consult Index of Censorship, a magazine established half a century ago in London by the poet Stephen Spender, the philosopher Stuart Hampshire, David Astor, later editor of the Observer, and the writer and expert on the Soviet Union Edward Crankshaw. Founded as a tangible form of solid...

1. L’immoralità di un moralista: edizioni e ricezioni del Fabian Nella prefazione alla riedizione del 1946 del suo Fabian, Erich Kästner riassume in poche e incisive frasi la pluralità di reazioni che il romanzo, pubblicato per la prima volta nel 1931, aveva suscitato presso i suoi contemporanei: Su questo libro, che è stato scritto dieci anni dopo la Prima guerra mondiale, nel corso del tempo sono stati formulati dei giudizi assai differenti. E da molti che lo hanno lodato, è stato ancora fr...

1. Introduzione Lo scopo di questo articolo è quello di definire il ruolo della morale all’interno della storiografia letteraria italiana nel periodo compreso tra l’Unità nazionale e la fine della Seconda guerra mondiale. A questo scopo ci si concentrerà su un tipo particolare di storiografia letteraria, quella cioè composta dai manuali scolastici, che meritano una breve introduzione, trattandosi di oggetti di indagine ricchissimi di informazioni, che permettono allo studioso di assumere nei ...

Il moralista deve rinascere ogni volta. L’artista, una volta per tutte (K. Krauss, Essere uomini è uno sbaglio. Aforismi e pensieri). 1. Paradossi La domanda da cui si originano questi saggi è provocatoria e cruciale: ‘con i buoni sentimenti si fanno brutti libri?’ Ci si aspetta, ovviamente, una risposta positiva, perché non è con i ‘buoni sentimenti’ che si fanno ‘buoni libri’, né con le migliori intenzioni. Se però, scongiurando il luogo comune, invertiamo aggettivo e sostantivo e ci domand...

1 In La fine della strada di John Barth, considerato uno dei romanzi fondanti della letteratura postmoderna, il protagonista, un accademico, si confronta a inizio testo con due studenti sulla questione riguardante la pre-esistenza del linguaggio alla grammatica. Il primo allievo esprime una posizione pragmatista: se il linguaggio pre-esiste alla grammatica, studiarla è inutile: ciò che dico ha valore di per sé oltre l’imposizione normativizzante. Ma il professore lo coglie in fallo: il lingua...

L’obiettivo che questo mio articolo si pone è quello di mostrare come nel romanzo Le Rouge et le Noir di Stendhal i caratteri di alcuni personaggi possano essere letti come prototipi o come esempi di una posizione etica ed estetica al contempo: quella che caratterizza la svolta «espressivista» in ambito morale, contraddistinta dall’autonomia della dimensione estetica nel processo di affermazione e autodeterminazione identitaria del soggetto. L’avvento di questo paradigma rappresenta una tappa...

1 In un saggio del 2010, Michèle Mendelssohn sostiene che Henry James ‘flirta’ con l’estetismo del suo tempo. Da un lato – nella messa in scena di personaggi come Mark Ambient nel racconto The Author of Beltraffio, o Gilbert Osmond e Gabriel Nash, rispettivamente nei romanzi The Portrait of a Lady e The Tragic Muse – James mette in luce gli eccessi e i paradossi dell’‘arte per l’arte’. Dall’altro, è proprio questo confronto con le tendenze estetizzanti che animano il dibattito culturale anglo...

Nell’abbondante programma di finanziamento della ricerca e dell’università previsto dal cosiddetto PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si legge che tra i progetti ammissibili ci sarebbero anche quelli inerenti alla «cultura umanistica e al patrimonio culturale come laboratori di innovazione e creatività». Questo indirizzo, rispetto al quale non è ben chiaro dove, per esempio, la critica letteraria, e più in generale qualsiasi discorso critico possa collocarsi, appare formulato in m...

Per le opere di Lars von Trier non sembrano valere le riflessioni che in Contro l’impegno Walter Siti dedica alla letteratura contemporanea, descritta come prevalentemente impegnata a denunciare le ingiustizie sociali, a tutelare gli oppressi e a riparare il mondo. Al contrario, il cinema del regista danese è stato più volte accusato di aver perseguito il fine opposto, ovvero di agire come elemento di disturbo nei confronti della morale condivisa e del senso comune. La rottura radicale del le...

Si è riacceso, in questi ultimi anni, il dibattito intorno al modo mimetico realistico, rinnovato nei termini di un Nuovo Realismo filosofico-culturale. Esaurito l’entusiasmo per i giochi combinatori di sapore postmodernista, all’artista si torna a domandare una nuova assunzione di responsabilità etica, un impegno nella rappresentazione oggettiva di una realtà socialmente condivisa, all’interno della quale l’artista sappia indicare a colpo sicuro il buono e il cattivo, il bene e il male. La s...