101 results on '"INSUFFICIENZA RENALE CRONICA"'
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2. Factores sociodemográficos y clínicos asociados al índice de masa corporal en pacientes con enfermedad renal crónica en hemodiálisis
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Paiva, Ádria Juliane Lopes Melo, Campos, Mariana Pinheiro, Dias, Luciana Pereira Pinto, Cordeiro, Karina Silva, Moreira, Jorvana Stanislav Brasil, Almeida, Isabel Cristina de Oliveira, Reis, Andréa Dias, Cantanhede, Nayra Anielly Cabral, Dias, Maria Rita Fonseca, Ferreira, Mylenne Cardim, and Martins, Isabelle Christine Vieira da Silva
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Insufficienza renale cronica ,Insudifiência renal crônica ,Índice de massa corporal ,Dialise renal ,Diálisis de riñón ,Dialisi renale ,Indice de masa corporal ,Indice di massa corporea ,Insuficiencia renal crónica ,Chronic renal insufficiency ,Renal dialysis ,Body mass index ,Insuficiênia renal Crônica - Abstract
Objective: To verify the factors associated with the Body Mass Index (BMI) in patients with chronic kidney disease on hemodialysis. Materials and methods: Cross-sectional analytical study conducted at a Hemodialysis Clinic in Belém-PA, Brazil. Socioeconomic data and physical activity practice were obtained through interviews with the application of a semi-structured questionnaire and biochemical and anthropometric data through consultation of patients' medical records. To identify the factors associated with BMI bivariate and multivariate analyses were performed with a hierarchical model. Results: Among the 91 patients evaluated 67.03% exhibited BMI < 24.9 kg/m2. The variables of occupation, physical activity and number of medications were significantly associated with BMI 25 kg/m2. Student patients were more likely not to have BMI 25 kg/m2 (PR=1.45; CI:4.87-4.34, p
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- 2022
3. Antitiroidei di sintesi: studio sugli effetti collaterali.
- Author
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Kerivin, Carole, Bégon, Élisabeth, Burger, Myriam, and Mallem, Yassine
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- 2018
4. Insuffi cienza renale cronica del gatto: diagnosi e prognosi.
- Author
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Reynolds, Brice and Lefebvre, Hervé
- Abstract
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- 2018
5. Insufficienza renale cronica del gatto: terapia di base e monitoraggio.
- Author
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Reynolds, Brice and Lefebvre, Hervé
- Abstract
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- 2018
6. Fisiopatologia dell'insuffi cienza renale cronica.
- Author
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Reynolds, Brice and Lefebvre, Hervé
- Abstract
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- 2018
7. Bio-marcatori e malattia cardio-renale: significato clinico e prognostico
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L. Di Lullo, F. Floccari, R. Rivera, V. Barbera, R. Faiola, C. Feliziani, A. Granata, A. De Pascalis, F. Logias, F. Fiorini, M. Timio, M. Malaguti, and A. Santoboni
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Scompenso cardiaco ,Insufficienza renale acuta ,Insufficienza renale cronica ,Bio-marcatori ,Internal medicine ,RC31-1245 ,Diseases of the genitourinary system. Urology ,RC870-923 - Abstract
La sindrome cardio-renale (SCR) è una sindrome clinica ben nota, che descrive tanto gli effetti negativi dell'insufficienza renale sull'equilibrio cardio-circolatorio quanto quelli dell'insufficienza cardiaca sulla funzione renale. Molti autori hanno studiato l'utilità di marcatori sierologici ai fini dell'identificazione e del monitoraggio ambulatoriale delle varie forme di questa sindrome. L'analisi dei livelli sierici dei peptidi natriuretici è, al momento, quella maggiormente utilizzata, in quanto essi stessi non sono solo direttamente associati alla gravità delhinsufficienza cardiaca, ma anche capaci di rilevare precocemente la disfunzione renale, certamente prima che sia possible osservare un incremento nei livelli sierici di creatinina. NGAL, cistatina C, NAG, KIM-1 e IL-18 rappresentano interessanti biomarcatori per la diagnosi precoce di danno renale acuto (AKI), e quindi per la diagnosi precoce delle forme renocardiache acute, mentre il loro utilizzo in altre forme di SCR non appare codificato. Al contrario, la valutazione di KIM-1 e IL-18 sembra più utile per cercare una diagnostica differenziale tra forme diverse di insufficienza renale acuta. (Cardionephrology)
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- 2018
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8. Approccio alla terapia idropinica del Rene Policistico
- Author
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N.E. Montemurro
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Insufficienza renale cronica ,Terapia idropinica ,Infezioni vie urinarie ,Residuo fisso ,Internal medicine ,RC31-1245 ,Diseases of the genitourinary system. Urology ,RC870-923 - Abstract
La terapia idropinica è stata da tempo oggetto di interesse nefro-urologico nel trattamento della calcolosi urinaria, mentre poche sono le evidenze scientifiche di un suo razionale nella cura e prevenzione delle complicanze microlitiasiche e delle infezioni urinarie nei pazienti portatori di Rene Policistico. Si propone un approccio alla cura e prevenzione di tali condizioni patologiche con la terapia idropinica, condotta in maniera corretta dal punto di vista dell'Idrologia medica, quale supporto agli altri presidi farmacologici e dietetici. (airp)
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- 2018
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9. La dieta ipoproteica nella ristorazione collettiva: l'esperienza dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana
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I. Evangelisti, C. D’Alessandro, D. Giannese, and E. Colombini
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Dieta ipoproteica ,Dieta ospedaliera ,Insufficienza renale cronica ,Dieta speciale ,Internal medicine ,RC31-1245 ,Diseases of the genitourinary system. Urology ,RC870-923 - Abstract
La nutrizione è considerata dalla legislazione sanitaria corrente parte integrante della prevenzione e terapia clinica, e quindi del processo assistenziale. In questa ottica il servizio di ristorazione di un ospedale rappresenta un potente ausilio terapeutico ed educazionale. Il servizio di ristorazione della nostra Azienda Ospedaliera-Universitaria Pisana si basa sul Dietetico, una raccolta di diete standardizzate a composizione bromatologica definita, nel quale vengono indicate anche le finalità e le caratteristiche dei pazienti a cui si rivolge. Questo articolo riporta la nostra esperienza in questo settore, con particolare riguardo alle diete speciali per i pazienti nefropatici. Le diete speciali, come la dieta ipoproteica (0.6 g/kg p.c./die) ipofosforica, la dieta ipoproteica (0.7 g/kg p.c./ die) vegetariana e la dieta fortemente ipoproteica (0.3 g/kg p.c./die) ipofosforica sono prescritte dal medico, elaborate dal dietista e formulate per il singolo paziente. Sin dalla sua preparazione la dieta speciale ipoproteica presenta diversi punti critici (elaborazione-confezionamento e distribuzione della dieta, mancata personaliz-zazione, prodotti artificiali aproteici). Allo scopo di migliorare il servizio dietetico abbiamo rilevato l'effettivo consumo e la gradevolezza dei pasti speciali ipoproteici distribuiti durante la degenza mediante la compilazione di due schede consegnate ai pazienti nel corso della degenza. Nel complesso i risultati indicano una buona accettazione delle diete da parte dei pazienti, ma con un ridotto consumo in particolare riguardante il pane aproteico.
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- 2018
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10. Eparanasi: un nuovo biomarker di fibrosi e un potenziale target farmacologico per ridurre la progressione del danno renale cronico
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V. Masola, S. Granata, M. Proglio, G. Gambaro, A. Lupo, and G. Zaza
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Fibrosi ,Insufficienza renale cronica ,Transizione epitelio-mesenchimale ,Nefrologia ,Internal medicine ,RC31-1245 ,Diseases of the genitourinary system. Urology ,RC870-923 - Abstract
Il trattamento poli-farmacologico ha determinato, nel corso degli anni, un significativo rallentamento della progressione della malattia renale cronica verso lo stadio di uremia terminale, ma siamo ancora distanti dallo sviluppo di interventi terapeutici in grado di bloccare questo inesorabile e irreversibile processo. Studi clinico-patologici hanno chiaramente dimostrato che il principale elemento coinvolto nel danno renale è la fibrosi tubulo-interstiziale e che il meccanismo patogenetico alla base di questa condizione ha inizio in larga parte nel compartimento tubulare. In particolare, il processo di transizione epitelio-mesenchimale gioca un ruolo importante nella genesi del danno cronico. Durante questo processo, le cellule epiteliali tubulari subiscono un incremento significativo di markers di superficie di natura mesenchimale e, grazie al rimodellamento del citoscheletro e alla degradazione della membrana basale, sono in grado di migrare nell'interstizio dove svolgono un ruolo chiave nel processo patogenetico. In questo contesto, sembra avere un ruolo chiave l'enzima eparanasi, una endo-β-D-glucuronidasi che taglia le catene dell'eparan-solfato a livello di siti specifici intracatena, e partecipa attivamente alla degradazione e al rimodellamento della matrice extracellulare. La degradazione dei vari costituenti dell'ECM, inclusi i proteoglicani eparan-solfato fa-vorisce il rilascio di fattori trofici quali il FGF-2 che induce l'espressione dei marcatori mesenchimali alfa-SMA, VIM e FN, porta alla degradazione della membrana basale mediante la secrezione di metalloproteinasi della matrice ed aumenta la motilità cellulare. L'epressione dell'eparanasi è regolata da fattori di trascrizione, dalla metilazione del DNA e da varie molecole endogene. L'importanza di questo enzima è stata confermata clinicamente dal riscontro di una sua iperespressione in preparati istologici di biopsie effettuate in soggetti affetti da nefropatie croniche (per esempio, nefropatia diabetica). Pertanto visto l'importante ruolo dell'eparanasi sono in fase di standardizzazione numerose strategie per inibire la sua espressione genica e/o la sua attività enzimatica. Infine, è stato proposto il suo possibile utilizzo come biomarker di progressione del danno tubulo-interstiziale da utilizzare routinariamente in ambito nefrologico.
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- 2018
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11. Il parere dei pazienti sui prodotti ipoproteici nella terapia dietetica dell'insufficienza renale cronica
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Anna Laura Fantuzzi, Francesca Lugli, and Rossella Giannini
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Dieta ipoproteica ,Prodotti ipoproteici ,Insufficienza renale cronica ,Studio trasversale ,Internal medicine ,RC31-1245 ,Diseases of the genitourinary system. Urology ,RC870-923 - Abstract
Il supporto nutrizionale del paziente con Insufficienza Renale Cronica (IRC) in trattamento conservativo consente di prevenire/controllare le principali alterazioni metaboliche della malattia, raggiungere e/o mantenere uno stato nutrizionale soddisfacente posticipando il trattamento sostitutivo (dialisi o trapianto). Quando la dieta ipoproteica richiede l'introduzione di alimenti speciali ipoproteici, il dietista deve effettuare un monitoraggio particolarmente attento. Il presente studio ha valutato il gradimento degli alimenti ipoproteici in un campione di 100 pazienti con IRC afferenti alla nostra Unità Operativa di Scienza dell'Alimentazione nel triennio 2009–2012 e lo ha confrontato con quello riscontrato in uno studio simile effettuato nell'anno 2008–2009. L'età mediana del campione era 65 anni (intervallo da 17 a 88 anni), con prevalenza del sesso maschile (57%). L'88% dei pazienti era in trattamento conservativo e il 12% in trattamento sostitutivo (10% dialisi e 2% trapianto). Tutti i pazienti erano stati trattati con una dieta ipoproteica con 0.6 o 0.8 g proteine / kg peso corporeo ideale / die. Soltanto il 6% dei pazienti dichiarava “nulla” o “scarsa” la sostituibilità dei prodotti normali con quelli ipoproteici. Rispetto allo studio precedente, si è assistito a un incremento del consumo di pane e sostituti con associato maggiore gradimento. Anche se la varietà e la qualità dei prodotti ipoproteici sono nettamente aumentate nel corso degli anni, il loro inserimento nel modello alimentare è uno dei fattori che condizionano maggiormente la concordance al trattamento dietetico. In relazione alle esigenze della nostra utenza, abbiamo affiancato allo studio una revisione delle normative regionali inerenti l'erogazione dei prodotti ipoproteici, che evidenzia una marcata disomogeneità sul territorio nazionale. (nursing)
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- 2014
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12. L'Acidosi Tubulare di tipo IV: una nefropatia emergente
- Author
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Marco Quaglia, Guido Merlotti, Cristina Izzo, and Piero Stratta
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Acidosi tubulare ,Iperkaliemia ,Sistema renina-angiotensina ,Aldosterone ,Diabete ,Insufficienza renale cronica ,Internal medicine ,RC31-1245 ,Diseases of the genitourinary system. Urology ,RC870-923 - Abstract
L'acidosi tubulare tipo IV (RTA di tipo IV) è una forma di acidosi metabolica ipercloremica causata da un ipoaldosteronismo assoluto o funzionale, che determina un deficit dell'acidificazione distale attraverso un'inibizione dell'ammoniogenesi e dell'escrezione di H+ a livello del dotto collettore. L'eziologia è spesso multifattoriale e include disordini che determinano una riduzione dei livelli di aldosterone o della sensibilità del dotto collettore alle azioni dell'ormone. I farmaci che inibiscono il sistema renina-angiotensina (RAS) a qualunque livello aumentano il rischio di sviluppare una RTA di tipo IV, soprattutto quando sono impiegati in associazione in pazienti anziani affetti da diabete mellito, scompenso cardiaco e insufficienza renale cronica oppure portatori di trapianto renale. La diagnosi si basa sul riscontro di un'iperkaliemia sproporzionata alla funzione renale associata a un'acidosi metabolica con anion gap sierico normale e anion gap urinario positivo; il pH urinario può essere inferiore a 5.5. Vari elementi laboratoristici consentono la diagnosi differenziale con l'acidosi tubulare distale di tipo 1. L'impatto clinico della RTA di tipo IV sta diventando sempre più rilevante a causa della diffusione di farmaci bloccanti il RAS in pazienti anziani già affetti da condizioni a rischio per questa complicanza, contribuendo a una rivalutazione critica delle indicazioni ad alcune terapie di associazione. Lo sviluppo di iperkaliemia pone in questi contesti un dilemma terapeutico, in quanto proprio i pazienti a maggior rischio per RTA di tipo IV sono quelli che possono trarre il massimo vantaggio cardiovascolare dal blocco farmacologico del RAS. È, quindi, essenziale trovare un punto di equilibrio nel rapporto rischio/beneficio nel singolo paziente, prevenendo la RTA di tipo IV con opportune misure.
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- 2014
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13. La vaccinazione dell'epatite B nei pazienti con insufficienza renale cronica
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Franco Giovanetti
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Insufficienza renale cronica ,Emodialisi ,Vaccinazione ,Epatite B ,Internal medicine ,RC31-1245 ,Diseases of the genitourinary system. Urology ,RC870-923 - Abstract
Nonostante le misure di controllo, come le precauzioni igieniche e la segregazione dei pazienti HBsAg positivi nelle unità di dialisi, nonché l'immunizzazione dei suscettibili, si stima che, nei paesi sviluppati, la prevalenza dei portatori del virus dell'epatite B tra i pazienti in emodialisi sia in media del 3%. Una ragione importante per il controllo insoddisfacente delle infezioni da HBV nelle unità di emodialisi è la risposta sub-ottimale ai vaccini HBV tra i pazienti con insufficienza renale cronica. Questa breve review mette in evidenza i problemi comuni riguardanti la vaccinazione contro l'epatite B dei pazienti in emodialisi e presenta le soluzioni attualmente disponibili.
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- 2014
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14. Piccolo Glossario Per Una Migliore Comunicazione Tra MMG e Specialista Nefrologo
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Sara Battistoni, Elisa Ricci, Rachele Brugnano, Piera Bertoldi, Maurizio Postorino, and Giuseppe Quintaliani
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Insufficienza renale cronica ,Paziente nefropatico ,Follow-up ,Complicanze ,Internal medicine ,RC31-1245 ,Diseases of the genitourinary system. Urology ,RC870-923 - Abstract
L’insufficienza renale cronica (IRC) è una patologia in progressivo incremento; in Italia circa 3 milioni le persone affette da IRC agli stadi 3-5 sec. K-DOQI, ma una percentuale inferiore al 30% dei soggetti agli stadi 4-5 sarebbe nota presso gli ambulatori nefrologici. A fronte di questa evidenza, che riflette importanti implicazioni nell’ambito della prevenzione primaria, si rilevano, il più delle volte, importanti difficoltà comunicative tra medico di medicina generale (MMG) e specialista nefrologo, in merito soprattutto alla tempistica e alle modalità di follow- up di questi pazienti. Alla luce di questo, abbiamo elaborato un Glossario che include informazioni riguardo all’approccio diagnostico e terapeutico delle complicanze dell’IRC, al fine di identificare precocemente le più frequenti anomalie metaboliche e di ottimizzare la tempistica dei controlli ambulatoriali.
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- 2014
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15. La poca penetrazione della dialisi peritoneale in Italia (ovvero la continua commiserazione dei peritonealisti)
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Emilio Giulio Galli
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Insufficienza renale cronica ,Dialisi peritoneale ,Programmazione sanitaria ,Internal medicine ,RC31-1245 ,Diseases of the genitourinary system. Urology ,RC870-923 - Abstract
La poca penetrazione della Dialisi Peritoneale (DP) in Italia è tuttora dovuta a molteplici fattori, come la mancata accettazione, da parte di molti nefrologi, di questa metodica dialitica e il grosso numero di centri con pochi pazienti in DP, che non permette la formazione di un'efficiente esperienza. Non di secondaria importanza, una carenza di programmazione e di indicazioni da parte degli organismi istituzionali.
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- 2014
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16. Lo sport ti fa invecchiare con il giusto stile (di vita)
- Author
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Fulvio Floccari, Luca Di Lullo, Rodolfo Rivera, and Mario Timio
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Fitness ,Mortalità ,Funzione renale ,Insufficienza renale cronica ,Internal medicine ,RC31-1245 ,Diseases of the genitourinary system. Urology ,RC870-923 - Abstract
L'associazione tra un'attività sportiva regolare (fitness) e la mortalità è ormai una definitiva certezza nella letteratura scientifica. Obiettivo di questa revisione è di approfondire le evidenze scientifiche esistenti circa l'associazione tra la consuetudine dì fitness e la tendenza a sviluppare patologie croniche non fatali renali e cardiache. Se, infatti, è assodato che la capacità funzionale cardio-respiratoria di un soggetto adulto è, in qualche misura, in funzione dell'attività fisica svolta nel corso della vita, si può postulare che un ragionamento analogo valga anche per la funzione renale? (Cardionephrology)
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- 2014
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17. L'epidemiologia dell'arteriopatia periferica nell'insufficienza renale cronica
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-
Paola Brescia
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Arteriopatia periferica ,Insufficienza renale cronica ,Epidemiologia ,Indice caviglia-braccio ,Internal medicine ,RC31-1245 ,Diseases of the genitourinary system. Urology ,RC870-923 - Abstract
L'arteriopatia periferica (AP) non è al momento adeguata-mente diagnosticata e trattata dalla comunità medica. Eppure, l'AP rappresenta un potente predittore di coronaropatia e un fattore di rischio per mortalità nella popolazione generale. Questo aspetto dovrebbe essere di particolare interesse per i nefrologi, dato che la prevalenza di AP è sicuramente più elevata nei pazienti uremici che nella popolazione generale. La spiegazione del fenomeno è legata all'associazione, in questi pazienti, dei tradizionali fattori di rischio con quelli specifici della condizione uremica. Infatti, la malattia renale di per sé è un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo di AP, con un rischio che si rafforza al progressivo declino della funzione renale. L'attuale situazione epidemiologica dell'AP nei pazienti uremici è oggetto di questa revisione.
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- 2013
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18. Attivazione dei recettori della Vitamina D nell'insufficienza renale cronica
- Author
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Marina Di Luca, Silvio Di Stante, Hirissanti Kulurianu, Flavia Manenti, Mauro Marani, and Mauro Martello
- Subjects
Vitamina D ,Insufficienza Renale Cronica ,Iperparatiroidismo secondario ,Attivatori dei VDR ,Paracalcitolo ,Internal medicine ,RC31-1245 ,Diseases of the genitourinary system. Urology ,RC870-923 - Abstract
I pazienti affetti da IRC presentano fin dai primi stadi della malattia una ridotta attivazione del recettore per la Vitamina D (VDR), determinata da ridotti livelli sia di 1.25-idrossivitamina D (1.25(OH)2D3) che di 25-idrossivitamina D (25(OH)D3), con il conseguente sviluppo di anomalie del metabolismo osseo e minerale. La Vitamina D e i suoi metaboliti di sintesi, oltre a controllare l'iperparatiroidismo secondario (IPTS), esercitano numerosi effetti pleiotropici in diversi sistemi cellulari e, in particolare, sembrano giocare un ruolo fondamentale nella salute del sistema cardiovascolare e nella riduzione della mortalità, come suggerito da studi osservazionali. È stato di recente dimostrato che il paracalcitolo orale nell'IRC non solo riduce il paratormo-ne, ma è anche associato a un effetto antiproteinurico significativo, e ciò appare di particolare interesse in quanto la proteinuria è un fattore di rischio renale e cardiovascolare. I dati attuali non sono, tuttavia, sufficienti per raccomandare l'uso degli agenti attivatori dei VDR (VDRa) oltre al trattamento delle alterazioni del metabolismo minerale legate all'iperparatiroidismo secondario.
- Published
- 2013
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19. Iperparatiroidismo secondario (renale) e terziario: ruolo della paratiroidectomia nell’era dei calciomimetici
- Author
-
Gasparri, Guido, Palestini, Nicola, and Camandona, Michele
- Published
- 2017
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20. La calcificazione arteriosa della media nell'insufficienza renale cronica non ancora in dialisi
- Author
-
Marinelli, A., Viskovic, K., Reali, A., and Di Napoli, A.
- Subjects
La calcificazione arteriosa ,insufficienza renale cronica - Abstract
U radu su opisane ultrazvučne karakteristike kalcifikata medije arterija u bolesnika s kroničnom renalnom bolešću, koji nisu na dijalizi.
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- 2019
21. Estado nutricional de pacientes con insuficiencia renal en hemodiálisis en la ciudad de Pato Branco-PR
- Author
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Araújo, Gesika Cortês and Baratto, Indiomara
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Insufficienza renale cronica ,Stato nutrizionale ,Hemodiálisis ,Chronic kidney failure ,Nutritional status ,Emodialisi ,Hemodialysis ,Estado nutricional ,Estado nutricinal ,Insuficiencia renal crônica ,Estados nutricionales ,Insuficiência renal crônica ,Hemodiálise - Abstract
Chronic kidney disease is characterized by slow, progressive and irreversible loss of renal functions, hemodialysis enters as a treatment for the accumulated solutes to be removed until the possibility of a renal transplant. The aim of this study was to verify the nutritional status of patients undergoing hemodialysis, through the following variables: Body Mass Index (BMI), Waist Circumference (WC), Arm Circumference (CB), Arm Muscle Circumference Tricipital, Bicipital, Subscapular, Suprailiac, and serum biochemical evaluation of Albumin and Ferritin. According to the BMI result the individuals are eutrophic. Through CC, it is possible to observe inadequacy in females, characterized by risk of morbidities. According to CB, females had a higher prevalence of malnutrition than males, justified by a greater reserve of adipose tissue in females. In contrast, CMB was classified as eutrophic in both sexes. According to the results obtained through the measurement of skin folds, the percentage of body fat is inadequate between genders. By analyzing the biochemical tests, the serum albumin values were within the reference values (3.5 to5 g/ dL) in both sexes, the results for ferritin were above the reference values, male sex (30 to 300 μg /L), female (10 to 200 μg /L), because the chronic disease is positive for the increase of its levels. Considering the results obtained in the present study, it is concluded that part of this sample is at nutritional risk, a fact that emphasizes the importance of nutritional monitoring in this process. La enfermedad renal crónica se caracteriza por la pérdida lenta, progresiva e irreversible de las funciones renales, entra como tratamiento la hemodiálisis para que se eliminen los solutos acumulados hasta la posibilidad de un trasplante renal. El objetivo de esta investigación fue verificar el estado nutricional de los pacientes en hemodiálisis, a través de las variables: Índice de Masa Corporal (IMC), Circunferencia de la Cintura (CC), Circunferencia del Brazo (CC), Circunferencia Muscular del Brazo (AMC), Pliegues Tríceps, Bíceps Evaluación bioquímica de albúmina y ferritina en piel, subescapular, suprailíaca y suero. Según el resultado del IMC, los individuos están eutróficos. A través de CC, se puede observar insuficiencia en el sexo femenino, caracterizada por riesgo de morbilidad. Según CB, las hembras tuvieron una mayor prevalencia de desnutrición en comparación con los machos, justificado por la mayor reserva de tejido adiposo en las hembras, por otro lado, el AMC se clasificó como eutrófico en ambos sexos. Según los resultados obtenidos a través de la medición de los pliegues cutáneos, el porcentaje de grasa corporal es inadecuado entre géneros. Mediante el análisis de las pruebas bioquímicas, los valores de albúmina sérica estuvieron dentro de los valores de referencia (3,5 a 5 g/dL) en ambos sexos, los resultados de ferritina estuvieron por encima de los valores de referencia, sexo masculino (30 a 300 µg /L), femenino (10 a 200 µg/L), porque la enfermedad crónica es positiva para el aumento de sus niveles. Considerando los resultados obtenidos en el presente estudio, se concluye que parte de esta muestra se encuentra en riesgo nutricional, hecho que resalta la importancia del seguimiento nutricional en este proceso. La malattia renale cronica è caratterizzata dalla lenta, progressiva e irreversibile perdita delle funzioni renali, l'emodialisi entra come trattamento in modo che i soluti accumulati vengano rimossi fino alla possibilità di un trapianto di rene. L'obiettivo di questa ricerca era verificare lo stato nutrizionale dei pazienti in emodialisi, attraverso le variabili: Indice di Massa Corporea (BMI), Circonferenza Vita (WC), Circonferenza Braccio (BC), Circonferenza Muscolare Braccio (AMC), Pieghe Tricipiti, Bicipiti , Valutazione biochimica della cute e del siero sottoscapolare, soprailiaco dell'albumina e della ferritina. Secondo il risultato del BMI, gli individui sono eutrofici. Attraverso CC, si può osservare inadeguatezza nelle femmine, caratterizzata dal rischio di morbilità. Secondo CB, le femmine avevano una maggiore prevalenza di malnutrizione rispetto ai maschi, giustificata dalla maggiore riserva di tessuto adiposo nelle femmine, invece, AMC era classificata come eutrofica in entrambi i sessi. Secondo i risultati ottenuti attraverso la misurazione delle pliche cutanee, la percentuale di grasso corporeo è inadeguata tra i sessi. Attraverso l'analisi dei test biochimici, i valori di albumina sierica erano entro i valori di riferimento (da 3,5 a 5 g/dL) in entrambi i sessi, i risultati per la ferritina erano superiori ai valori di riferimento, sesso maschile (da 30 a 300 µg /L), femmina (da 10 a 200 µg/L), perché la malattia cronica è positiva per l'aumento dei suoi livelli. Considerando i risultati ottenuti nel presente studio, si conclude che parte di questo campione è a rischio nutrizionale, un fatto che evidenzia l'importanza del monitoraggio nutrizionale in questo processo. A doença renal crônica é caracterizada pela perda lenta, progressiva e irreversível das funções renais, a hemodiálise entra como tratamento para que os solutos acumulados sejam removidos até a possibilidade de um transplante renal. O objetivo desta pesquisa foi verificar o estado nutricional de pacientes em tratamento hemodialítico, através das variáveis: Índice de Massa Corporal (IMC), Circunferência da Cintura (CC), Circunferência do Braço (CB), Circunferência Muscular do Braço (CMB), Pregas Cutâneas Tricipital, Bicipital, Subescapular, Suprailíaca e avaliação bioquímica sérica de Albumina e Ferritina. Segundo o resultado do IMC os indivíduos encontram-se eutróficos. Através da CC pode-se observar inadequação no sexo feminino, caracterizado por risco de morbidades. De acordo com CB, o sexo feminino obteve maior prevalência de desnutrição em relação ao sexo masculino, justificado por maior reserva de tecido adiposo nas mulheres, em contrapartida, a CMB classificou-se em eutrofia em ambos os sexos. Conforme os resultados obtidos através da aferição das pregas cutâneas, o percentual de gordura corporal encontra-se inadequado entre os gêneros. Através da análise dos exames bioquímicos, os valores de albumina sérica encontraram-se dentro dos valores de referência (3,5 a5 g/dL) em ambos os sexos, os resultados para ferritina apresentaram-se acima dos valores de referência, sexo masculino (30 a300 µg/L), feminino (10 a200 µg/L), em razão da doença crônica ser positiva para o aumento de seus níveis. Considerando os resultados obtidos no presente estudo, conclui-se que parte desta amostra está em risco nutricional, fato que ressalta a importância de acompanhamento nutricional neste processo. A doença renal crônica é caracterizada pela perda lenta, progressiva e irreversível das funções renais, a hemodiálise entra como tratamento para que os solutos acumulados sejam removidos até a possibilidade de um transplante renal. O objetivo desta pesquisa foi verificar o estado nutricional de pacientes em tratamento hemodialítico, através das variáveis: Índice de Massa Corporal (IMC), Circunferência da Cintura (CC), Circunferência do Braço (CB), Circunferência Muscular do Braço (CMB), Pregas Cutâneas Tricipital, Bicipital, Subescapular, Suprailíaca e avaliação bioquímica sérica de Albumina e Ferritina. Segundo o resultado do IMC os indivíduos encontram-se eutróficos. Através da CC pode-se observar inadequação no sexo feminino, caracterizado por risco de morbidades. De acordo com CB, o sexo feminino obteve maior prevalência de desnutrição em relação ao sexo masculino, justificado por maior reserva de tecido adiposo nas mulheres, em contrapartida, a CMB classificou-se em eutrofia em ambos os sexos. Conforme os resultados obtidos através da aferição das pregas cutâneas, o percentual de gordura corporal encontra-se inadequado entre os gêneros. Através da análise dos exames bioquímicos, os valores de albumina sérica encontraram-se dentro dos valores de referência (3,5 a5 g/dL) em ambos os sexos, os resultados para ferritina apresentaram-se acima dos valores de referência, sexo masculino (30 a300 µg/L), feminino (10 a200 µg/L), em razão da doença crônica ser positiva para o aumento de seus níveis. Considerando os resultados obtidos no presente estudo, conclui-se que parte desta amostra está em risco nutricional, fato que ressalta a importância de acompanhamento nutricional neste processo.
- Published
- 2018
22. Compliance With Dietary Therapy
- Author
-
D’Alessandro, C., Colombini, E., Pasquariello, G., Sbragia, G., Cupisti, A., D’Alessandro, C., Colombini, E., Pasquariello, G., Sbragia, G., and Cupisti, A.
- Abstract
No abstract, La terapia nutrizionale è uno dei cardini della terapia conservativa dell'Insufficienza Renale Cronica (IRC). È in grado di contrastare segni, sintomi e complicanze dell'insufficienza renale, di procrastinare l'inizio della dialisi e di mantenere lo stato nutrizionale. La dieta deve essere ridotta in proteine perché molte delle tossine e dei cataboliti ritenuti derivano dalle proteine esogene, e perché la restrizione proteica rappresenta una condizione necessaria, anche se non sufficiente, per la contestuale riduzione dell'apporto di sodio e fosforo che contribuisce agli effetti terapeutici. Altra caratteristica fondamentale della terapia dietetica è l'adeguatezza energetica. I due casi descritti rappresentano quello che spesso accade nella pratica clinica nel paziente con IRC cui viene prescritta una dieta ipoproteica, e sottolineano l'importanza del counselling dietetico per la sicurezza e l'efficacia della terapia nutrizionale nel paziente renale con o senza diabete mellito.
- Published
- 2018
23. Variability of renal lesions in Tuberous Sclerosis
- Author
-
Mancuso, S., Lo Sciuto, L., Floccari, F., Granata, A., Mancuso, S., Lo Sciuto, L., Floccari, F., and Granata, A.
- Abstract
No abstract, La sclerosi tuberosa è una facomatosi trasmessa come carattere autosomico dominante, tramite i geni TSC1 e TSC2. La malattia è caratterizzata da una iperplasia delle cellule ectodermiche e mesodermiche, che conduce alla formazione di lesioni amartomatose. Le sedi più frequentemente coinvolte sono rappresentate dal sistema nervoso centrale, dal cuore, dai reni, dalla cute, dagli occhi e dai polmoni. Una percentuale di pazienti compresa tra il 50 e l'80% presenta lesioni renali, che comprendono angiomiolipomi, cisti renali ed oncocitomi. Questi pazienti, hanno un rischio maggiore di sviluppare carcinoma a cellule renali rispetto ad individui con angiomiolipomi non affetti da ST. Il riscontro ecografico di una qualsiasi neoformazione tra quelle appena elencate può correttamente condurre alla diagnosi di sospetto di ST, solo se “incrociata” col dato clinico, obiettivo. Da ciò il ruolo, potenzialmente cruciale, del nefrologo ecografista nella prima diagnosi di ST. Presentiamo di seguito tre casi di ST, con diagnosi clinica di certezza, con lesioni ecografiche renali molto differenti tra loro. In un primo caso la paziente mostra voluminosi angiomiolipomi renali. Un secondo paziente mostra un quadro ecografico renale sovrapponibile ad un ADPKD. Il terzo caso mostra invece una paziente con un quadro ecografico evolutivo che, da un iniziale “scarring”, evolve verso una trasformazione micro cistica. Questo report, nella nostra opinione, rappresenta un esempio di come reperti ecografici di comune riscontro, se inquadrati correttamente nel contesto clinico, possano invece essere lo spunto per una diagnosi infrequente di ST.
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- 2018
24. Approach to hydropinic therapy of Polycystic Kidney
- Author
-
Montemurro, N.E. and Montemurro, N.E.
- Abstract
No abstract (airp), La terapia idropinica è stata da tempo oggetto di interesse nefro-urologico nel trattamento della calcolosi urinaria, mentre poche sono le evidenze scientifiche di un suo razionale nella cura e prevenzione delle complicanze microlitiasiche e delle infezioni urinarie nei pazienti portatori di Rene Policistico. Si propone un approccio alla cura e prevenzione di tali condizioni patologiche con la terapia idropinica, condotta in maniera corretta dal punto di vista dell'Idrologia medica, quale supporto agli altri presidi farmacologici e dietetici. (airp)
- Published
- 2018
25. Hypoproteic diet in patients' community: reports from University of Pisa
- Author
-
Evangelisti, I., D’Alessandro, C., Giannese, D., Colombini, E., Evangelisti, I., D’Alessandro, C., Giannese, D., and Colombini, E.
- Abstract
Nutrition is considered by the National Health Authorities as part of the clinical care process. In this perspective, the catering service of a hospital represents a powerful therapeutic and educational aid for the in-patients. The catering service of our University Hospital in Pisa is based on a collection of standardized diets with indications concerning the type of patient which they are addressed. The present paper deals with our experience in this field, and in particular with the diets for renal patients. The so called “special” diets, such as low protein (0.6 g / kg b. w. / day) low phosphorus diet, the low protein (0.7 g / kg b.w./ day) vegetarian diet and the very low protein (0.3 g / kg b. w./day) low phosphorus diet are prescribed by the doctors and developed by the dietician for the individual patient. Since its preparation, the low-protein diets have several critical points, namely processing - packaging and distribution of the diet, no customization, the low protein artificial foods). In order to improve the service, we have detected the food actually consumed and the pleasantness of low-protein meals using two survey sheets given to patient during their hospitalization. Overall, the results indicate a good acceptance of diets by patients, but with a reduced consumption of low protein food, bread in particular., La nutrizione è considerata dalla legislazione sanitaria corrente parte integrante della prevenzione e terapia clinica, e quindi del processo assistenziale. In questa ottica il servizio di ristorazione di un ospedale rappresenta un potente ausilio terapeutico ed educazionale. Il servizio di ristorazione della nostra Azienda Ospedaliera-Universitaria Pisana si basa sul Dietetico, una raccolta di diete standardizzate a composizione bromatologica definita, nel quale vengono indicate anche le finalità e le caratteristiche dei pazienti a cui si rivolge. Questo articolo riporta la nostra esperienza in questo settore, con particolare riguardo alle diete speciali per i pazienti nefropatici. Le diete speciali, come la dieta ipoproteica (0.6 g/kg p.c./die) ipofosforica, la dieta ipoproteica (0.7 g/kg p.c./ die) vegetariana e la dieta fortemente ipoproteica (0.3 g/kg p.c./die) ipofosforica sono prescritte dal medico, elaborate dal dietista e formulate per il singolo paziente. Sin dalla sua preparazione la dieta speciale ipoproteica presenta diversi punti critici (elaborazione-confezionamento e distribuzione della dieta, mancata personaliz-zazione, prodotti artificiali aproteici). Allo scopo di migliorare il servizio dietetico abbiamo rilevato l'effettivo consumo e la gradevolezza dei pasti speciali ipoproteici distribuiti durante la degenza mediante la compilazione di due schede consegnate ai pazienti nel corso della degenza. Nel complesso i risultati indicano una buona accettazione delle diete da parte dei pazienti, ma con un ridotto consumo in particolare riguardante il pane aproteico.
- Published
- 2018
26. Bio-Markers and Cardiorenal Disease: Prognostic and Clinical Relevance
- Author
-
Di Lullo, L., Floccari, F., Rivera, R., Barbera, V., Faiola, R., Feliziani, C., Granata, A., De Pascalis, A., Logias, F., Fiorini, F., Timio, M., Malaguti, M., Santoboni, A., Di Lullo, L., Floccari, F., Rivera, R., Barbera, V., Faiola, R., Feliziani, C., Granata, A., De Pascalis, A., Logias, F., Fiorini, F., Timio, M., Malaguti, M., and Santoboni, A.
- Abstract
Cardio-renal syndrome is well – known clinical syndrome, describing both negative effects of impaired renal function on heart and circulation and, on the other hand, those of heart failure on renal function. Many author have investigated the usefulness of serological markers in identify and eventually follow this syndrome. Natriuretic peptides levels are not only directly associated with severity of heart failure, but on the other hand they can help to detect renal dysfunction before creatinine serum levels raise up. NGAL, Cystatin C, NAG, KIM-1 and IL-18 represent interesting biomarkers for early detection of acute kidney injury (AKI), while urinary KIM-1 and urinary IL-18 seems to be appropriate only for differential diagnosis of established AKI. (Cardionephrology), La sindrome cardio-renale (SCR) è una sindrome clinica ben nota, che descrive tanto gli effetti negativi dell'insufficienza renale sull'equilibrio cardio-circolatorio quanto quelli dell'insufficienza cardiaca sulla funzione renale. Molti autori hanno studiato l'utilità di marcatori sierologici ai fini dell'identificazione e del monitoraggio ambulatoriale delle varie forme di questa sindrome. L'analisi dei livelli sierici dei peptidi natriuretici è, al momento, quella maggiormente utilizzata, in quanto essi stessi non sono solo direttamente associati alla gravità delhinsufficienza cardiaca, ma anche capaci di rilevare precocemente la disfunzione renale, certamente prima che sia possible osservare un incremento nei livelli sierici di creatinina. NGAL, cistatina C, NAG, KIM-1 e IL-18 rappresentano interessanti biomarcatori per la diagnosi precoce di danno renale acuto (AKI), e quindi per la diagnosi precoce delle forme renocardiache acute, mentre il loro utilizzo in altre forme di SCR non appare codificato. Al contrario, la valutazione di KIM-1 e IL-18 sembra più utile per cercare una diagnostica differenziale tra forme diverse di insufficienza renale acuta. (Cardionephrology)
- Published
- 2018
27. Eparanasi: un nuovo biomarker di fibrosi e un potenziale target farmacologico per ridurre la progressione del danno renale cronico
- Author
-
Valentina Masola, Antonio Lupo, Giovanni Gambaro, Simona Granata, M. Proglio, and Gianluigi Zaza
- Subjects
lcsh:Internal medicine ,Epithelial–mesenchymal transition ,Fibrosi ,fibrosis ,lcsh:Diseases of the genitourinary system. Urology ,lcsh:RC870-923 ,Nefrologia ,Insufficienza renale cronica ,Chronic kidney disease ,Nephrology ,Pharmacology (medical) ,Transizione epitelio-mesenchimale ,lcsh:RC31-1245 - Abstract
Il trattamento poli-farmacologico ha determinato, nel corso degli anni, un significativo rallentamento della progressione della malattia renale cronica verso lo stadio di uremia terminale, ma siamo ancora distanti dallo sviluppo di interventi terapeutici in grado di bloccare questo inesorabile e irreversibile processo. Studi clinico-patologici hanno chiaramente dimostrato che il principale elemento coinvolto nel danno renale è la fibrosi tubulo-interstiziale e che il meccanismo patogenetico alla base di questa condizione ha inizio in larga parte nel compartimento tubulare. In particolare, il processo di transizione epitelio-mesenchimale gioca un ruolo importante nella genesi del danno cronico. Durante questo processo, le cellule epiteliali tubulari subiscono un incremento significativo di markers di superficie di natura mesenchimale e, grazie al rimodellamento del citoscheletro e alla degradazione della membrana basale, sono in grado di migrare nell'interstizio dove svolgono un ruolo chiave nel processo patogenetico. In questo contesto, sembra avere un ruolo chiave l'enzima eparanasi, una endo-β-D-glucuronidasi che taglia le catene dell'eparan-solfato a livello di siti specifici intracatena, e partecipa attivamente alla degradazione e al rimodellamento della matrice extracellulare. La degradazione dei vari costituenti dell'ECM, inclusi i proteoglicani eparan-solfato fa-vorisce il rilascio di fattori trofici quali il FGF-2 che induce l'espressione dei marcatori mesenchimali alfa-SMA, VIM e FN, porta alla degradazione della membrana basale mediante la secrezione di metalloproteinasi della matrice ed aumenta la motilità cellulare. L'epressione dell'eparanasi è regolata da fattori di trascrizione, dalla metilazione del DNA e da varie molecole endogene. L'importanza di questo enzima è stata confermata clinicamente dal riscontro di una sua iperespressione in preparati istologici di biopsie effettuate in soggetti affetti da nefropatie croniche (per esempio, nefropatia diabetica). Pertanto visto l'importante ruolo dell'eparanasi sono in fase di standardizzazione numerose strategie per inibire la sua espressione genica e/o la sua attività enzimatica. Infine, è stato proposto il suo possibile utilizzo come biomarker di progressione del danno tubulo-interstiziale da utilizzare routinariamente in ambito nefrologico.
- Published
- 2018
28. La dieta ipoproteica nella ristorazione collettiva: l'esperienza dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana
- Author
-
E. Colombini, Domenico Giannese, Claudia D’Alessandro, and I Evangelisti
- Subjects
National health ,lcsh:Internal medicine ,Low protein ,business.industry ,University hospital ,lcsh:Diseases of the genitourinary system. Urology ,lcsh:RC870-923 ,Artificial foods ,Low phosphorus diet ,Insufficienza renale cronica ,Animal science ,Low protein food ,Educational aid ,Dieta ospedaliera ,Medicine ,Dieta ipoproteica ,Pharmacology (medical) ,Dieta speciale ,Clinical care ,business ,lcsh:RC31-1245 - Abstract
La nutrizione è considerata dalla legislazione sanitaria corrente parte integrante della prevenzione e terapia clinica, e quindi del processo assistenziale. In questa ottica il servizio di ristorazione di un ospedale rappresenta un potente ausilio terapeutico ed educazionale. Il servizio di ristorazione della nostra Azienda Ospedaliera-Universitaria Pisana si basa sul Dietetico, una raccolta di diete standardizzate a composizione bromatologica definita, nel quale vengono indicate anche le finalità e le caratteristiche dei pazienti a cui si rivolge. Questo articolo riporta la nostra esperienza in questo settore, con particolare riguardo alle diete speciali per i pazienti nefropatici. Le diete speciali, come la dieta ipoproteica (0.6 g/kg p.c./die) ipofosforica, la dieta ipoproteica (0.7 g/kg p.c./ die) vegetariana e la dieta fortemente ipoproteica (0.3 g/kg p.c./die) ipofosforica sono prescritte dal medico, elaborate dal dietista e formulate per il singolo paziente. Sin dalla sua preparazione la dieta speciale ipoproteica presenta diversi punti critici (elaborazione-confezionamento e distribuzione della dieta, mancata personaliz-zazione, prodotti artificiali aproteici). Allo scopo di migliorare il servizio dietetico abbiamo rilevato l'effettivo consumo e la gradevolezza dei pasti speciali ipoproteici distribuiti durante la degenza mediante la compilazione di due schede consegnate ai pazienti nel corso della degenza. Nel complesso i risultati indicano una buona accettazione delle diete da parte dei pazienti, ma con un ridotto consumo in particolare riguardante il pane aproteico.
- Published
- 2018
29. Bio-marcatori e malattia cardio-renale: significato clinico e prognostico
- Author
-
F. Logias, Vincenzo Barbera, Fulvio Floccari, A. De Pascalis, Rossella Faiola, Fulvio Fiorini, Antonio Granata, Rodolfo Rivera, L. Di Lullo, M. Malaguti, Alberto Santoboni, Mario Timio, and C. Feliziani
- Subjects
medicine.medical_specialty ,lcsh:Internal medicine ,Urinary system ,Renal function ,lcsh:RC870-923 ,Gastroenterology ,Bio-marcatori ,Serology ,Insufficienza renale cronica ,Internal medicine ,Scompenso cardiaco ,Medicine ,Pharmacology (medical) ,lcsh:RC31-1245 ,Clinical syndrome ,biology ,business.industry ,Acute kidney injury ,medicine.disease ,lcsh:Diseases of the genitourinary system. Urology ,Cystatin C ,Insufficienza renale acuta ,Heart failure ,biology.protein ,Differential diagnosis ,business - Abstract
La sindrome cardio-renale (SCR) è una sindrome clinica ben nota, che descrive tanto gli effetti negativi dell'insufficienza renale sull'equilibrio cardio-circolatorio quanto quelli dell'insufficienza cardiaca sulla funzione renale. Molti autori hanno studiato l'utilità di marcatori sierologici ai fini dell'identificazione e del monitoraggio ambulatoriale delle varie forme di questa sindrome. L'analisi dei livelli sierici dei peptidi natriuretici è, al momento, quella maggiormente utilizzata, in quanto essi stessi non sono solo direttamente associati alla gravità delhinsufficienza cardiaca, ma anche capaci di rilevare precocemente la disfunzione renale, certamente prima che sia possible osservare un incremento nei livelli sierici di creatinina. NGAL, cistatina C, NAG, KIM-1 e IL-18 rappresentano interessanti biomarcatori per la diagnosi precoce di danno renale acuto (AKI), e quindi per la diagnosi precoce delle forme renocardiache acute, mentre il loro utilizzo in altre forme di SCR non appare codificato. Al contrario, la valutazione di KIM-1 e IL-18 sembra più utile per cercare una diagnostica differenziale tra forme diverse di insufficienza renale acuta. (Cardionephrology)
- Published
- 2018
30. ADEGUAMENTO DEL DOSAGGIO DEGLI ANTIBIOTICI NELLE TERAPIE RENALI SOSTITUTIVE: USO DI MODELLI IN VITRO QUALE STRUMENTO PREDITTIVO DELLA FARMACOCINETICA
- Author
-
Sartori, Marco
- Subjects
Adeguamento Del Dosaggio ,Extracorporeal Clearance ,Tobramicina ,Linezolid ,Teicoplanina ,Gentamicina ,Isolate Organ Systems ,Vancomycin ,Teicoplanin ,Tobramycin ,Gentamicin ,Hemoperfusion ,Hemofiltration ,Dosage adjustment ,Acute Renal Failure ,Chronic Kidney Disease. Vancomicina ,Emoperfusione ,Emofiltrazione ,Sistemi ad Organi Isolati ,Clearance Extracorporea ,Insufficienza Renale Acuta ,Insufficienza Renale Cronica ,BIO/14 Farmacologia ,Settore BIO/14 - Farmacologia - Abstract
Antimicrobial dosage adjustment for patients with acute or chronic kidney disease undergoing extracorporeal renal replacement therapy is a complex problem frequently under investigated for several drugs. In this setting, the rational approach for appropriate dosage regimen is fundamental, not only to achieve efficacy of pharmacological treatment, but also to avoid toxicity risks. In addition, when an antimicrobial agent is administrated, it has to be taken into account the emergence of resistant pathogen microorganisms. The purpose of this research project was to set up an in vitro models of hemoperfusion (HP) and hemofiltration (HF) techniques in order to investigate antimicrobial removal during extracorporeal circulation. In particular, it focuses on drug adsorption by sorbent or membrane polymers, which is almost unexplored phenomenon reported in literature. The first in vitro model was set up in a direct HP (DHP) mode using a prototype dialysis machine (Bellco, R&D Electronic Division, Mirandola, Italy) with Lixelle S-35 cartridge (Kaneka Corporation, Osaka, Japan). This medical device is a sorbent developed for a selective removal of β2-microglobulin (β2-MG) in dialysis-related amyloidosis (DRA) of chronic kidney disease patients. The aim of the study was to investigate the vancomycin (VAN) and teicoplanin (TEC) adsorption removal by DHP with Lixelle S-35 cartridge. VAN and TEC experiments showed that the cartridge has a high adsorption capacity for both glicopeptides. In the case of TEC, the total mass introduced into the system was adsorbed by Lixelle polymer bed. Considering the high TEC adsorption rate, it was developed and performed an in vitro tool with Lixelle polymer in order to evaluate the possible competitive binding between TEC and β2-MG during adsorption process. Based on these results, TEC and β2-MG did not compete for binding sites of Lixelle polymer. On the contrary, β2-MG seems to enhance the adsorption of TEC. These data suggest that a supplemental dose should be administered in DRA patients when Lixelle S-35 is used for both VAN and TEC. The second in vitro model was configured in DHP as previous system, but it was optimized as close as possible to in vivo conditions. The mock DHP treatments were performed to evaluate gentamicin (GEN) and tobramycin (TOB) adsorption removal by using Bellco prototype dialysis machine with Lixelle S-35 cartridge. XIV GEN was rapidly adsorbed onto polymer bed during experiments without antimicrobial release by the sorbent cartridge. GEN results indicated that a supplemental dose should be taken into account in DRA patients receiving DHP with Lixelle S-35. Conversely, TOB, after its rapid adsorption, was released into the extracorporeal circulation: the redistribution phenomenon occurred. Therapeutic drug monitoring (TDM) should be performed to measure TOB plasma levels before considering an supplemental dose when Lixelle S-35 is used. The antimicrobial adsorption phenomenon could also affect HF treatments and therefore hemofilter membranes. In this direction, it was set up an miniaturized in vitro system with CARPEDIEM dialysis machine (Cardio-Renal Pediatric Dialysis Emergency Machine; Bellco, Mirandola, Italy) using a polysulfone membrane (Medisulfone; Medica, Medolla, Italy). The HF in vitro model was used to study the antimicrobial drug removal of linezolid (LZD) and TOB. LZD HF treatments described a rebound phenomenon of its plasma levels. Indeed, the maximum LZD value adsorbed was observed at the beginning of the experiments, then it was partially released from polysulfone membrane. Although it is still unclear if LZD is completely released from the membrane, the redistribution phenomenon should be considered in patients with acute renal failure (ARF) undergoing continuous HF. The LZD dosage adjustment requires TDM as a tool for defining a potential supplemental dose. On the other side, the TOB adsorption phenomenon can be considered negligible related to the antimicrobial mass removed from the extracorporeal circulation. TOB was primarily cleared by convection during HF experiments. These findings indicate that TOB dose should be adjusted according to the ultrafiltration rate in ARF patients receiving continuous HF. The rationale approaches suggested for antimicrobial dosage the adjustment concern the intimate drug removal of specific extracorporeal techniques investigated by the present research project. In order to prescribe the optimal antimicrobial dosage regimen, clinicians must consider these experimental evidences in a relationship with patient’s pathophysiology which also impacts on pharmacokinetic of drugs.
- Published
- 2017
31. Passaggio dalla formula MDRD alla CKD-EPI: impatto sulla riclassificazione in stadi della malattia renale cronica
- Author
-
Anesi, Adriano, Casati, Marco, Farina, Marco, Tornesello, Anna Lisa, Baroni, Dominga, and Pittalis, Salvatore
- Published
- 2012
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32. Interrelazioni tra disfunzione endoteliale e stress ossidativo; valutazione della perossidazione lipidica in particolari quadri clinici
- Author
-
Urso, C., Hopps, E., Lo Presti, R., Caimi, G., Urso, C, Hopps, E, Lo Presti, R, and Caimi, G
- Subjects
insufficienza renale cronica ,stress ossidativo ,sindrome metabolica ,Endotelio ,perossidazione lipidica ,Ipertensione essenziale ,sindrome delle apnee ostruttive ,infarto miocardico acuto - Abstract
Il termine "disfunzione endoteliale" identifica una condizione patologica caratterizzata da ridotta vasodilatazione e da attività procoagulante e pro-infiammatoria, correlata ad una ridotta biodisponibilità di ossido nitrico (NO), ad un eccesso ossidativo e ad un'aumentata azione dell'endotelian 1 (ET-1).
- Published
- 2015
33. [Treatment of hyperuricemia in CKD] - Trattamento dell’iperuricemia nel paziente nefropatico è giunto il momento di agire?
- Author
-
Vettoretti, Simone, Pontremoli, Roberto, and Messa, Piergiorgio
- Subjects
insufficienza renale cronica ,acido urico ,therapy ,uric acid ,acido urico,insufficienza renale cronica,terapia, chronic kidney disease,therapy,uric acid ,terapia ,chronic kidney disease - Published
- 2015
34. Incidenza delle nefropatie e confronto con la loro prevalenza nella popolazione veneta: studio epidemiologico
- Author
-
Gemelli, Alessandro
- Subjects
insufficienza renale cronica ,Settore MED/14 - Nefrologia ,insufficienza renale cronica, epidemiologia ,chronic kidney disease, epidemiology ,epidemiology ,epidemiologia ,chronic kidney disease - Published
- 2012
35. La qualità della vita del paziente con insufficienza renale cronica: dalla malattia all'empowerment psicosociale
- Author
-
MAZZONI, DAVIDE, S.Alfieri, F. Fattori, M. Pozzi, and Davide Mazzoni
- Subjects
QUALITÀ DELLA VITA ,EMPOWERMENT ,INSUFFICIENZA RENALE CRONICA - Abstract
Il tema della qualità della vita tra i pazienti con insufficienza renale è da tempo al centro dell'attenzione della sanità pubblica, anche in seguito al miglioramento dei sistemi di cura che ne ha ridotto i tassi di mortalità. La qualità della vita include dimensioni oggettive e soggettive, riferibili a aree diverse (fisica, psicologica, delle relazioni sociali, ambientale) strettamente interconnesse in modo dinamico ed è influenzata da numerosi fattori presenti negli individui, nelle famiglie e nelle comunità. L'obiettivo dello studio era quello di descrivere l'esperienza e la qualità della vita dei pazienti in cura per insufficienza renale cronica presso la stessa Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi. Sono state realizzate 15 interviste in profondità con pazienti con insufficienza renale cronica, con diverse condizioni di trattamento (terapia farmacologica, dialisi). Le interviste sono state trascritte integralmente e sottoposte ad analisi qualitativa. I risultati mostrano come la qualità della vita dei pazienti rappresenti un costrutto multidimensionale ed influenzato da diversi fattori individuali (psicologici) e contestuali (organizzazione dei servizi sanitari e rapporto fra paziente e servizi). La discussione verte sulle implicazioni per l'empowerment dei pazienti, per l'assunzione di responsabilità sulla propria salute incrementando le conoscenze, le abilità e gli atteggiamenti positivi verso la salute, oltre che le capacità di agire sul contesto di cura.
- Published
- 2012
36. Rischio di progressione dell'insufficienza renale cronica valutata secondo la tecnica degli alberi decisionali in un'ampia coorte di pazienti con malattia renale cronica
- Author
-
MANDREOLI, MARCORA, RUCCI, PAOLA, GIBERTONI, DINO, LENZI, JACOPO, FANTINI, MARIA PIA, L. Baldrati, M. Corradini, A. Rigotti, G. Russo, F. Olmeda, S. David, C. Orsi, R. Scarpioni, P. Di Nicolò, L. Zambianchi, F. Caruso, A. Fabbri, A. Santoro, M. Mandreoli, P. Rucci, L. Baldrati, M. Corradini, A. Rigotti, G. Russo, F. Olmeda, S. David, C. Orsi, R. Scarpioni, P. Di Nicolò, L. Zambianchi, F. Caruso, A. Fabbri, D. Gibertoni, J. Lenzi, M.P. Fantini, and A. Santoro
- Subjects
insufficienza renale cronica ,funzione renale - Abstract
Introduzione È ormai noto che i pazienti con Malattia Renale Cronica (MRC) anche in stadio avanzato possono presentare una differente velocità di progressione e si possono quindi differenziare in “fast” e “slow progressors” (Tangri N - 2011) [1]. In un’ampia coorte di pazienti con MRC, seguiti nell’ambito del Progetto Regionale PIRP (Prevenzione Insufficienza Renale Cronica Progressiva), abbiamo valutato il declino del VFG e i fattori determinanti, al fine di individuare pazienti con diverso profilo di rischio di progressione della MRC.
- Published
- 2012
37. Confronto tra MDRD e CKD-EPI con il metodo di Bland-Altman e la regressione polinomiale frazionaria
- Author
-
LENZI, JACOPO, GIBERTONI, DINO, RUCCI, PAOLA, FANTINI, MARIA PIA, Mandreoli M., Baldrati L., Corradini M., Rigotti A., Russo G., Olmeda F., David S., Orsi C., Scarpioni R., Di Nicolò P., Zambianchi L., Caruso F., Fabbri A., Santoro A., Lenzi J., Gibertoni D., Rucci P., Mandreoli M., Baldrati L., Corradini M., Rigotti A., Russo G., Olmeda F., David S., Orsi C., Scarpioni R., Di Nicolò P., Zambianchi L., Caruso F., Fabbri A., Fantini MP., and Santoro A.
- Subjects
FUNZIONE RENALE ,INSUFFICIENZA RENALE CRONICA - Abstract
INTRODUZIONE. Le stime del VFG ottenute con le formule MDRD e CKD-EPI forniscono risultati discrepanti. Una tecnica usata per il confronto tra le formule è il metodo di Bland-Altman, che consiste nel rappresentare graficamente sugli assi cartesiani la media delle formule e la differenza tra gli stessi due valori. I limiti di concordanza al 95% tra le formule vengono stimati come la media delle differenze ± 1,96 volte la deviazione standard delle differenze. Questo approccio si basa sull’assunto che media e deviazione standard delle differenze siano costanti lungo tutto l’asse delle ascisse. Scopo di questo studio è proporre un metodo alternativo per il calcolo dei limiti di concordanza tra MDRD e CKD-EPI, basato sulla regressione polinomiale frazionaria. MATERIALI E METODI. La popolazione considerata proviene dal registro PIRP (Prevenzione Insufficienza Renale Progressiva), che comprende i pazienti con insufficienza renale cronica afferenti a 13 Centri Nefrologici della Regione Emilia-Romagna. Per i 10.687 pazienti selezionati si è stimato il VFG utilizzando l’MDRD e il CKD-EPI, ed è poi stato esaminato il grado di concordanza tra le formule con il metodo di Bland-Altman. È stata quindi utilizzata la regressione polinomiale frazionaria per esprimere la differenza tra CKD-EPI ed MDRD in funzione della media delle due formule. RISULTATI E CONCLUSIONI. La concordanza tra MDRD e CKD-EPI diminuisce all’aumentare del VFG. Per un VFG medio di 10 mL/min/1,73m², la differenza tra le formule è inferiore a 1 mL/min/1,73m² nel 95% dei casi; per un VFG di 90 la differenza tra i limiti di accordo è pari, invece, a 16 mL/min/1,73m². In sintesi, per valori di VFG da 40 a 10 mL/min può essere indifferente utilizzare l’una o l’altra formula, poiché il grado di accordo tra le due formule è accettabile. Viceversa, per i pazienti con CKD agli stadi iniziali (CKD2, CKD3), si suggerisce di monitorare l’andamento nel tempo della funzione renale sempre con la stessa formula di stima, poiché lo scostamento tra i valori ottenuti è abbastanza rilevante.
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- 2012
38. Fetuina-A e Morbilità Cardiovascolare nell’Insufficienza Renale Cronica
- Author
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INCALCATERRA, Francesca and Incalcaterra, .
- Subjects
Morbilità Cardiovascolare ,Settore MED/14 - Nefrologia ,Fetuina-A ,Insufficienza Renale Cronica - Published
- 2011
39. Precoce attivazione neuroadrenergica nell'insufficienza renale cronica
- Author
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ARENARE, FRANCESCA, Arenare, F, and QUARTI TREVANO, FOSCA ANNA LUISA
- Subjects
insufficienza renale cronica ,traffico nervoso simpatico ,MED/09 - MEDICINA INTERNA ,filtrato glomerulare - Abstract
Evidenze dirette ed indirette hanno mostrato che l'insufficienza renale cronica è caratterizzata da un'iperattivazione adrenergica di grado severo. Non è noto, tuttavia, se questo fenomeno rappresenti una peculiarità dell'insufficienza renale avanzata o se esso sia presente al contrario anche nelle fasi precoci della malattia. Questo studio è stato condotto in 73 pazienti ipertesi, dei quali 43 (età:60.7±1.8 anni, media±SEM) erano affetti da insufficienza renale cronica stabile di grado moderato (valore medio di filtrato glomerulare stimato: 40.7 ml/min/1.73 m2, formula MDRD) e 31 soggetti di controllo di età sovrapponibile con funzione renale conservata. Le misurazioni includevano variabili antropometriche, valori pressori sfigmomanometrici e battito-a-battito, frequenza cardiaca (ECG), dosaggio della noradrenalina plasmatica (cromatografia liquida ad alta risoluzione) e valori di traffico nervoso simpatico (microneurografia, nervo peroneale). A fronte di simili valori antropometrici ed emodinamici, i pazienti con insufficienza renale presentavano valori di traffico nervoso simpatico marcatamente e significativamente più elevati rispetto ai soggetti di controllo (60.0±2.1 vs 45.7±2.0 sc/100 hb; P
- Published
- 2011
40. Le disfunzioni sessuali maschili in pazienti con insufficienza renale cronica end stage ed in pazienti sottoposti a trapianto renale
- Author
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Gulino, Gaetano, Presicce, Fabrizio, Citterio, Franco, Palermo, Giuseppe, D'Addessi, Alessandro, Racioppi, Marco, Sacco, Emilio, Pinto, Francesco, and Bassi, Pierfrancesco
- Subjects
Settore MED/24 - UROLOGIA ,DISFUNZIONE SESSUALE ,INSUFFICIENZA RENALE CRONICA - Published
- 2011
41. Insufficienza renale cronica e danno cardiovascolare: focus sul metabolismo calcio fosforo. Interventi terapeutici
- Author
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AGABITI ROSEI, Enrico and Salvetti, Massimo
- Subjects
calcio ,Arteriosclerosis ,fosforo ,Insufficienza Renale Cronica - Published
- 2011
42. Fitness: How to Get Old with Style
- Author
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Floccari, Fulvio, Di Lullo, Luca, Rivera, Rodolfo, Timio, Mario, Floccari, Fulvio, Di Lullo, Luca, Rivera, Rodolfo, and Timio, Mario
- Abstract
The association between physical exercise (fitness) and mortality is a definite certainty in the scientific literature. Objective of this review is to analyse in depth the existing evidence of the association between fitness and tendency to develop chronic non-fatal kidney and heart events. While it is undisputed that cardio-respiratory functional capacity is to some extent correlated to physical activity throughout life, can one postulate that a similar reasoning also applies to renal function? (Cardionephrology), L'associazione tra un'attività sportiva regolare (fitness) e la mortalità è ormai una definitiva certezza nella letteratura scientifica. Obiettivo di questa revisione è di approfondire le evidenze scientifiche esistenti circa l'associazione tra la consuetudine dì fitness e la tendenza a sviluppare patologie croniche non fatali renali e cardiache. Se, infatti, è assodato che la capacità funzionale cardio-respiratoria di un soggetto adulto è, in qualche misura, in funzione dell'attività fisica svolta nel corso della vita, si può postulare che un ragionamento analogo valga anche per la funzione renale? (Cardionephrology)
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- 2014
43. The low penetration of peritoneal dialysis in Italy
- Author
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Galli, Emilio Giulio and Galli, Emilio Giulio
- Abstract
The low penetration of peritoneal dialysis (PD) in Italy is determined by multiple factors, among which the lack of acceptance of this dialysis method by many nephrologists, as well as the large number of centers with few PD patients, which do not allow for the creation of a competent experience. Not less importantly, there is a lack of planning and guidance by the institutions., La poca penetrazione della Dialisi Peritoneale (DP) in Italia è tuttora dovuta a molteplici fattori, come la mancata accettazione, da parte di molti nefrologi, di questa metodica dialitica e il grosso numero di centri con pochi pazienti in DP, che non permette la formazione di un'efficiente esperienza. Non di secondaria importanza, una carenza di programmazione e di indicazioni da parte degli organismi istituzionali.
- Published
- 2014
44. Hepatitis B immunization in patients with chronic renal failure
- Author
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Giovanetti, Franco and Giovanetti, Franco
- Abstract
Despite the control measures, such as hygiene precautions and segregation of infectious patients in dialysis units as well as immunization of susceptible patients, it has been estimated that in developed countries the prevalence of chronic carriers of the hepatitis B virus among hemodialysis patients is, on average, 3%. An important cause of this unsatisfactory control of HBV infection in hemodialysis units is the suboptimal response to HBV vaccines among chronic kidney failure patients. This concise review highlights the common issues regarding vaccination against hepatitis B in patients on hemodialysis and presents the currently available solutions., Nonostante le misure di controllo, come le precauzioni igieniche e la segregazione dei pazienti HBsAg positivi nelle unità di dialisi, nonché l'immunizzazione dei suscettibili, si stima che, nei paesi sviluppati, la prevalenza dei portatori del virus dell'epatite B tra i pazienti in emodialisi sia in media del 3%. Una ragione importante per il controllo insoddisfacente delle infezioni da HBV nelle unità di emodialisi è la risposta sub-ottimale ai vaccini HBV tra i pazienti con insufficienza renale cronica. Questa breve review mette in evidenza i problemi comuni riguardanti la vaccinazione contro l'epatite B dei pazienti in emodialisi e presenta le soluzioni attualmente disponibili.
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- 2014
45. Type iv renal tubular acidosis: an emerging type of nephropathy
- Author
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Quaglia, Marco, Merlotti, Guido, Izzo, Cristina, Stratta, Piero, Quaglia, Marco, Merlotti, Guido, Izzo, Cristina, and Stratta, Piero
- Abstract
Type IV renal tubular acidosis (RTA IV) is a form of hyperchloremic RTA caused by an absolute or functional hypoaldosteronism that determines a distal acidification defect by inhibiting ammoniagenesis and H+ excretion by the collecting duct. Etiology is often multifactorial and includes disorders causing a reduction in aldosterone levels or in the sensitivity of the collecting duct to the hormone. Several drugs block the renin-angiotensin system (RAS) at different steps, thus increasing the risk of developing RTA IV especially when used in association in elderly patients with diabetes, congestive heart failure, chronic renal failure, or in renal transplant recipients. Diagnosis is based on the presence of hyperkaliemia disproportionate to the degree of renal function, associated with a metabolic acidosis with normal serum anion gap and a positive urinary anion gap; urinary pH can be lower than 5.5. Some laboratory features allow differential diagnosis with distal type I RTA. The clinical impact of RTA IV is becoming progressively heavier due to the widespread use of RAS-blocking drugs in elderly patients already at risk for this complication because of their comorbidities; this situation is inducing a critical revision of the indications to association therapies with these agents. The onset of hyperkalemia in this setting poses a therapeutic dilemma, as the patients at highest risk for RTA IV are also those who can derive the strongest cardiovascular benefits from RAS pharmacological blockade. It is therefore necessary to find a balance between risks and benefits in each patient, adopting preventive measures against RTA IV., L'acidosi tubulare tipo IV (RTA di tipo IV) è una forma di acidosi metabolica ipercloremica causata da un ipoaldosteronismo assoluto o funzionale, che determina un deficit dell'acidificazione distale attraverso un'inibizione dell'ammoniogenesi e dell'escrezione di H+ a livello del dotto collettore. L'eziologia è spesso multifattoriale e include disordini che determinano una riduzione dei livelli di aldosterone o della sensibilità del dotto collettore alle azioni dell'ormone. I farmaci che inibiscono il sistema renina-angiotensina (RAS) a qualunque livello aumentano il rischio di sviluppare una RTA di tipo IV, soprattutto quando sono impiegati in associazione in pazienti anziani affetti da diabete mellito, scompenso cardiaco e insufficienza renale cronica oppure portatori di trapianto renale. La diagnosi si basa sul riscontro di un'iperkaliemia sproporzionata alla funzione renale associata a un'acidosi metabolica con anion gap sierico normale e anion gap urinario positivo; il pH urinario può essere inferiore a 5.5. Vari elementi laboratoristici consentono la diagnosi differenziale con l'acidosi tubulare distale di tipo 1. L'impatto clinico della RTA di tipo IV sta diventando sempre più rilevante a causa della diffusione di farmaci bloccanti il RAS in pazienti anziani già affetti da condizioni a rischio per questa complicanza, contribuendo a una rivalutazione critica delle indicazioni ad alcune terapie di associazione. Lo sviluppo di iperkaliemia pone in questi contesti un dilemma terapeutico, in quanto proprio i pazienti a maggior rischio per RTA di tipo IV sono quelli che possono trarre il massimo vantaggio cardiovascolare dal blocco farmacologico del RAS. È, quindi, essenziale trovare un punto di equilibrio nel rapporto rischio/beneficio nel singolo paziente, prevenendo la RTA di tipo IV con opportune misure.
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- 2014
46. A Short Glossary for a Better Communication between General Practitioners and Nephrologists
- Author
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Battistoni, Sara, Ricci, Elisa, Brugnano, Rachele, Bertoldi, Piera, Postorino, Maurizio, Quintaliani, Giuseppe, Battistoni, Sara, Ricci, Elisa, Brugnano, Rachele, Bertoldi, Piera, Postorino, Maurizio, and Quintaliani, Giuseppe
- Abstract
End stage renal disease (ESRD) is a chronic disease with a progressively increasing burden. To date, about 3-million people with ESRD in Italy can be classified with stage 3/5 K-DOQI, but less than 30% of patients with stage 4-5 refer to nephrology outpatient clinics. Despite such evidence, the current knowledge on disease burden and, therefore, on the need to manage and possibly prevent complications is rather limited. General practitioners (GPs) and nephrologists often experience difficulties to communicate and cooperate concerning the appropriate duration of the nephropathic patients’ follow-up. As a consequence, delayed diagnoses and increased risk of life-threatening complications are often observed. Indeed, since ESRD is also a marker of concurrent cardiovascular disease, renal function or urinalysis abnormalities could suggest underlying cardiac diseases including ischemic cardiac disease. Therefore, we created a glossary for GPs that includes information on both the diagnostic and the follow-up approach for nephropathic patients. We believe that this tool should allow identifying early metabolic abnormalities and optimizing the duration and management of the longitudinal follow-up., L’insufficienza renale cronica (IRC) è una patologia in progressivo incremento; in Italia circa 3 milioni le persone affette da IRC agli stadi 3-5 sec. K-DOQI, ma una percentuale inferiore al 30% dei soggetti agli stadi 4-5 sarebbe nota presso gli ambulatori nefrologici. A fronte di questa evidenza, che riflette importanti implicazioni nell’ambito della prevenzione primaria, si rilevano, il più delle volte, importanti difficoltà comunicative tra medico di medicina generale (MMG) e specialista nefrologo, in merito soprattutto alla tempistica e alle modalità di follow- up di questi pazienti. Alla luce di questo, abbiamo elaborato un Glossario che include informazioni riguardo all’approccio diagnostico e terapeutico delle complicanze dell’IRC, al fine di identificare precocemente le più frequenti anomalie metaboliche e di ottimizzare la tempistica dei controlli ambulatoriali.
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- 2014
47. The opinion of patients with chronic renal disease on low-protein foods
- Author
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Fantuzzi, Anna Laura, Lugli, Francesca, Giannini, Rossella, Fantuzzi, Anna Laura, Lugli, Francesca, and Giannini, Rossella
- Abstract
Nutritional support of the patient with Chronic Renal Failure (CRF) in conservative treatment allows to prevent/control the main metabolic disease as well as to achieve and/or maintain a satisfactory nutritional status postponing replacement therapy (dialysis or transplantation). When the low-protein diet requires the introduction of special low-protein foods, the dietitian must maintain a particularly close monitoring. This study evaluated the satisfaction with low-protein foods in a sample of 100 patients with CRF related to our Unit of Dietetics in the years 2009–2012, and compared it with that found in a similar study carried out in 2008–2009. The median age of the subjects involved was 65 years (range 17–88 years), with a predominance of males (57%). Overall, 88% of the patients were treated conservatively and 12% with substitution treatment (10% with dialysis and 2% with transplantation). All patients were treated with a low-protein diet with 0.6 or 0.8 g of protein/kg ideal body weight/day. Only 6% of patients defined as “nothing” or “poor” the replaceability of the normal products with the low-protein products. Compared to the previous study, we found an increase in the consumption of bread and substitutes associated with greater liking. Despite the variety and quality of low-protein products has sharply increased over the years, their inclusion in the dietary pattern is one of the factors that most influences the concordance to the dietary treatment. In relation to the needs of our users, we added to the study a revision of the regional regulations regarding the provision of low-protein products, as these showed a marked heterogeneity across the country. (nursing), Il supporto nutrizionale del paziente con Insufficienza Renale Cronica (IRC) in trattamento conservativo consente di prevenire/controllare le principali alterazioni metaboliche della malattia, raggiungere e/o mantenere uno stato nutrizionale soddisfacente posticipando il trattamento sostitutivo (dialisi o trapianto). Quando la dieta ipoproteica richiede l'introduzione di alimenti speciali ipoproteici, il dietista deve effettuare un monitoraggio particolarmente attento. Il presente studio ha valutato il gradimento degli alimenti ipoproteici in un campione di 100 pazienti con IRC afferenti alla nostra Unità Operativa di Scienza dell'Alimentazione nel triennio 2009–2012 e lo ha confrontato con quello riscontrato in uno studio simile effettuato nell'anno 2008–2009. L'età mediana del campione era 65 anni (intervallo da 17 a 88 anni), con prevalenza del sesso maschile (57%). L'88% dei pazienti era in trattamento conservativo e il 12% in trattamento sostitutivo (10% dialisi e 2% trapianto). Tutti i pazienti erano stati trattati con una dieta ipoproteica con 0.6 o 0.8 g proteine / kg peso corporeo ideale / die. Soltanto il 6% dei pazienti dichiarava “nulla” o “scarsa” la sostituibilità dei prodotti normali con quelli ipoproteici. Rispetto allo studio precedente, si è assistito a un incremento del consumo di pane e sostituti con associato maggiore gradimento. Anche se la varietà e la qualità dei prodotti ipoproteici sono nettamente aumentate nel corso degli anni, il loro inserimento nel modello alimentare è uno dei fattori che condizionano maggiormente la concordance al trattamento dietetico. In relazione alle esigenze della nostra utenza, abbiamo affiancato allo studio una revisione delle normative regionali inerenti l'erogazione dei prodotti ipoproteici, che evidenzia una marcata disomogeneità sul territorio nazionale. (nursing)
- Published
- 2014
48. Briciole del diario di Giuseppe, un malato di reni
- Author
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Cancarini, Giovanni
- Subjects
Dialisi ,Trapianto ,Uremia ,Insufficienza Renale Cronica - Published
- 2010
49. Impiego del carbonato di lantanio come chelante del fosforo in dialisi peritoneale: un'esperienza clinica
- Author
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CAPELLI, IRENE, CENTOFANTI, FRANCESCA, RAIMONDI, CONCETTINA, TODESCHINI, PAOLA, COLI', LUIGI, STEFONI, SERGIO, I Capelli, F. Centofanti, C.Raimondi, P. Todeschini, L. Colì, and S. Stefoni
- Subjects
DIALISI PERITONEALE ,CARBONATO DI LANTANIO ,IPERFOSFOREMIA ,INSUFFICIENZA RENALE CRONICA - Abstract
Uso di carboanto di lantanio quale chelante non calcico per il trattamento dell'iperfosforemia nel paziente con insufficienza renale cronica terminale
- Published
- 2010
50. Assessment of nutritional practice in Italian chronic kidney disease clinics: a questionnaire-based survey
- Author
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Biagio Di Iorio, Luca Scalfi, Vincenzo Bellizzi, Giuseppe Conte, Bruno Cianciaruso, Roberto Minutolo, Giuliano Brunori, Luca De Nicola, Bellizzi, V, Di Iorio, Br, Brunori, G, De Nicola, L, Minutolo, R, Conte, G, Cianciaruso, Bruno, Scalfi, Luca, Bellizzi, V., DI IORIO, B. R., Brunori, G., DE NICOLA, L., Minutolo, R., Conte, G., DI IORIO, Br, DE NICOLA, Luca, Minutolo, Roberto, Conte, Giuseppe, Cianciaruso, B, and Scalfi, L.
- Subjects
Nephrology ,Adult ,Male ,medicine.medical_specialty ,Multivariate analysis ,Dietetics ,Urinary system ,Medicine (miscellaneous) ,Nutritional Status ,Nutrient intake ,Body Mass Index ,Survey ,Questionnaire based survey ,Insufficienza renale cronica ,valutazione dello stato di nutrizione ,Chronic kidney disease ,Internal medicine ,Surveys and Questionnaires ,medicine ,Humans ,Intensive care medicine ,Serum Albumin ,Nutrition and Dietetics ,business.industry ,Dialysi ,Malnutrition ,Middle Aged ,medicine.disease ,Diet ,Nutritional practice ,Nutrition Assessment ,Italy ,protocollo operativo ,Chronic Disease ,Multivariate Analysis ,Female ,Kidney Diseases ,Dietary Proteins ,business ,Body mass index ,Kidney disease ,Glomerular Filtration Rate - Abstract
BACKGROUND: The prevention of malnutrition in patients with progressive chronic kidney disease (CKD) presents a challenge to nephrologists. We evaluated nutritional practice and routines, at a national level, related to the nutritional management of nondialyzed CKD patients. METHODS: A questionnaire-based survey (32 open and 9 multiple-choice questions)was used to assess the evaluation of nutritional status in nondialyzed CKD outpatients at baseline and during follow-up. Data were obtained for 230 Italian public nephrology centers (63% of the total number of Italian public nephrologycenters). RESULTS: There was a dedicated dietitian at only 19% of the centers. At baseline,body weight, body mass index, and serum albumin were determined in almost all centers, nutrient intakes and bioimpedance analysis in half the centers, and subjective global assessment and skinfold thickness in a small proportion of centers. During follow-up, the rate of assessments decreased by 8% for weight, 14% for nutrient intake, and 29% for subjective global assessment and skinfold thickness. Overall, the K/DOQI minimum criteria for nutritional assessment were fulfilled in only two thirds and half of the clinics at baseline and during follow-up, respectively. Multivariate analysis showed that the number of nutritional variables evaluated was significantly related to the size of the CKD clinic and the presence of a dietitian at baseline, but only with the presence of dietitian during follow-up. Daily urinary output was collected at 90% of the centers, but urea and sodium excretions were determined in only 59% and 57% of cases, respectively. The rate of assessment for urinary solutes during follow-up was higher at centers where a very low protein diet was prescribed. CONCLUSIONS: The indications about nutritional assessment for CKD patients are poorly translated into practice patterns, especially with respect to the evaluation of nutrient intakes and additional but simple variables such as skinfold-thickness measurement and bioimpedance analysis. The presence of a dedicated dietitian appears to improve the quality of nutritional assessment in CKD.
- Published
- 2009
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