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The paper dates the foundation of the city Augusta Turinorum (Turin) by applying an interdisciplinary and cross-checking method that relies on astronomy, archaeology and philology. The foundation procedure em-ployed in the Hellenistic/Roman time has been reconsidered after a careful reading of the texts of the gromatic treatises of Sextus Iulius Frontinus and Hyginus Gromaticus who inform us that, at some point, the decumanus was oriented following the Sun position at its rising and at its falling by means of a gnomon. Then, an accurate reconstruction of the sun motion and the local measurement conditions by computing algorithms for the True Sun and applying the gnomon theorem, so far never introduced for such studies, provide a range of reliable years in which the alignment of the decumanus (the urban axis of the city) and the course of the Sun occurred. Finally, with the help of historical criticism and of professional astronomical tools, and according to some peculiar historical and archaeological condition of Augusta Taurinorum, the foundation day results the 30th of January, with good chances for 9/8 BC, in concomitance with the celebration of the festival at the Ara Pacis in Rome, instituted by the Senate of Rome in honor of Pax and in order to celebrate the reditus of Augustus from Gaul and Spain.

Dell’Ara Pacis Augustae, Altare della Pace Augusta a Roma, si conoscono sia la data della costituzione che quella della dedica. Se prendiamo la data della dedica, 30 Gennaio del 9 a.C., che è anche la data più nota, ci possiamo chiedere: ma che data è? Posta in tal maniera, la domanda sembra banale, quasi assurda. Non è così. Per rispondere, dobbiamo fare un esercizio di cronologia. Con questo esercizio possiamo vedere che la data 30 Gennaio 9 a.C. del calendario giuliano prolettico è diversa dalla data del calendario giuliano storico. E viceversa, la data del 30 Gennaio del calendario storico è diversa da quella del calendario prolettico. La differenza, senza importanza per la storia, diventa rilevante per qualsiasi analisi archeo-astronomica collegata all'Ara (a tal proposito si darà ampio spazio al lavoro di Frischer et al. 2017). Questo esercizio di cronologia sarà inserito in una discussione che riguarda sia la dedica che la costituzione dell’Altare, partendo dalle parole di Augusto nelle Res Gestae, che dice l’Ara venne decretata dal Senato, costituita il 4 Luglio 13 a.C., al suo ritorno dalle provincie di Spagna e Gallia. In precedenza, quando Augusto era tornato dall’Oriente (12 Ottobre 19 a.C.), il Senato aveva decretato la costruzione dell’Altare della Fortuna Redux. Gli altari alla Fortuna ed alla Pace costituivano quindi un’attenzione da parte dei Romani alla celebrazione del ritorno (reditus) imperiale. Per il reditus dalle terre d’oltremare, oltre all’altare della Fortuna Redux, il Senato aveva deciso le feste note come Augustalia, il primo giorno delle quali, il 12 Ottobre, era divenuto un giorno appellato del Calendario, aggiunto a quelli delle feste tradizionali romane. Quindi, tornando all’Altare della Pace Augusta, sappiamo per certo e proprio da Augusto, che l’altare è stato decretato per il reditus da Spagna e Gallia. Le date di costituzione e dedica vengono dai calendari antichi romani. Infine, si accenna anche, per completezza, al Trofeo delle Alpi (La Turbie), decretato dal Senato in onore di Augusto per la pacificazione dei popoli delle Alpi e ad altri monumenti. Contenuto: L'Ara Pacis – La cronologia del monumento - Un documento - Il Decreto del Senato - La Gallia e la Spagna - Profectio - Il reditus imperiale - La Fortuna Redux e la Pax Augusta - Costituzione di un tempio - Senatoconsulto, Età imperiale - Dal Dizionario epigrafico di antichità romane - Il Calendario Amiternino - Sancta vocant augusta patres - Le Idi di Gennaio - Jupiter auget - Pax Augusta non Augustea – Dal votante al dedicante – Consacrazione romana - Tutte Auguste - Cassio Dione, LIV 25 e 36, su reditus imperiale (in Inglese) – Pomerio - Altare della Vittoria - Anche al presente - Ancora sulle parole di Dione - Salute, Concordia e Pace (υγεία, ομόνοια και ειρήνη) – L’Ara Pacis sul Campidoglio - Cronologia del ritrovamento - Constitutio, inauguratio et dedicatio dell’Ara - Dove era in origine – Riassumendo - Magistrati cum imperio e magistrati sine imperio - La data della dedica - Archeoastronomia - 3D ed allineamenti - 21 Aprile – Niente solstizio d’inverno - Il concepimento di Augusto - Controllare il tempo - Ma sarà proprio il monumento in Figura 1? - Culto della Pace nel mondo Greco e Romano dal quarto secolo a.C. all’Età Flavia - L’Altare alla Gens Augusta - Versioni Wikipedia - Il grandioso Trofeo delle Alpi – La nuova via - Il cognome di Ottaviano, Thurino - Pacator e Vindex – Pace - Caduceatores - Due giorni da celebrare in egual misura - Il Genius politico e degli altari – Quando è morto Druso? Dedicata da Augusto in persona? - La processione – Il compleanno di Livia - Feriale Cumanum, Supplicationes ed Imperium - Orazio e l’opera d’Augusto - Il Senato e le Supplicationes - Glossario religione romana - Pratiche cultuali nel mondo romano – Il divin imperatore - Augusto e gli Augustalia – Pax Romana e Pax Augusta – La dinastia - La Chiesa e la costituzione degli altari - La dedicazione dell’altare - La dedicazione di una chiesa - Appendice A – Appendice B - Riferimenti&nbsp

Dell’Ara Pacis Augustae, Altare della Pace Augusta a Roma, si conoscono sia la data della costituzione che quella della dedica. Se prendiamo la data della dedica, 30 Gennaio del 9 a.C., che è anche la data più nota, ci possiamo chiedere: ma che data è? Posta in tal maniera, la domanda sembra banale, quasi assurda. Non è così. Per rispondere, dobbiamo fare un esercizio di cronologia. Con questo esercizio possiamo vedere che la data 30 Gennaio 9 a.C. del calendario giuliano prolettico è diversa dalla data del calendario giuliano storico. E viceversa, la data del 30 Gennaio del calendario storico è diversa da quella del calendario prolettico. La differenza, senza importanza per la storia, diventa rilevante per qualsiasi analisi archeo-astronomica collegata all'Ara (a tal proposito si darà ampio spazio al lavoro di Frischer et al. 2017). Questo esercizio di cronologia sarà inserito in una discussione che riguarda sia la dedica che la costituzione dell’Altare, partendo dalle parole di Augusto nelle Res Gestae, che dice l’Ara venne decretata dal Senato, costituita il 4 Luglio 13 a.C., al suo ritorno dalle provincie di Spagna e Gallia. In precedenza, quando Augusto era tornato dall’Oriente (12 Ottobre 19 a.C.), il Senato aveva decretato la costruzione dell’Altare della Fortuna Redux. Gli altari alla Fortuna ed alla Pace costituivano quindi un’attenzione da parte dei Romani alla celebrazione del ritorno (reditus) imperiale. Per il reditus dalle terre d’oltremare, oltre all’altare della Fortuna Redux, il Senato aveva deciso le feste note come Augustalia, il primo giorno delle quali, il 12 Ottobre, era divenuto un giorno appellato del Calendario, aggiunto a quelli delle feste tradizionali romane. Quindi, tornando all’Altare della Pace Augusta, sappiamo per certo e proprio da Augusto, che l’altare è stato decretato per il reditus da Spagna e Gallia. Le date di costituzione e dedica vengono dai calendari antichi romani. Infine, si accenna anche, per completezza, al Trofeo delle Alpi (La Turbie), decretato dal Senato in onore di Augusto per la pacificazione dei popoli delle Alpi e ad altri monumenti. Contenuto: L'Ara Pacis – La cronologia del monumento - Un documento - Il Decreto del Senato - La Gallia e la Spagna - Profectio - Il reditus imperiale - La Fortuna Redux e la Pax Augusta - Costituzione di un tempio - Senatoconsulto, Età imperiale - Dal Dizionario epigrafico di antichità romane - Il Calendario Amiternino - Sancta vocant augusta patres - Le Idi di Gennaio - Jupiter auget - Pax Augusta non Augustea – Tutte Auguste - Cassio Dione, LIV 25 e 36, su reditus imperiale (in Inglese) – Altare della Vittoria - Anche al presente - Ancora sulle parole di Dione - Salute, Concordia e Pace (υγεία, ομόνοια και ειρήνη) – L’Ara Pacis sul Campidoglio - Cronologia del ritrovamento - Constitutio, inauguratio et dedicatio dell’Ara - Dove era in origine – Riassumendo - Magistrati cum imperio e magistrati sine imperio - La data della dedica - Archeoastronomia - 3D ed allineamenti - 21 Aprile – Niente solstizio d’inverno - Il concepimento di Augusto - Controllare il tempo - Ma sarà proprio il monumento in Figura 1? - Culto della Pace nel mondo Greco e Romano dal quarto secolo a.C. all’Età Flavia - L’Altare alla Gens Augusta - Versioni Wikipedia - Il grandioso Trofeo delle Alpi – La nuova via - Il cognome di Ottaviano, Thurino - Pacator e Vindex – Caduceatores - Due giorni da celebrare in egual misura - Il Genius politico e degli altari – Quando è morto Druso? Dedicata da Augusto in persona? - La processione – Il compleanno di Livia - Feriale Cumanum, Supplicationes ed Imperium - Il Senato e le Supplicationes - Glossario religione romana - Orazio e l’opera d’Augusto - Augusto e gli Augustalia – Appendice A – Appendice B - Riferimenti

Dell’Ara Pacis Augustae, Altare della Pace Augusta a Roma, si conoscono sia la data della costituzione che quella della dedica. Se prendiamo la data 30 Gennaio del 9 a.C., che è quella più nota, ci possiamo chiedere: ma che data è? Posta in tal maniera, la domanda sembra banale, quasi assurda. Non è così. Per rispondere, dobbiamo fare un esercizio di cronologia. Con questo esercizio possiamo vedere che la data 30 Gennaio 9 a.C. del calendario giuliano prolettico è diversa dalla data del calendario giuliano storico. E viceversa, la data del 30 Gennaio del calendario storico è diversa da quella del calendario prolettico. La differenza, senza importanza per la storia, diventa rilevante per qualsiasi analisi archeo-astronomica collegata all'Ara. Questo esercizio di cronologia sarà inserito in una discussione che riguarda sia la dedica che la costituzione dell’Altare, partendo dalle parole di Augusto nelle Res Gestae, che dice l’Ara venne decretata dal Senato al suo ritorno dalle provincie di Spagna e Gallia (costituita il 4 Luglio 13 a.C.). In precedenza, quando Augusto era tornato dall’Oriente (12 Ottobre 19 a.C.), il Senato aveva decretato la costruzione dell’Altare della Fortuna Redux. Gli altari alla Fortuna ed alla Pace costituivano quindi un’attenzione da parte dei Romani alla celebrazione del ritorno (reditus) imperiale. Per il reditus dalle terre d’oltremare, oltre all’altare della Fortuna Redux, il Senato aveva deciso le feste note come Augustalia, il primo giorno delle quali, il 12 Ottobre, era divenuto un giorno appellato del Calendario, aggiunto a quelli delle feste tradizionali romane. Quindi, tornando all’Altare della Pace Augusta, sappiamo per certo e proprio da Augusto, che l’altare è stato decretato per il reditus da Spagna e Gallia. Le date di costituzione e dedica vengono dai calendari antichi romani. Infine, si accenna anche, per completezza, al Trofeo delle Alpi (La Turbie), decretato dal Senato in onore di Augusto per la pacificazione dei popoli delle Alpi. Contenuto: L'Ara Pacis – Un documento - Il Decreto del Senato - La Gallia e la Spagna - Profectio - Il reditus imperiale - La Fortuna Redux e la Pax Augusta - Costituzione di un tempio - Dal Dizionario epigrafico di antichità romane - Il Calendario Amiternino - Sancta vocant augusta patres - Le Idi di Gennaio - Pax Augusta non Augustea – Tutte Auguste - Jupiter auget - Cassio Dione, LIV 25 e 36, su reditus imperiale (in Inglese) – Anche al presente - Ancora sulle parole di Dione - Salute, Concordia e Pace (υγεία, ομόνοια και ειρήνη) - Dedicatio ed Inauguratio - La data della dedica - Archeoastronomia - Controllare il tempo - Ma sarà proprio il monumento in Figura 1? - Versioni Wikipedia - Il grandioso Trofeo delle Alpi - Pacator e Vindex – Caduceatores - Due giorni da celebrare in egual misura? - Il Genius politico e degli altari - Il santo gennaio - Dedicata da Augusto in persona? - La processione – Il compleanno - Augusto e gli Augustalia – Appendice su cronologia - Riferimenti &nbsp

La data 30 Gennaio del 9 a.C. è generalmente considerata come quella del giorno della dedica dell'Ara Pacis (Altare della Pace Augusta) a Roma da parte di Augusto. Ma che data è il 30 Gennaio del 9 a.C.? Posta in tal maniera, la domanda sembra banale, quasi assurda. Non è così. Per rispondere, dobbiamo fare un esercizio di cronologia. Con questo esercizio possiamo vedere che la data 30 Gennaio 9 a.C. del calendario giuliano prolettico è diversa dalla data del calendario giuliano storico. E viceversa, la data del 30 Gennaio del calendario storico è diversa da quella del calendario prolettico. La differenza, apparentemente senza importanza, diventa fondamentale per qualsiasi analisi archeo-astronomica collegata all'Ara. Come nota storica, si riportano le parole di Augusto (Res Gestae), che dice dell’Ara che venne decretata dal Senato, il 4 Luglio del 13 a.C., al suo ritorno dalle provincie di Spagna e Gallia. In precedenza, quando Augusto era tornato dall’Oriente, il Senato aveva decretato la costruzione dell’Altare della Fortuna Redux. Gli altari alla Fortuna ed alla Pace costituivano quindi un’attenzione da parte dei Romani alla celebrazione del ritorno (reditus) imperiale. Per il reditus dalle terre d’oltremare, oltre all’altare della Fortuna Redux, il Senato aveva deciso le feste note come Augustalia, il primo giorno delle quali era divenuto un giorno appellato del Calendario, aggiunto a quelli delle feste tradizionali romane. Quindi, tornando all’Altare della Pace Augusta, sappiamo per certo e proprio da Augusto, che l’altare è stato decretato per la “pacificazione” di Spagna e Gallia. Le date di costituzione e dedica vengono dai calendari antichi romani. Infine, si accenna anche, per completezza, al Trofeo delle Alpi (La Turbie), decretato dal Senato in onore di Augusto per la pacificazione dei popoli delle Alpi.&nbsp

La colonia romana di Augusta Taurinorum è all'origine di Torino. Dopo qualche parola per illustrare la fondazione, ed aver fornito riferimenti bibliografici relativi, si discutono le proposte, quella da me fatta nel 2012 e altre seguenti, che indicano o pretendono datazioni archeoastronomiche. Si presterà particolare attenzione agli scritti dello storico tedesco Heinrich Nissen sulla planimetria della città romana. Il suo Das Templum del 1869 ci porterà ad analizzare che cosa è lo spazio inaugurato – detto templum – dove i Romani interrogavano il divino. Nel libro di Nissen troviamo infatti la città immaginata come un templum, con il decumano – la via principale della città romana - orientato verso il sorgere del sole il giorno di fondazione. Vedremo anche come Nissen associ tale Dies Natalis ad una festa. Nissen pare essere il primo ad aver associato decumano, sorgere del sole, feste del calendario romano. Il Das Templum venne criticato in passato, con critiche ben fondate, che dicono che la città non è un templum. Tutto ciò è stato dimenticato. Nel 2007, un articolo di Giulio Magli, che ripropone senza citare Nissen il decumano orientato col sorgere del sole un dì di festa, ha portato ad un revival di ipotesi archeoastronomiche sulla città di Torino. Si discuteranno anche le proposte relative al giorno, nella lunga sequenza legale e religiosa caratterizzante il processo di fondazione di una colonia, che i coloni celebravano come Dies Natalis. Si citerà anche una lezione di Friedrich Nietzsche. Di fatto, il lavoro di Nissen e poi di Nietzsche sono i primi studi di filologia Greca e Latina sull'orientazione solare che coinvolgano puntualmente, in particolare quello di Nissen, gli scritti degli agrimensori romani. Non si parlerà solo di orientamenti solari e di archeoastronomia. Quando necessario si introdurranno delle note per chiarire il contesto. Si discuterà in dettaglio la centuriazione di Torino, fornendo letteratura relativa. Si discuterà una datazione della città alle None di Febbraio. Per la fondazione di Torino e la sua pretesa datazione al 30 gennaio 9 a.C., giorno di dedica dell’Ara Pacis a Roma, si sottolineerà come questa datazione insista su una cosa non vera relativa all’altare. L’Ara Pacis a Roma non è stata decretata per la fine delle guerre alpine, ma per il ritorno di Augusto dalle province di Spagna e Gallia. Per la conclusione delle guerre alpine, il senato decretò il Trofeo delle Alpi. --------- Osservazione:La datazione proposta da Guido Cossard, e che viene menzionata nell'articolo, è congruente con la direzione (azimut) solare alle None di Febbraio, oltre ad essere congruente con i dati storici, in particolare per l'anno 21 a.C. dove un cippo con iscrizione menzionante il console Marco Lollio attesta sicura presenza romana nell'area torinese. Per altra presunta datazione circolante in rete , si veda https://doi.org/10.5281/zenodo.2653910 - L'articolo che trovate in questa pagina raccoglie ricerche su fonti classiche e letteratura a partire dal Das Templum di Heinrich Nissen, 1869. Nel 2012 avevo lavorato sulla datazione di Torino seguendo principalmente il lavoro di Giulio Magli del 2007, sull'orientazione delle città romane secondo il sorgere del sole. Purtroppo tale lavoro non menziona il fondamentale testo di Heinrich Nissen, che per primo discute l'orientazione del decumano secondo il sorgere del sole. Tale teoria è stata criticata abbondantemente da J. Valeton e da studiosi più recenti come P. Catalano e F. Castagnoli. Magli pertanto non parla di studi fondamentali sull'orientazione astronomica delle città e delle critiche ben fondate a tale teoria. Tale mancanza si è ripercossa su studi anche recentissimi, dove perdura l'assenzadi riferimenti a citazioni critiche specifiche ma, ripeto, molto ben fondate. Anzi, la citazione di I.M.J. Valeton. (1898) De templis Romanis, Mnemosyne, n. 26, viene travisata e fallacemente menzionata a supporto dell'orientazione solare, mentre Valeton dice tutta altra cosa, poiché spiega dettagliatamente che NON esiste alcuna necessità di orientare la città col sorgere sole. L'idea di calcolare la data di tracciamentocon la direzione del sorgere del sole è di Heinrich Nissen, 1869, e questo è un dato di fatto incontrovertibile. Ma che l'associazione tra la direzione del decumano e sorgere del solesia una conseguenza della religione e del diritto romanonon è vero, e questo è stato chiaramente dimostrato non solo da Valeton, ma anche da Pierangelo Catalano, 1978, nel suo studio sugli aspetti spaziali del sistema giuridico-religioso romano. Il Prof. Catalano è ordinario di Diritto Romano. CONTENUTI DELL'ARTICOLO – Orientata col sorgere del sole - Le linee del mondo – Il globo - Il rito etrusco - La "augusteischen Turin" - Il ruolo dell'orizzonte - L'anno di fondazione di Torino – Itinerari - Post quem - L'accampamento militare trasformato in città - Le vie dell'accampamento ed i quattro quartieri - Il decumano - Calende, None e Idi - Si fondava anche a Novembre - I Fasti e il marmo - Fasti e Nefasti - Giorni appellati – Menologio rustico e le stelle di Virgilio - Ara Pacis: Feriae ex S. C. - Templi, aedes ed altari - Constitutio e Costituzione - Sole ed ombra - Ristrutturazione urbanistica - La Torino di Nissen - La Porta Palatina e la statua di Augusto - I nomi delle colonie Julia (Iulia) e Augusta - Die coloniae Augustae in Italien - Il Capricorno -Nicopolis - Mappe e didascalie – La forma - Dies Natalis (repetita iuvant) – L’archeoastronomia come astronomia in archeologia contestuale - Auspicio ed augurio - Il nome della città - Urbs e colonie - Vrbem condere/coloniam deducere - Ariminum - Progetto e messa in opera – Un’agricoltura evoluta - Gli assi viari - L’orientazione della centuriazione di Torino a 26° - Centuriazione e città – Lex Roscia – La città nella centuriazione di Torino - Il Monte dei Cappuccini – Torino Pulcherrima - La centuriazione (F. Castagnoli) - La groma – Lo gnomone - Posita auspicaliter - Auspicio - La “boina” di Alpignano – Le guerre alpine – Decreti del Senato: Ara Pacis e Trofeo delle Alpi – Le parole di Augusto - La Fortuna Redux ed il Capricorno – Il reditus imperiale - Festa di Pax – Salute, Concordia e Pace (υγεία, ομόνοια και ειρήνη) - Il Sigonio e i popoli alpini – Tota Italia - Aosta e Magonza - Il Templum - Marzabotto/Kainua ed i tre decumani - Nissen e la Via di Nola a Pompei -Igino Minor, detto Gromatico - La lezione di Friedrich Nietzsche - La città non è un templum (Castagnoli) - Il Templum degli auspici - Dies Natalis, Natalis Dei o Natalis Templi – Templum constitutum – In Francese - Effatio e Liberatio – The control of space - La città non è un templum (Catalano) – Il Dies (Orestano) – Santo come inaugurato – Il perimetro di Torino - Exauguratio – Numa Pompilio - Non solo Nissen - Il modello di fondazione, Roma - La Nuova Roma (Costantinopoli) e la sua dedicatio -L’apoteosi, detta dai Romani consacrazione – L’apoteosi di Costantino - Dedicated to himself and his glory - Consecratio, Limitatio, Lustratio e Dedicatio - Il racconto di Lido - Dies Natalis e Lemuria - I patroni divini delle città - Evocatio - Numi tutelari - Patronus coloniae - La tribù - Il culto antico - San Giovanni Battista, il particolare protettore - Il 24 Giugno e la promessa di Agilulfo e Teodolinda - Tutte le città sono "quadrate"? -Novaesium e Iulia Concordia – La concordia, la pace e la vittoria – Il castrum - Druso Maggiore ed Augusto nel 9 a.C. - La simmetria - Google Earth - Stellarium – Misura -Rispetto - Cronologia - Quando venne applicato per la prima volta il Calendario Giuliano? - Cronologia: il ripristino della regola bisestile - Profili altimetrici con Google Earth

Si discute di come Aosta, che conserva ancora la griglia viaria della colonia romana da cui ha avuto origine e parte della cinta muraria nonch�� notevoli vestigia antiche, abbia le vie orientate rispetto ai venti prevalenti nel modo suggerito da Vitruvio. Si analizzer�� anche la varatio, ossia la geometria basata sui triangoli rettangoli, usata per la pianificazione del sito. Si commenter�� inoltre un possibile ruolo del sorgere del sole al solstizio d'inverno, sottolineando l'uso della varatio per determinare azimut ed altezza dell'astro in funzione del profilo locale dell'orizzonte naturale., {"references":["Sparavigna, A.C. (2020). Il Sole, la Luna ed Ottaviano Augusto - Simboli Vari e Riferimenti Astronomici. HAL ⟨hal-03118279⟩","Amelia Carolina Sparavigna. La fondazione di Torino come Augusta Taurinorum e la datazione della colonia romana. 2021. ⟨hal-03204219v7⟩","Yamazaki D., D. Ikeshima, R. Tawatari, T. Yamaguchi, F. O'Loughlin, J.C. Neal, C.C. Sampson, S. Kanae & P.D. Bates (2017). A high accuracy map of global terrain elevations. Geophysical Research Letters, vol.44, pp.5844-5853, 2017 doi: 10.1002/2017GL072874","Leandro Polverini. Augusto e il controllo del tempo. Studi su Augusto. In occasione del XX centenario della morte, a cura di G. Negri e A. Valvo, Torino 2016, 95-114.","Sparavigna, Amelia Carolina and Marazzato, Roberto, The Geometry in the Urban Layout of the Roman Como and Verona: The Same Solution to Different Problems (July 25, 2019). Available at SSRN: https://ssrn.com/abstract=3426608 or http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.3426608"]}

L’analisi proposta è concernente gli scritti dello storico tedesco Heinrich Nissen sull’orientazione della città romana. Il suo Das Templum del 1869 ci porterà ad analizzare che cosa è lo spazio inaugurato – detto templum – dove i Romani interrogavano il divino. Nel libro di Nissen troviamo infatti la città immaginata come un templum, con il decumano, ovvero la via principale della città romana, orientato verso il sorgere del sole il giorno di fondazione. Vedremo anche come Nissen associ tale Dies Natalis ad una festa. Nissen è il primo ad aver associato decumano, sorgere del sole, e feste del calendario romano in un metodo che considera l’analisi astronomica delle orientazioni. Il Das Templum venne criticato in passato, con critiche ben fondate, che chiariscono che la città non è un templum e che pertanto non vi è alcuna necessità di orientazione astronomica del decumano. Nissen e le critiche sono state dimenticate. Nel 2007, un articolo di Giulio Magli, che ripropone, senza citare Nissen, il decumano orientato col sorgere del sole un dì di festa, ha portato ad un revival di ipotesi archeoastronomiche sulle città romane. Diventa pertanto fondamentale riesaminare il lavoro di Nissen e le successive critiche. In ogni caso, il lavoro di Heinrich Nissen è il primo studio di filologia Greca e Latina sull'orientazione solare che coinvolga puntualmente gli scritti degli agrimensori romani. Per quanto riguarda la città ed il pomerium, ampio spazio sarà dato al lavoro di Pierangelo Catalano, 1978, sugli aspetti spaziali del sistema giuridico-religioso romano., In questa versione, aggiunta discussione Nissen sull'orientazione templi romani dal Das Templum.

La data del 7 Febbraio del 1563 è quella del giorno in cui Torino venne proclamata capitale degli Stati Sabaudi. Essa è quindi una data importantissima per la città, che però pare passare inosservata. Se non fosse stato per la lungimiranza di Emanuele Filiberto di Savoia, che scelse la città come nuova capitale del Ducato al posto di Chambéry, Torino non avrebbe fato l'Italia. La data del 7 Febbraio 1563 è anche la data scelta da Giuditta Dembech come data convenzionale per la nascita di Torino. In un suo libro, si parte dalla città romana, di cui si sottolinea l'orientamento solare del decumano. Non avendo la data di fondazione romana, la scrittrice ha appunto scelto l'ingresso ufficiale di Emanuele Filiberto in Torino. Ora si discute quanto compare nel libro di Dembech, rispetto a quanto in passato propose nel 1869 lo storico tedesco Heinrich Nissen sulla direzione dei decumani. Si parte quindi dalla colonia romana di Augusta Taurinorum., Aggiunti ulteriori riferimenti - Legato a questo articolo, si veda "La fondazione di Torino come Augusta Taurinorum e la datazione della colonia romana". Zenodo. https://doi.org/10.5281/zenodo.2527545

Kainua è il il nuovo nome ora associato al sito etrusco presso Marzabotto e significa Neapolis. Iniziamo uno studio sulla letteratura riguardante tale sito da quanto disse Francis John Haverfield di Marzabotto, nel suo Ancient Town-Planning (1913, Oxford: Clarendon). Si parlerà anche del templum inaugurale, in relazione alle planimetrie assiali, come discusse da Ferdinando Castagnoli. Un'altra famosissima Neapolis, Napoli, verrà considerata. La città ha anche lei, come Kainua, la planimetria basata su tre decumani. Verrà anche fatto il confronto con una città, Torino, che ha la tipica planimetria romana, basata su decumano e cardine massimi, planimetria radicalmente diversa da quella di Kainua. Si discuterà anche l'arx di Kainua e la sua orientazione astronomica. Sempre per confronto, con mappe topografiche, si mostrerà la collina di Sant'Elmo (Napoli) e Spaccanapoli, ma anche la sua acropoli Caponapoli. Per Torino si suggerirà il Monte dei Cappuccini come arx. &nbsp

Kainua è il il nuovo nome ora associato al sito etrusco presso Marzabotto e significa Neapolis. Iniziamo uno studio sulla letteratura riguardante tale sito da quanto disse Francis John Haverfield di Marzabotto, nel suo Ancient town-planning (1913, Oxford: Clarendon). Si parlerà anche del templum inaugurale, in relazione alle planimetrie assiali, come discusse da Ferdinando Castagnoli. Un'altra famosissima Neapolis, Napoli, verrà considerata. La città ha anche lei, come Kainua, la planimetria basata su tre decumani.&nbsp

Decumani, sorgere del sole e data di nascita delle città italiche, li troviamo nel Der Gottesdienst der Griechen di Friedrich Nietzsche. Il testo contiene le lezioni sul culto greco che Nietzsche tenne tra il 1875 e il 1878. Esse furono le ultime della sua carriera di docente di filologia classica a Basilea. Per le lezioni, Nietzsche si basò sicuramente sul Das Templum di Heinrich Nissen, pubblicato nel 1869. Proprio dal Das Templum, Nietzsche estrasse le sue considerazioni sui decumani, le vie principale delle città romane, orientati col sorgere del sole.

La colonia romana di Augusta Taurinorum è all'origine di Torino. Dopo qualche parola per illustrare la fondazione, ed aver fornito riferimenti bibliografici relativi, si discute una proposta che assume che la fondazione sia avvenuta alle None di Febbraio. Nella discussione, particolare attenzione verrà data agli scritti dello storico Heinrich Nissen sulla planimetria della città romana. Si considereranno anche altri siti romani per confronto. Alcune considerazioni sul Das Templum di Nissen, del 1869, saranno proposte. Nel libro di Nissen troviamo infatti il decumano orientato verso il sorgere del sole legato al giorno di fondazione. Si citerà anche una lezione di Friedrich Nietzsche. Di fatto, il lavoro di Nissen e poi di Nietzsche sono i primi studi di filologia Greca e Latina sull'orientazione solare che coinvolgano puntualmente, in particolare quello di Nissen, gli scritti degli agrimensori romani. CONTENUTI - Introduzione - Le linee del mondo - La "augusteischen Turin" - Il ruolo dell'orizzonte - L'anno di fondazione di Torino - L'accampamento militare trasformato in città -Le vie dell'accampamento ed i quattro quartieri - Il decumano - Calende, None e Idi - Si fondava anche a Novembre - Fasti e Nefasti - Giorni appellati - Templi ed altari - Sole ed ombra - Ristrutturazione urbanistica - Appendice A: La Torino di Nissen - Appendice B: La Porta Palatina e la statua di Augusto - Appendice C: I nomi delle colonie Julia (Iulia) e Augusta - Appendice D: Die coloniae Augustae in Italien - Appendice E: Il Capricorno - Appendice F: Nicopolis - Appendice G; Mappe e didascalie - Appendice H: Progetto e messa in opera - Appendice I: La simmetria -Altre Note a seguire - Il Cippo di Alpignano – Precisazione - Posta elettronica - La storia, le guerre e le clades – Le Alpi Cozie – Le guerre alpine – Decreti del Senato: Ara Pacis e Trofeo delle Alpi - La Fortuna Redux ed il Capricorno – La festa di Pax - Il Sigonio e i popoli alpini -Aosta e Magonza - Il Templum - Marzabotto/Kainua ed i tre decumani - Nissen e la Via di Nola a Pompei - Igino Minor, detto Gromatico - La lezione di Friedrich Nietzsche - La città non è un templum (Castagnoli) - Il Templum degli auspici - Dies Natalis, Natalis Dei o Natalis Templi - Effatio e Liberatio – La città non è un templum (Catalano) – Dies - Exauguratio - Il modello di fondazione, Roma - La Nuova Roma (Costantinopoli) e la sua dedicatio - Consecratio, Limitatio, Lustratio e Dedicatio - Il racconto di Lido - Dies Natalis e Lemuria - I patroni divini delle città - Evocatio - Numi tutelari - Patronus coloniae - La tribù - Il culto antico - San Giovanni Battista, il particolare protettore - Il 24 Giugno e la promessa di Agilulfo e Teodolinda - Tutte le città sono "quadrate"? - Novaesium e Iulia Concordia - Il castrum - Druso Maggiore ed Augusto nel 9 a.C. - Google Earth - Stellarium - Cronologia: il ripristino della regola bisestile - Profili altimetrici con Google Earth

La data 30 Gennaio del 9 a.C. è generalmente considerata come quella del giorno della dedica dell'Ara Pacis (Altare della Pace Augusta) a Roma da parte di Augusto. Ma che data è il 30 Gennaio 9 a.C.? Posta in tal maniera, la domanda sembra banale, quasi assurda. Non è così. Per rispondere dobbiamo fare un esercizio di cronologia. Con questo esercizio possiamo vedere che la data 30 Gennaio 9 a.C. del calendario giuliano prolettico è diversa dalla data del calendario giuliano storico. E viceversa, la data del 30 Gennaio del calendario storico è diversa da quella del calendario prolettico. La differenza, apparentemente senza importanza, diventa fondamentale per qualsiasi analisi archeo-astronomica collegata all'Ara. Come nota storica, si riportano le parole di Augusto, che dice dell’Ara che venne decretata dal Senato (4 Luglio del 13 a.C.) al suo ritorno dalle provincie di Spagna e Gallia. Quando Augusto era tornato dall’Oriente, il Senato aveva decretato la costruzione dell’Altare della Fortuna Redux. L’Ara Pacis costituiva quindi un’attenzione da parte dei Romani alla celebrazione del reditus imperiale. Dalle stesse parole di Augusto quindi, sappiamo per certo che l’altare della Pace Augusta è stato decretato per la “pacificazione” di Spagna e Gallia. Le date di costituzione e dedica vengono dai calendari antichi romani. Infine, si accenna anche, per completezza, al Trofeo delle Alpi (La Turbie), decretato dal Senato in onore di Augusto per la pacificazione dei popoli delle Alpi.&nbsp

Sono necessarie alcune ulteriori precisazioni in merito a quanto riportato in due articoli apparsi su La Stampa, in cui viene menzionato un cippo con data consolare relativa a Marco Lollio.L'iscrizione sul cippo collega il console Marco Lollio al Piemonte romano, e possibilmente, a Torino. L'iscrizione è stata studiata da Giovanni Mennella, che come confermatomi con comunicazione via posta elettronica (5 Luglio 2020), ha svolto rilievi sul sito del ritrovamento accompagnato dal proprietario del cippo. La localizzazione viene da testimonianza diretta. Ho scritto al Prof. Mennella qualche mese dopo l'uscita di articolo su La Stampa (24 Febbraio 2020), che dice che esistono dubbi sulla localizzazione del cippo. Ho scritto al Prof. Mennella, poiché mi sono stati chiesti chiarimenti riguardanti i primi studi. Il 10 Febbraio era uscito un articolo sempre su La Stampa dove c'è il mio nome, in relazione col cippo, ma non sono stata intervistata dal giornalista Piero Bianucci e quindi non ho rilasciato alcuna dichiarazione al giornale. Nell'articolo del 24 Febbraio il mio nome non compare più, ma si richiama la questione del cippo. Per questo motivo sono necessarie, mio malgrado, ulteriori precisazioni. Vi prego inoltre di leggere "Una piccola nota su Marco Lollio e Augusta Taurinorum", https://doi.org/10.5281/zenodo.5894872 , poiché la prima versione delloscritto che trovate in questa pagina è stato oggetto di un attacco che è arrivato persino a tirare in campo parabole evangeliche. &nbsp

Quarta parte della discussione "Mondo romano ed archeoastronomia" . Si discute Torino. Prossimi "case studies" in preparazione. Per Torino si veda anche "La Fondazione di Torino", https://doi.org/10.5281/zenodo.2527545 (allegato a questo documento) In precedenza: Mondo Romano ed Archeoastronomia - Città, Forti e Mitrei. Zenodo. http://doi.org/10.5281/zenodo.4438985 - Mondo Romano ed Archeoastronomia - I Lunistizi. Zenodo. http://doi.org/10.5281/zenodo.4410889 - Mondo Romano ed Archeoastronomia - La Limitazione, il suo Orientamento e la Geometria. Zenodo. http://doi.org/10.5281/zenodo.4439456 (in aggiornamento)., Una sintesi relativa ad Heinrich Nissen: Datare le città con la direzione del decumano e il sorgere del sole: il Templum di Heinrich Nissen (1869) al link https://doi.org/10.5281/zenodo.5035981

La lista sui miei contributi all'archeoastronomia non è ancora completata. As soon as possible, vi sarà proposta.

In Academia.edu, Roberto Sconfienza ha messo a disposizione un suo lavoro, fondamentale per l'esposizione storica e per i riferimenti che fornisce in merito alla Torino nell'epoca romana. Si trova anche un accenno archeoastronomico: si riporta infatti la proposta che fece nel 1999 Luciano Manino nel suo articolo sulla fondazione di Augusta Taurinorum.

La data del 7 Febbraio del 1563 è quella del giorno in cui Torino venne proclamata capitale degli Stati Sabaudi. Essa è quindi una data importantissima per la città, che però pare passare inosservata. Se non fosse stato per la lungimiranza di Emanuele Filiberto di Savoia, che scelse la città come nuova capitale del Ducato al posto di Chambéry, Torino non avrebbe fato l'Italia. La data del 7 Febbraio1563 è anche la data scelta da Giuditta Dembech come data convenzionale per la nascita di Torino. In un suo libro, si parte dalla città romana, di cui si sottolinea l'orientamento solare del decumano. Non avendo la data di fondazione romana, la scrittrice ha appunto scelto l'ingresso ufficiale di Emanuele Filiberto in Torino. Ora si discute quanto compare nel libro di Dembech, rispetto a quanto in passato propose nel 1869 lo storico tedesco Heinrich Nissen sulla direzione dei decumani.

La data del 7 Febbraio del 1563 è quella del giorno in cui Torino venne proclamata capitale degli Stati Sabaudi. Essa è quindi una data importantissima per la città, che però pare passare inosservata. Se non fosse stato per la lungimiranza di Emanuele Filiberto di Savoia, che scelse la città come nuova capitale del Ducato al posto di Chambéry, Torino non avrebbe fato l'Italia. La data del 7 Febbraio1563 è anche la data scelta da Giuditta Dembech come data convenzionale per la nascita di Torino. In un suo libro, si parte dalla città romana, di cui si sottolinea l'orientamento solare del decumano. Non avendo la data di fondazione romana, la scrittrice ha appunto scelto l'ingresso ufficiale di Emanuele Filiberto in Torino. Ora si discute quanto compare nel libro di Dembech, rispetto a quanto in passato propose nel 1869 lo storico tedesco Heinrich Nissen sulla direzione dei decumani.

Si propone in questo lavoro una discussione del miti legati alla figura di Augusto, in particolare i miti relativi ad Apollo, dio del Sole. Tale mito parte da un racconto di Svetonio sul concepimento di Ottaviano, che sarebbe avvenuto in un tempio. dopo una celebrazione in onore di Apollo. Si prosegue poi col discutere la carta astrale ed il segno zodiacale, il Capricorno, che Ottaviano scelse di far rappresentare su alcune monete fatte da lui coniare. In effetti, tale segno zodiacale è anche stato legato alla Luna, oltre che al solstizio d'inverno e quindi al Sole. Si accennerà anche alla mitografia solare relativa all'obelisco che fece portare a Roma nel Campo Marzio dall'Egitto e che divenne noto come Horologium Augusti. Inizialmente proposto come legato all'Ara Pacis attraverso l'ombra da esso proiettata sull'altare, ora tale obelisco viene connesso al Tempio di Apollo Palatino. Una piccola analisi di planimetrie di colonie da lui fondate verrà svolta nel contesto simbolico. Se Aosta è legata al Sole, Augusta Emerita è legata alla Luna.

Decumani, sorgere del sole e data di nascita delle città italiche. Ecco che cosa disse Friedrich Nietzsche nel suo Der Gottesdienst der Griechen

Sono necessarie alcune precisazioni in merito a quanto riportato in due articoli apparsi su La Stampa, in cui viene menzionato un cippo con data consolare relativa a Marco Lollio. _____ L'iscrizionesulcippo collega il console Marco Lollio al Piemonte romano, e possibilmente, a Torino. L'iscrizione è stata studiata da Giovanni Mennella, che come confermatomi con comunicazione via posta elettronica (5 Luglio 2020), ha svolto rilievi sul sito del ritrovamento accompagnato dal proprietario del cippo. La localizzazione viene da testimonianza diretta. Ho scritto al Prof. Mennella qualche mese dopo l'uscita di un articolo de La Stampa (24 Febbraio 2020), che dice che esistono dubbi sulla localizzazione del cippo. https://www.lastampa.it/scienza/2020/02/24/news/e-un-drone-volo-sulla-nascita-di-torino-1.38510130 . Ho scritto al Prof. Mennella, poiché mi sono stati chiesti chiarimentiriguardantii primi studi. Il 10 Febbraio era uscito un articolo www.lastampa.it/scienza/2020/02/10/news/compleanno-di-torino-ecco-la-prova-astronomica-1.38449769 dove c'è il mio nome, in relazione col cippo, ma non sono stata intervistata dal giornalista Piero Bianucci e quindi non ho rilasciato alcuna dichiarazione al giornale. Non ho parlato con La Stampa e, in ogni caso, non avrei rilasciato intervista. Nell'articolo del 24 Febbraio il mio nome non compare più, ma si richiama la questione del cippo. Nonho nulla a che fare con quanto scritto in tale secondo articolo, come non ho nulla a che fare con quanto c'è scritto nell'articolo precedente.&nbsp

Come il nome della città di Torino sia passato dalla Civitas Taurinis all'Augusta Taurinorum di Filiberto Pingone, in modo di rendere più illustre la nuova capitale dei Savoia. Di fatto, con lo spostamento della capitale da Chambéry a Turin, la città ritornò ad essere Augusta, con il suo nuovo Augusto in Emanuele Filiberto.&nbsp

Come il nome della città di Torino appare come Taurinis o Tavrinis in itinerari (bicchieri di Vicarello, Itinerarium Antonini Augusti e Hierosolymitanum) ed epigrafi.

La Via Garibaldi di Torino potrebbe diventare la sede per l'osservazione del fenomeno astronomico noto come Manhattanhenge. E' un fenomeno che avviene quattro volte l'anno, durante il quale il sorgere o il tramontare del sole si allinea con le strade di Manhattan. Via Garibaldi, perfettamente diritta e con le case ben allineate e tutte della stessa altezza, è ideale per diventare un "Torinohenge", ossia per verificare per essa l'analogo allineamento col sorgere e tramontare del sole. La mattina del 4 Febbraio 2020, un tale allineamento di Via Garibaldi è stato verificato dal team dell'archeoastronomo Guido Cossard. Questa prova sperimentale costituisce un risultato importante per quanto riguarda lo studio dell'orientazione astronomica della città, poiché via Garibaldi è corrispondente al decumano massimo della città romana. Cossard lega la direzione del decumano alle Nonae di Febbraio ed alle celebrazioni di Augusto come Pater Patriae. Alcune considerazioni aggiuntive sulle Nonae come Festa della Concordia saranno fatte nella discussione che viene ora proposta., Si veda anche La fondazione di Torino come Augusta Taurinorum, Zenodo.https://doi.org/10.5281/zenodo.2527545 dove si parla del lavoro di Heinrich Nissen

Un'iscrizione che collega il console Marco Lollio al Piemonte romano, e possibilmente, a Torino. Fondamentale �� lo studio di Giovanni Mennella su di essa. Si discutono inoltre alcune considerazioni che si trovano in letteratura successiva. Giovanni Mennella, come confermatomi con comunicazione via posta elettronica (5 Luglio 2020), ha svolto rilievi sul sito del ritrovamento accompagnato dal proprietario del cippo. La localizzazione viene quindi da testimonianza diretta. Mennella �� il ricercatore che ha analizzato l'iscrizione e referenziata al periodo. Segue la segnalazione di un articolo di Giulia Masci che invece ripropone la questione in termini diversi. L'articolo di Masci parla inoltre dei vasi di Vicarello riportanti itinerari che menzionano la colonia. Pone la cronologia di Torino verso il 13 a.C. La discussione di Masci �� quindi di ambito pi�� ampio di quella del primo riferimento. L'articolo di Giovanni Mennella �� per�� fondamentale per quanto riguarda la storia del consolato di Lollio, in relazione a quanto scrive Cassio Dione. Il cippo �� pertanto rilevante, non solo per la storia del Piemonte romano, ma anche la verifica del testo dello scrittore antico. Si noti che Giovanni Mennella entra nel dettaglio dei cippi e delle iscrizioni relative alla propriet�� terriera in ambito Romano. Il dettaglio �� molto maggiore di quello di Masci. Ho scritto al Prof. Mennella qualche mese dopo l'uscita di un articolo de La Stampa (24 Febbraio 2020) dove si dice che la localizzazione del cippo venisse solo da testimonianze indirette, ottenute al recupero del cippo da parte dei Carabinieri. https://www.lastampa.it/scienza/2020/02/24/news/e-un-drone-volo-sulla-nascita-di-torino-1.38510130 . Nell'articolo di Giulia Masci nessun dubbio �� stato sollevato riguardo la localizzazione, che l'articolo di Mennella descrive in dettaglio. Ho scritto al Prof. Mennella, poich�� mi sono stati chiesti chiarimenti, in particolare riguardo i primi studi, che sono quelli che trovate in questa nota, tranne una comunicazione del 2008 di Mennella ad un convegno. Il 10 Febbraio, infatti, era uscito un articolo www.lastampa.it/scienza/2020/02/10/news/compleanno-di-torino-ecco-la-prova-astronomica-1.38449769 dove c'�� il mio nome, in relazione col cippo, ma non sono stata intervistata dal giornalista Piero Bianucci e quindi non ho rilasciato alcuna dichiarazione al giornale. Non ho parlato con La Stampa e, in ogni caso, non avrei rilasciato intervista. Nell'articolo del 24 Febbraio il mio nome non compare pi��, ma si richiama la questione del cippo. Non ho nulla a che fare con quanto scritto in tale secondo articolo, come non ho nulla a che fare con quanto c'�� scritto nell'articolo precedente. Una ulteriore precisazione ��, mio malgrado, necessaria e si trova in "Il console Marco Lollio su La Stampa di Torino". http://doi.org/10.5281/zenodo.4738026 L'articolo di Giovanni Mennella �� dato al link https://www.academia.edu/4402649/Marco_Lollio_consul_sine_collega_e_la_fondazione_di_Augusta_Taurinorum_ ed �� quindi a disposizione per una sua accurata lettura. Estrarne solo alcuni passi pu�� finire con limitare l'importanza fondamentale di questo studio e di conseguenza del ritrovamento che pone sicuramente i Romani nell'area di Torino prima del 21 a.C. . Mi vedo costretta ad inserire una nota introduttiva oltre alla nota., {"references":["Mennella, G. (2012). Marco Lollio consul sine collega e la fondazione di Augusta Taurinorum,in Colons et colonies dans le monde romain, a cura di S. Demougin e J. Scheid, Roma, 387-394."]}

La data del 7 Febbraio del 1563 è quella del giorno in cui Torino venne proclamata capitale degli Stati Sabaudi. Essa è quindi una data importantissima per la città, che però pare passare inosservata. Se non fosse stato per la lungimiranza di Emanuele Filiberto di Savoia, che scelse la città come nuova capitale del Ducato al posto di Chambéry, Torino non avrebbe fato l'Italia. La data del 7 Febbraio1563 è anche la data scelta da Giuditta Dembech come data convenzionale per la nascita di Torino. In un suo libro, si parte dalla città romana, di cui si sottolinea l'orientamento solare del decumano. Non avendo la data di fondazione romana, la scrittrice ha appunto scelto l'ingresso ufficiale di Emanuele Filiberto in Torino. Ora si discute quanto compare nel libro di Dembech, rispetto a quanto in passato propose nel 1869 lo storico tedesco Heinrich Nissen sulla direzione dei decumani.

In questo articolo si discutono i risultati di un metodo di datazione archeoastronomica, definita come datazione ex sole, proposto in arXiv:1901.08545, da S. Caranzano e M. Crosta, ed applicata a determinare la data di fondazione di Augusta Taurinorum. La data del 30 Gennaio del 9 a.C. che detti autori propongono in arXiv:1901.08545 non è giusta, poiché si basa su diversi errori. Sono errati azimut ed altezza del sole sull’orizzonte astronomico. Con i dati giusti si arriva alla data Giuliana del 4 o del 5 Febbraio, che corrisponde, per il 9 a.C., ad una data storica, ossia del Calendario Romano in vigore all'epoca, tra il 31 Gennaio ed il 2 di Febbraio. Gli autori di arXiv:1901.08545 insistono sulla data Giuliana (astronomica) del 30 Gennaio, facendola corrispondere alla data storica del 30 Gennaio. Ma ciò è impossibile. Così, con errori vari e confusione tra date e calendari, Caranzano e Crosta deducono un legame tra la fondazione di Torino e la dedica dell’Ara Pacis. Oltre a segnalare gli errori, si mostrerà che la determinazione dell’anno di fondazione delle colonie romane, supposte come aventi orientazioni solari, ossia verso il punto ortivo del sole, non si può fare attraverso calcoli astronomici per via delle incertezze sperimentali. Al limite, per la fondazione di Torino, sembrano essere più pertinenti le Calende di Febbraio, che sono evolute nella Candelora, che non la dedica dell'Ara Pacis, che per altro coincideva con il compleanno di Livia, moglie d'Augusto. Ulteriori precisazioni verranno fornite in riferimento a precedenti lavori sull'orientamento astronomico di Torino che proposi nel 2012. Si allegano anche due discussioni recenti. La prima riguarda, in parte, il lavoro di Antonio Gottarelli su Marzabotto, lavoro che è stato coinvolto da Caranzano e Crosta nella datazione di Torino al 30 Gennaio. La discussione allegata è generale e riguarda Marzabotto/Kainua. La planimetria di Marzabotto è radicalmente diversa da quella di Torino. Antonio Gottarelli ha inoltre limitato la sua teoria all'ambito etrusco attorno al V secolo a.C.. L'altra discussione allegata riguarda, tra le altre cose, la datazione archeoastronomica proposta da Guido Cossard alle None di Febbraio. Si è aggiunta nota sul cippo di Alpignano con data consolare al 21 a.C. in relazione alla colonia di Augusta Taurinorum, Una sintesi relativa ad Heinrich Nissen: Datare le città con la direzione del decumano e il sorgere del sole: il Templum di Heinrich Nissen (1869) al link https://doi.org/10.5281/zenodo.5035981 Per la cronologia dettaglia dell'Ara Pacis si veda https://doi.org/10.5281/zenodo.3525870

Il titolo del pdf è "Il30 gennaio nasce Torino, forse", del 26 Dicembre del 2018. Il pdfcontiene una discussione dei miei lavori sull’orientazione astronomica di Torino, per segnalarli a chi, all'epoca, li ignora. Dopo ricerchesu fonti classiche e letteratura a partire dal Das Templum di Heinrich Nissen, 1869, sono arrivata alla definizione finale di questo studio nel2022,Augusta Taurinorum, la fondazione della colonia e l'archeoastronomia di Heinrich Nissen. Zenodo. https://doi.org/10.5281/zenodo.6889952 . Avevo lavorato sull'orientazione astronomica di Torino seguendo principalmente il lavoro di Giulio Magli del 2007, sull'orientazione delle città romane secondo il sorgere del sole. Purtroppo tale lavoro non menziona il fondamentale testo di Nissen, che per primo discute l'orientazione del decumanosecondo il sorgere del sole. Tale teoriaperò è stata criticata abbondantemente da J. Valeton e da studiosi più recenti come P. Catalano e F. Castagnoli. Maglipertanto non parla di studi fondamentali sull'orientazione astronomica delle città e delle critiche ben fondate a tale teoria.Tale mancanza si è ripercossa su studi anche recentissimi, dove perdura la menzione di analisicritiche specifichee, ripeto, molto ben fondate. Anzi, la citazione di I.M.J.Valeton. (1898) De templis Romanis,Mnemosyne, n. 26, viene travisata e fallacemente menzionataa supporto dell'orientazione solare, mentre Valetondice tutta altra cosa, poichéspiega dettagliatamente che NON esiste alcuna necessità di orientare la città col sorgere sole. L'idea di calcolare la data del tracciamento del decumanocon la direzione del sorgere del sole è di Heinrich Nissen, 1869, e questo è un dato di fatto incontrovertibile. Ma che l'associazione tra ladirezione del decumano e sorgere del sole, sia una conseguenza della religione e del diritto romano, non è vero, e questo è stato chiaramente dimostratonon solo da Valeton, ma anche daPierangelo Catalano, 1978, nel suo studio sugli aspetti spaziali del sistema giuridico-religioso romano. Il Prof. Catalano è ordinario di Diritto Romano.

Discussione di alcuni articoli sulla fondazione di Augusta Taurinorum, la colonia romana che è diventata l'odierna Torino.&nbsp

L’articolo propone un riesame delle fonti letterarie ed epigrafiche relative ad Augusta Taurinorum e all’assoggettamento delle Alpi Cozie al fine di tentare una datazione più precisa della fondazione della colonia pedemontana e un’analisi dell’organizzazione del territorio circostante. The article presents a new study of literary and epigraphic sources on Augusta Taurinorum and the subjection of Alpes Cottiae aimed at the definition of a precise dating of the foundation of the colony and at the analysis of the local territorial organization., HISTORIKA Studi di storia greca e romana, Vol 2 (2012)

Questo articolo propone la discussione dell’orientamento astronomico di Torino, l’antica Julia Augusta Taurinorum. Come molte delle città fondate dai Romani, Torino ha il decumano orientato verso il sorger del sole. Se pensiamo quindi la città fondata con l’antico rituale che ne stabiliva l’orientamento verso il punto ortivo, possiamo usare l’ampiezza ortiva del sole per determinare i due possibili giorni dell’anno, all’alba dei quali Torino sarebbe nata più di duemila anni fa. L’articolo propone anche una possibile fondazione secondo un riferimento equatoriale., Si è aggiunta una nota introduttiva al testo del 2012. Tra i punti evidenziati nella nota vi è anche il nuovo link per un manuale, utile per l'analisi astronomica, di P. Salimbeni. A dispetto del titolo del testo, la materia esposta - a detta dell'autore stesso - non è da wayfaring, poiché in tal caso non si necessita certo delle tecniche così complesse come quelle che espone il manuale. Vi trovate il giorno solare vero, il giorno solare medio, l'equazione del tempo, la declinazione solare, l'analemma, durata media periodo luce, crepuscolo, durata media crepuscolo, e molto altro, tra cui la strumentazione. Vi è anche una sezione sulle osservazioni extrameridiane, ovvero osservando il sole quando non è in culminazione, Il link è www.csispecus.it/images/stories/didattica/Dispense/Wayfaring_7E2-04P.pdf, {"references":["Salimbeni, P. (2012). Manualetto del Wayfaring. http://www.csispecus.it/images/stories/didattica/Dispense/Wayfaring_7E2-04P.pdf"]}

This work is proposing the use of the geometry based on rectangular triangles, the varatio, in the study of the planning of Roman Torino, that is, of Augusta Taurinorum. It is known that the planning of Roman towns was based on the centuriation, a grid of parallel and perpendicular streets, where the two main axes were the Decumanus and the Cardo. By means of the varatio, the angle the Decumanus was forming with the east-west direction was given by the ratio of the catheti of a rectangular triangle. In the case of Torino, the town planning seems based on the ratio of catheti 1:2, which is giving an azimuth of the decumanus (Via Garibaldi) of 116,565° from true north. This value is in good agreement with the measurement of the direction of this street.&nbsp