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The present study presents the factors associated with early complications and mortality in patients undergoing total gastrectomy.The study included patients who underwent curative total gastrectomy for gastric adenocarcinoma between January 2001 and December 2016 in the General Surgery Department of the Çukurova University Medical Faculty Hospital. The patients were divided into D1, D2, and D3 groups depending on the lymph node dissection width, and the demographic and clinical data and mortality were compared. In addition, mortality-associated factors were analyzed.The study sample included 148 (62.7%) males and 88 (37.3%) females, with a mean age of 65.5±11.4 years. There were 87 patients in the D1 group, 117 in the D2 group, and 23 in the D3 group. As expected, the duration of the operation was longer in the D2 and D3 groups (179 vs. 224 vs. 252; p0.001), and these groups had also higher numbers of lymph nodes dissected (8 vs. 20 vs. 32; p0.001) and metastatic lymph nodes (2.6 vs. 7.5 vs. 9.2; p0.001). The analysis of the operation type in terms of complications revealed a significant relationship only with stump blowout, which was significantly more common after D3 dissection than following D2 and D1 dissections (p:0.01). The male gender (87.5 vs 60.9 p:0.03) was more associated with mortality.D1, D2 and D3 Lymph node dissection in gastric cancer surgery can be safely performed with low mortality and morbidity rates by surgeons with sufficient technical knowledge, and in centers with sufficient hospital volume.Complications, Gastric Cancer, Mortality, Lymph Node Dissection.Questo studio presenta i fattori associati alle complicanze precoci e alla mortalità nei pazienti sottoposti a gastrectomia totale, e si riferisce ai pazienti sottoposti a gastrectomia totale curativa per adenocarcinoma gastrico tra gennaio 2001 e dicembre 2016 presso il Dipartimento di Chirurgia Generale dell’Ospedale della Facoltà di Medicina dell’Università di Çukurova. I pazienti sono stati divisi in gruppi D1, D2 e ™D3 a seconda dell’ampiezza della dissezione linfonodale e sono stati confrontati i dati demografici e clinici e la mortalità. Inoltre, sono stati analizzati i fattori associati alla mortalità. RISULTATI: Il campione di studio comprendeva 148 (62,7%) maschi e 88 (37,3%) femmine, con un’età media di 65,5±11,4 anni. C’erano 87 pazienti nel gruppo D1, 117 nel gruppo D2 e ™ 23 nel gruppo D3. Come previsto, la durata dell’operazione è stata più lunga nei gruppi D2 e ™D3 (179 vs. 224 vs. 252; p0,001), e questi gruppi avevano anche un numero maggiore di linfonodi sezionati (8 vs. 20 vs. 32; p0,001) e linfonodi metastatici (2,6 vs 7,5 vs 9,2; p0,001). L’analisi del tipo di intervento in termini di complicanze ha rivelato una relazione significativa solo con la deiscenza del moncone, che è risultata significativamente più comune dopo la dissezione D3 rispetto alle dissezioni D2 e ™D1 (p:0,01). Il genere maschile (87,5 vs 60,9 p:0,03) è risultato essere maggiormente associato alla mortalità. In conclusione la dissezione dei linfonodi D1, D2 e D3 nella chirurgia del cancro gastrico può essere eseguita in sicurezza con bassi tassi di mortalità e morbilità da chirurghi con sufficienti conoscenze tecniche e in centri con volume ospedaliero sufficiente.

We aimed to evaluate (immunohistochemically) the YAP expression in breast cancer patients undergoing neoadjuvant chemotherapy and to clarify the relationship between the molecular characteristics, treatment response and survival data and the YAP expression, and hence, to clarify the prognostic significance.One hundred and four patients who were diagnosed with Breast Cancer between 2015-2020 and underwent Neo Adjuvant Chemotherapy were included in the study. Estrogen Receptor(ER), Progesterone Receptor(PR), Human Epidermal Growth Receptor-2(HER2) and Ki-67. Expression are routinely stained immunohistochemically. In this study, existing immunohistochemical markers were reviewed and also, the relationship of YAP with these biological markers was evaluated by using immunohistochemistry and its effect on prognosis has been investigated.The average age of the patients was 52.37. While YAP was positive in 78 patients (75%), it was negative in 26 patients (25%). In the evaluation after neoadjuvant therapy, pathological complete response (MillerPayne Grade5 response) in 28 patients (26.9%), relapse in 6 patients (5.8%), and exitus in 6 patients (5.8%) were detected. In the pathological evaluation, invasive Ductal Carcinoma was the most common one observed in 88 patients (84.6%). As a result of the statistical evaluation, no significant result was obtained between the parameters and YAP negative/positive.As a result of staining with additional YAP in patients who were diagnosed with breast cancer and routinely stained with ER, PR, Cerb B2 and Ki-67 in pathology samples, we could not reach a result that would contribute positively to survival. Longer studies to be conducted prospectively will be meaningful.Breast Cancer, Chemotherapy, Neoadjuvant, Yes Associated Protein.Valutazione immunoistochimica dell’espressione di YAP in pazienti con carcinoma mammario sottoposte a chemioterapia neoadiuvante e a chiarire la relazione tra le caratteristiche molecolari, la risposta al trattamento e i dati di sopravvivenza e l’espressione di YAP, e quindi, per chiarire il significato prognostico. Nello studio sono state incluse centoquattro pazienti cui è stato diagnosticato un cancro al seno nell’intervallo 2015-2020 e sottoposte a chemioterapia neoadiuvante. Il recettore degli estrogeni (ER), il recettore del progesterone (PR), il recettore della crescita epidermica umana-2 (HER2) e l’espressione Ki-67 sono sottoposti a colorazione immunoistochimica di routine. In questo studio, sono stati esaminati i marcatori immunoistochimici esistenti e inoltre, è stata valutata la relazione di YAP con questi marcatori biologici utilizzando l’immunoistochimica ed è stato studiato il suo effetto sulla prognosi.L’età media dei pazienti era di 52,37 anni. Mentre YAP era positivo in 78 pazienti (75%), era negativo in 26 pazienti (25%). Nella valutazione dopo la terapia neoadiuvante, sono state rilevate una risposta patologica completa (risposta MillerPayne di grado 5) in 28 pazienti (26,9%), recidiva in 6 pazienti (5,8%) e exitus in 6 pazienti (5,8%). Nella valutazione patologica, il carcinoma duttale invasivo è stato il più comune osservato in 88 pazienti (84,6%). Come risultato della valutazione statistica, non è stato ottenuto alcun risultato significativo tra i parametri e YAP negativo / positivo. CONCLUSIONE: a seguito della colorazione con YAP aggiuntivo in pazienti a cui è stato diagnosticato un cancro al seno e colorate di routine con ER, PR, Cerb B2 e Ki-67 sul pezzo anatomico, non siamo riusciti a raggiungere un risultato che avrebbe potuto contribuire positivamente alla sopravvivenza. Studi prospettici di più lunga durata saranno significativi.

Schwannoma is a peripheral nervous system tumor arising from Schwann cells of the neural sheath, and they are very rarely seen in the upper digestive tract. In this study, we aimed to present the clinicopathologic characteristics and surgical management of patients who underwent surgical treatment for esophageal or gastric schwannoma.Patients who were diagnosed with esophageal or gastric schwannoma between January 2013 and January 2020 were included in the study. Demographic, clinicopathological and immunohistochemical parameters of the patients were analyzed along with the follow-up results.There were 13 patients in our study. Nine patients had gastric schwannoma and 4 patients had esophageal schwannoma. Female gender was dominant (61.5%). The mean age was 56 years. Esophageal tumors were all enucleated. Minimal invasive approach was preferred in 3 patients. Gastric tumors were most commonly localized in the lesser curvature. Three patients underwent laparoscopic wedge resection, 3 patients open wedge resection, 2 patients subtotal gastrectomy, and one patient proximal gastrectomy. Intraoperative or postoperative complications did not develop in any patient. No patient required reoperation, and there were no deaths within 90 days postoperatively. In the postoperative 90-day period, there was no unplanned re-admission to the hospital. The mean follow-up period was 53.4 months (range: 23-93 months). No recurrence was detected in any patients.Definitive diagnosis of schwannomas is made only by histopathologic examination postoperatively. S-100 expression has diagnostic significance. The preferred treatment is complete surgical excision with negative margins, and the long-term outcome is excellent as these lesions are mostly benign.Esophagus, Enucleation, Schwannoma, Stomach, Wedge resection.Lo Schwannoma è un tumore del sistema nervoso periferico derivante dalle cellule di Schwann della guaina neurale e si incontrano molto raramente nel tratto digerente superiore. Lo scopo di questo studio è quello di considerare le caratteristiche clinicopatologiche e la gestione chirurgica dei pazienti sottoposti a trattamento chirurgico per schwannoma esofageo o gastrico.Sono stati inclusi nello studio i pazienti a cui è stato diagnosticato uno schwannoma esofageo o gastrico tra gennaio 2013 e gennaio 2020, analizzando gli elementi demografici, clinicopatologici e immunoistochimici oltre ai risultati del follow-up.Sono entrati nello studio 13 pazienti, nove con schwannoma gastrico e 4 con schwannoma esofageo. Il sesso femminile era dominante (61,5%). L’età media era di 56 anni. I tumori esofagei sono stati tutti enucleati con approccio mininvasivo preferito in 3 pazienti. I tumori gastrici erano più comunemente localizzati nella picccola curvatura: tre pazienti sono stati sottoposti a resezione laparoscopica a cuneo, 3 pazienti a resezione a cuneo in laparotomia, 2 pazienti sono stati trattati con gastrectomia subtotale e un paziente con gastrectomia prossimale. Non si sono registrate complicanze intraoperatorie o postoperatorie in nessuno dei pazienti. Per nessun paziente c’è stata necessità di un reinterbento e non si sono verificati decessi entro 90 giorni dall’intervento. Nel periodo postoperatorio di 90 giorni, non vi è stato nessun nuovo ricovero ospedaliero programmato. Il periodo medio di follow-up è stato di 53,4 mesi (range: 23-93 mesi). Non è stata registrata alcuna recidiva in nessuno dei pazienti.La diagnosi definitiva degli schwannomi viene fatta solo dall’esame istopatologico postoperatorio. L’espressione di S-100 ha un significato diagnostico. Il trattamento preferito è l’escissione chirurgica completa con margini negativi e il risultato a lungo termine è eccellente poiché queste lesioni sono per lo più benigne.

In this study, we aimed to determine the relationship between HALP score and postoperative complications (According to Clavien-Dindo classification 3 and above), in patients with colo-rectal cancer who underwent curative surgical resection and to determine its clinical value in predicting prognosis.279 patients who underwent curative surgery for colorectal cancer between 2015-2018 were included in the study. The HALP value was calculated by dividing the product of hemoglobin (g/L), albumin (g/L), lymphocytes (/ L) by the number of platelets (/ L). In order to generate a cut off value for the HALP value, ROC analysis and ROC curve were created. The patients were divided into two groups according to survival, and cut off value was found by ROC analysis: Group 1 (Low HALP) and Group 2 (High HALP). Demographic, clinical characteristics, intraoperative , postoperative results and mean survival were compared between the groups.The patients were divided into two groups according to cut off value of 15.73. Group 1 consisted of 113 patients; Group 2 consisted of 166 patients. Average age was similar in the groups (62vs61, p:0.480). Patients in Group 1 received more neoadjuvant therapy (31%vs21%, p:0.064). CEA levels were higher in Group 1 (7.6vs4.3 p:0.034). Mucinous adenocarcinoma histological type was more common in Group 1 (24%vs13% ,p:0.040). Pathological grade poorly differentiated was more common in Group 1 (27%vs13%). Postoperative outcomes was similar to groups We found the HALP score as a risk factor for survival in multivariate analysis (HR=0.8552 95% (CI:0.6575-1.1125, p:0.007). If the HALP value is below 15.73, it is assumed that the average survival is 28 months with 45.4% sensitivity and 66.938% specificity.Our results showed that the HALP score is closely related to clinic pathological features and is an independent prognostic factor for survival. Its value in estimating mean survival is limited.Colorectal cancer, HALP score, Immunity, Nutrition.Lo scopo di questo studio è stato quello di determinare la relazione tra il punteggio HALP e le complicanze postoperatorie (secondo la classificazione Clavien Dindo 3 e successive), in pazienti con carcinoma del colon-retto sottoposti a resezione chirurgica curativa e per determinare il suo valore clinico in prevedere la prognosi. Sono stati inclusi nello studio 279 pazienti sottoposti a chirurgia curativa per carcinoma del colon-retto tra il 2015 e il 2018. Il valore HALP è stato calcolato dividendo il prodotto di emoglobina (g/L), albumina (g / L), linfociti (/ L) per il numero di piastrine (/ L). Al fine di generare un valore di cut off per HALP, sono state effettuate l’analisi ROC e la curva ROC. I pazienti sono stati divisi in due gruppi in base alla sopravvivenza e il valore di cut-off è stato trovato mediante analisi ROC. Sono stati creati due gruppi in base al valore cut-off di HALP: gruppo 1 (Low HALP) e gruppo 2 (High HALP). Sono stati confrontati tra i gruppi le caratteristiche demografiche, cliniche, i risultati intraoperatori, postoperatori e la sopravvivenza media. Risultati - I pazienti sono stati divisi in due gruppi in base al valore di Cut-off di 15,73. Il gruppo 1 era composto da 113 pazienti; Il gruppo 2 era composto da 166 pazienti. L’età media era simile nei gruppi (62 vs 61, p: 0.480). I pazienti del gruppo 1 hanno ricevuto più terapia neoadiuvante (31% vs21%, p: 0,064). I livelli di CEA erano più alti nel Gruppo 1 (7.6vs4.3 p: 0.034). Il tipo istologico di adenocarcinoma mucinoso era più comune nel Gruppo 1 (24% vs13%, p: 0,040). Il grado patologico scarsamente differenziato era più comune nel Gruppo 1 (27% vs13%). I risultati postoperatori erano simili ai gruppi Abbiamo trovato il punteggio HALP come fattore di rischio per la sopravvivenza nell’analisi multivariata (HR = 0,8552 95% (CI: 0,6575-1,1125, p: 0,007). Se il valore HALP è inferiore a 15,73, si presume che la sopravvivenza media è di 28 mesi con una sensibilità del 45,4% e una specificità del 66,938%. In conclusione i nostri risultati hanno mostrato che il punteggio HALP è strettamente correlato alle caratteristiche clinico-patologiche ed è un fattore prognostico indipendente per la sopravvivenza. Il suo valore nella stima della sopravvivenza media è limitato.

In this study, we aimed to investigate the clinical features of Papillary thyroid carcinoma(PTC) Tall cell variant(TCV), long-term outcomes and surgical experience in papillary thyroid carcinoma.33 patients who were operated in our clinic between August 2012 and March 2018 and diagnosed as TCV in their pathology evaluation were included in the study. The demographic and clinical features of the patients, pathological features of the tumor and long-term results were examined.A total of 33 patients were included in our study. The mean age was 55.2(18-85) years. The female sex was more dominant (75.8%). The most common presenting complaint was swelling in the neck (75.7%).Total thyroidectomy was performed in 84.8% and completion thyroidectomy after lobectomy was performed in 15.2%. Neck dissection was performed in 33% of the patients. The mean tumor diameter was 3.6 (1-10) cm. The tumor was multifocal in 36.3% of the patients. The capsule invasion rate of the tumors was present in 69.7% of the patients, extrathyroidal rate was 39.4%, Metastatic lymph nodes were detected in 30.3% of the cases. The mean follow-up duration was 39.3+22.4(5.25-78.63) months. 39.4% of patients had distant metastasis during follow-up. Disease free survival rate was 57.6%, total survival was 42.4 + 3.8 (34.7-50.0) months.TCV is closely associated with larger tumor diameter, multifocal location, extrathyroidal spread and lymph node involvement, We believe that more aggressive surgery should be performed in the treatment of TCV cases and it is important to follow up the patients more closely.Esophagus cancer, Neutrophil/lymphocyte ratio, Preoperative lymphocyte /neutrophil ratio, Prognosis.Questo studio è finalizzato ad analizzare le caratteristiche cliniche del carcinoma papillare della tiroide (PTC), variante a cellule alte (TCV), gli esiti a lungo termine e l’esperienza chirurgica nell’ambito del carcinoma papillare della tiroide. Nella nostra clinica tra agosto 2012 e marzo 2018 sono stati operati 33 pazienti, e diagnosticati come TCV dall’anatomo- patologo, e su questi si è rivolto in nostro studio retrospettivo, esaminando le caratteristiche demografiche e cliniche, le caratteristiche patologiche del tumore e i risultati a lungo termine. L’età media dei 33 pazienti era di 55,2 (18-85) anni. Il genere femminile era più dominante (75,8%). Il sintomo più frequente è stato il gonfiore del collo (75,7%), la tiroidectomia totale è stata eseguita nell’84,8% e la tiroidectomia di completamento dopo la lobectomia è stata eseguita nel 15,2%. La dissezione del collo è stata eseguita nel 33% dei pazienti. Il diametro medio del tumore era 3,6 (1-10) cm. Il tumore era multifocale nel 36,3% dei pazienti. Il tasso di invasione della capsula dei tumori era presente nel 69,7% dei pazienti, il tasso di sviluppo extratiroideo era del 39,4%, i linfonodi metastatici sono stati rilevati nel 30,3% dei casi. La durata media del follow-up è stata di 39,3 + 22,4 (5,25-78,63) mesi, ed il 39,4% dei pazienti ho presentato metastasi a distanza nel corso del follow-up. Il tasso di sopravvivenza libera da malattia è del 57,6%, la sopravvivenza totale è di 42,4 + 3,8 (34,7-50,0) mesi. In conclusione il TCV è strettamente associato a dimensioni maggiori del tumore maggiore, sviluppo multifocale, diffusione extratiroidea e coinvolgimento dei linfonodi. Riteniamo che si debba eseguire un intervento più aggressivo nel trattamento dei casi di TCV ed è importante seguire più da vicino i pazienti.

Achalasia is a well-known disease among esophageal motility disorders, and all treatments for this disease are aimed at relaxing the lower esophageal sphincter (LES). Recently, endoscopic and surgical myotomy techniques are used more frequently because they give better results than other conservative techniques. In this study, we aimed to present the early results of surgical myotomy and anterior fundoplication techniques in the treatment of achalasia-related dysphagia.Our study enrolled patients who operated with laparoscopic myotomy and anterior fundoplication for achalasia between 2014 and 2019. Patients' demographic and clinical properties, operative details, and postoperative shortterm outcomes were retrospectively analyzed.A total of 25 patients (11 women, 14 men) were enrolled. The mean age was 40.72±13.6 (range 18-66) years. The mean LES pressure was 26.6±11.2 (range 16-50) mmHg. The mean esophageal myotomy length was 7.83±1.88 (range 7-12 cm). Esophagus perforation developed in one patient during myotomy. The mean time to start oral feeding was 2.56±0.76 (range 2-4) days, and the mean length of hospital stay was 4.96±1.17 (range 3-8) days. During the follow-up, symptom regression was observed in 92 % of patients at the end of a 1-year.According to our results and available literature, myotomy with Dor fundoplication is an effective technique that can be used to treat achalasia disease.Achalasia, Dor fundoplication, Heller myotomy.

In this study, we aimed to evaluate patients who underwent curative surgical treatment for primary duodenal adenocarcinoma and to present our experience.Patients diagnosed with primary duodenal adenocarcinoma between 2006 and 2018 participated in the study. The demographic and clinical characteristics of the patients, details of the operation, pathological features of the tumors, short- and long-term follow-up results, and mean survival were evaluated retrospectively.Nine patients with a mean age of 54.7 participated in the study. 55% of the patients were male. The most common presenting symptom was abdominal pain (n: 6; 67%). The most common tumor localization was D2-3 (n: 7; 78%), and the most common surgical operation was pancreaticoduodenectomy (n: 7; 78%). There were no intraoperative complications in any patient. The mean tumor diameter was 3.5 cm. The mean number of lymph nodes dissected was 8.3 and the mean number of metastatic lymph nodes was 2. The most common postoperative complication was pancreatic fistula (n: 3; 33%). The mean length of stay was 21.8 days. One patient developed septic shock and mortality happened within the 30-day period. The most common cause of unplanned admission to the hospital within 90 days was wound infection (n: 2; 22%). One patient developed local recurrence and two patients had systemic metastasis. We found an average survival of 40 months.Pancreaticoduodenectomy is the most common approach in its curative surgery and it has a long survival despite the high postoperative complication rate. We recommend radical resection in the surgical treatment of primary duodenal adenocarcinoma.Adenocarcinoma, Duodenum, Pancreaticoduodenectomy.Questo studio è finalizzato a presentare la nostra esperienza su pazienti sottoposti a trattamento chirurgico curativo per l’adenocarcinoma duodenale primario. Lo studio è stato effettuato sui pazienti con diagnosi di adenocarcinoma duodenale primario trattati tra il 2006 e il 2018. Sono stati valutati retrospettivamente le caratteristiche demografiche e cliniche dei pazienti, i dettagli dell’operazione, le caratteristiche patologiche dei tumori, i risultati di follow-up a breve e lungo termine e la sopravvivenza media. Sono stati inclusi nello studio nove pazienti con un’età media di 54.7 anni: 55% dei pazienti era di sesso maschile. Il sintomo più comune al ricovero era il dolore addominale (n. 6; 67%). La localizzazione del tumore più comune è stata la D2-3 (n. 7; 78%) e l’operazione chirurgica più frequentemente eseguita è stata la pancreaticoduodenectomia (n. 7; 78%). Non ci sono state complicanze intraoperatorie in nessun paziente. Il diametro medio del tumore era di 3,5 cm. Il numero medio di linfonodi dissezionati era 8,3 e il numero medio di linfonodi metastatici era 2. La complicazione postoperatoria più comune era la fistola pancreatica (n. 3; 33%). La durata media della degenza è stata di 21,8 giorni. Un paziente è andato incontro a shock settico e mortalità seguita entro 30 giorni. La causa più comune di ricovero non programmato in ospedale entro 90 giorni è stata l’infezione della ferita (n. 2; 22%). Un paziente ha presentato recidiva locale e due pazienti hanno presentato metastasi sistemiche. Abbiamo registrato una sopravvivenza media di 40 mesi. La pancreaticoduodenectomia è l’approccio più comune quale chirurgia curativa con lunga sopravvivenza nonostante l’alto tasso di complicanze postoperatorie. Raccomandiamo dunque la resezione radicale nel trattamento chirurgico dell’adenocarcinoma duodenale primario.

We aim to evaluate the prognostic significance of tumor volume in esophageal cancer.Patients who underwent curative resection due to esophageal cancer between the years 2015 and 2019 were included in the study. The Tumor Depth Parameter (TDP) was defined as mucosa and submucosa =1, muscularis propria =2, adventitia =3, and invasion into adjacent organs=4. The Tumor Volume Index (TVI) was defined as the major axis X the minor axis X TDP. Two groups were formed based on TVI: Group 1 (low TVI) and Group 2 (high TVI). In the groups; patients were compared in terms of demographic and clinical features, intraoperative and postoperative outcomes, characteristics of the tumor and average survival.The patients were divided into two groups based on the cut-off value of 4,000. Group 1 (low TVI) consisted of 16 patients and Group 2 (high TVI) consisted of 28 patients. Male sex ratio was higher in Group 2 (50% vs 85%, p:0.011) Tumor diameter was observed to be larger in Group 2 (3.06 vs 5.54, p:0.000). Adenocarcinoma histologic type was more common in Group 2 (25% vs 64.3%, p:0.012). Incidence of respiratory complications was higher in Group 2 (0% vs 35.7%, p:0.024),Survival time (months) was shorter in Group 2 (36 vs 11, p:0.005). TVI's being over 4000 (HR)(95%-Confidence Interval ((Cl) 0.057 (0.011-0.311),p:0.001) was an independent risk factor to determine the rate of survival.TVI can be used as a prognostic factor in patients with esophageal cancer who underwent surgical therapy. TVI is closely associated with tumor histology and postoperative outcomes.Esophageal cancer, Prognosis, Postoperative complication, Surgical manangment, Survey, Tumor volume.Si è voluto valutare il significato prognostico del volume del tumore nel cancro esofageo. Per questo sono stati inclusi nello studio i pazienti sottoposti a resezione curativa di cancro esofageo nell’intervallo tra il 2015 e il 2019. Il Tumor Depth Parameter (TDP) è stato definito come mucosa e sottomucosa = 1, muscolare propria = 2, avventizia = 3 e invasione negli organi adiacenti = 4. Il Tumor Volume Index (TVI) è stato definito come l’asse maggiore X l’asse minore X TDP. Sono stati formati due gruppi sulla base del TVI: Gruppo 1 (TVI basso) e Gruppo 2 (TVI alto). Nei gruppi; i pazienti sono stati confrontati in termini di caratteristiche demografiche e cliniche, esiti intraoperatori e postoperatori, caratteristiche del tumore e sopravvivenza media. RISULTATI: I pazienti sono stati divisi in due gruppi in base al valore di cut-off di 4.000. Il gruppo 1 (TVI basso) era composto da 16 pazienti e il gruppo 2 (TVI alto) era composto da 28 pazienti. Il rapporto tra i sessi maschili era più alto nel gruppo 2 (50% vs 85%, p: 0,011) Il diametro del tumore è stato osservato essere maggiore nel gruppo 2 (3,06 vs 5,54, p: 0,000). Il tipo istologico di adenocarcinoma era più comune nel gruppo 2 (25% vs 64,3%, p: 0,012). L’incidenza delle complicanze respiratorie è stata maggiore nel Gruppo 2 (0% vs 35,7%, p: 0,024), il tempo di sopravvivenza (mesi) è stato più breve nel Gruppo 2 (36 vs 11, p: 0,005) .TVI è superiore a 4000 (HR) (95 L’intervallo di confidenza% ((CI) 0,057 (0,011-0,311), p: 0,001) è stato un fattore di rischio indipendente per determinare il tasso di sopravvivenza. CONCLUSIONE: TVI può essere utilizzato come fattore prognostico nei pazienti con cancro esofageo sottoposti a terapia chirurgica. La TVI è strettamente associata all’istologia del tumore e agli esiti postoperatori.

Intraabdominal schwannomas are rare benign tumors. In this study, we aimed to present our clinical experience in patients with intrabdominally located Schwannoma.Patients who received the diagnosis of intrabdominal schwannoma between 2011-2019 were retrospectively examined. Demographic and clinical characteristics, treatment methods, short- and long-term results and immunohistochemical characteristics of the patients were analyzed.A total of 7 patients were included in the study. Four patients were female and three were male. The mean age was 51.5 (31-63) years. The most common clinical presentation was abdominal pain (57.1%). Tumor location was stomach (n=2), pelvic region (n=2), rectum (n=1), retropancreas (n=1), and left juxtadrenal space (n=1). Postoperative wound infection developed in one patient and pancreatic fistula complication was seen in one patient. Re-admissions to the hospital were due to anemia and pleural effusion in two patients. The mean tumor diameter was 6 cm (0.3-13 cm). All patients were S 100 strongly positive Mitoses / 50 HPFs (high power field),2 Ki673%. The mean follow- up period was 60 months. Currently, 5 patients are being followed without disease, 1 patient survives despite recurrence and 1 patient has died due to non-cancer reasons.Intrabdominal schwannomas are rare tumors which most commonly exhibit gastrointestinal involvement. Since these tumors are mostly benign, the long-term prognosis of patients is good. Schwannoma should be kept in mind in the differential diagnosis of intrabdominal masses. Radical resections with high morbidity and mortality should be avoided if preoperative diagnosis is made.Abdominal tumor, Mesenchymal tumor, Nerve sheath tumor, Schwannoma.Gli schwannomi intraaddominali sono tumori benigni rari. In questo studio, intendiamo presentare la nostra esperienza clinica di pazienti con Schwannoma intraaddominale localizzato. Sono stati esaminati retrospettivamente i pazienti in cui è stato diagnosticato uno schwannoma intra-addominale tra il 2011-2019, analizzando le caratteristiche demografiche e cliniche, i metodi di trattamento, i risultati a breve e lungo termine e le caratteristiche immunoistochimiche dei pazienti. Nello studio sono stati inclusi 7 pazienti: quattro donne e tre uomini. L’età media era di 51,5 (31-63) anni. La presentazione clinica più comune è stata il dolore addominale (57,1%). La posizione del tumore era stomaco (n = 2), regione pelvica (n = 2), retto (n = 1), retropancreas (n = 1) e spazio iuxtadrenale sinistro (n = 1). In un paziente si è avuta l’infezione della ferita postoperatoria, e in uno la complicazione di una fistola pancreatica. I ricoveri in ospedale erano dovuti all’anemia e al versamento pleurico in due pazienti. Il diametro medio del tumore era di 6 cm (0,3-13 cm). Tutti i pazienti erano S 100 Mitosi fortemente positive / 50 HPF (campo ad alta potenza),2 Ki673%. Il periodo medio di follow-up è stato di 60 mesi. Attualmente, 5 pazienti vengono seguiti senza malattia, 1 paziente sopravvive nonostante la recidiva e 1 paziente è deceduto per motivi non cancerosi. Conclusione: gli schwannomi intra-addominali sono tumori rari che presentano più comunemente un coinvolgimento gastrointestinale. Poiché questi tumori sono per lo più benigni, la prognosi a lungo termine dei pazienti è buona. Lo Schwannoma dovrebbe essere tenuto presente nella diagnosi differenziale delle masse intraaddominali. Le resezioni radicali con elevata morbilità e mortalità dovrebbero essere evitate se viene fatta una diagnosi preoperatoria.

In this study, we aimed to convert subjective findings to objective findings and to determine the effect of anorectal physiology tests on the diagnosis and treatment of patients with defecatory complaints.Two hundred and forty patients who applied to the proctology unit between January 2015 and August 2017 were included in our study. The patients were divided into 3 groups based on their presentation complaints; Group 1: Obstructive defecation syndrome(ODS), Group 2: Peroperative except anal incontinence and control after sphincter repair, Group 3: Anal incontinence.Group 2 and Group 3 were divided into subgroups. The demographic data of the patients were retrospectively analyzed. The number of anorectal physiological tests in groups and the rates of referral to surgical or medical treatment were evaluated.Two hundred and forty patients were included in our study. The highest mean age was in Group 3 (46.2±17.8) (p: 0.356) 43.3% of the patients in our study were female. Anorectal manometry was performed in all patients. Endoanal USG was most commonly performed in Group 2 (42.6%, p:0.013), defecography in Group 1 (47.4%, p: 0.0001), and EMG in Group 3(25.3%, p: 0,001). In Group 1, 33% of the patients with pathological defecography findings had surgical treatment (p0.05). In Group 2a, the rate of surgical treatment was higher in patients who underwent anal USG with anorectal manometry (%25.6vs %40). In Group 3, the rate of surgical treatment was higher in patients who underwent anal ultrasound with manometry (%1.9 vs %32.6 p0.005) DISCUSSION: Anorectal physiological tests are important for accurate diagnosis and treatment planning. The combined use of anorectal physiological tests in anal incontinence groups increased the rate of referral to surgical treatment.Lo studio è finalizzato alla traduzione in dati obbiettivi dei sintomi soggettivi, e a valutare l’effetto dei test di fisiologia anorettale sulla diagnosi e sul trattamento dei pazienti con problemi defecatori. Sono stati compresi nello studio 240 pazienti che hanno fatto accesso alla nostra Unità Proctologica tra gennaio 2015 e agosto 2017. I pazienti sono stati divisi in 3 gruppi in base ai loro sintomi alla presentazione; Gruppo 1: Sindrome da defecazione ostruita (ODS); Gruppo 2: Peroperatorio, tranne l’incontinenza anale e controllo dopo la riparazione dello sfintere; Gruppo 3: Incontinenza anale. Il Gruppo 2 e il Gruppo 3 sono stati suddivisi in sottogruppi. I dati demografici dei pazienti sono stati analizzati retrospettivamente. Sono stati valutati il numero di test fisiologici anorettali eseguiti nei gruppi e le percentuali di rinvio a trattamenti chirurgici o medici. L’età media è risultata più elevata nel gruppo 3 (46,2 ± 17,8 (p: 0,356), il 43,3% dei pazienti nel nostro studio era di sesso femminile. La manometria anorettale è stata eseguita in tutti i pazienti. p: 0,013), la defecografia nel gruppo 1 (47,4%, p: 0,0001) ed elettromiografia (EMG) nel gruppo 3 (25,3%, p: 0,001). Nel gruppo 1, il 33% dei pazienti con reperti di defecografia patologica ha subito un trattamento chirurgico (p0,05). Nel gruppo 2a, il tasso di trattamento chirurgico era più elevato nei pazienti sottoposti a ultrasonografia (USG) anale con manometria anorettale (% 25,6 vs% 40). Nel gruppo 3, il tasso di trattamento chirurgico è stato maggiore nei pazienti sottoposti a USG anale con manometria (% 1,9 vs% 32,6 p0,005) Dalla studio si conferma l’importanza dei test fisiologici anorettali ai fini di un’accurata diagnosi e pianificazione del trattamento. L’uso combinato di test fisiologici anorettali nei gruppi di incontinenza anale ha aumentato il tasso di precisione alle indicazioni per il trattamento chirurgico.

The aim of this study is to compare the oncologic efficacy of laparoscopic total gastrectomy (LTG) versus open total gastrectomy (OTG) for gastric cancer and to provide our experiences regarding this surgery.A total of 107 patients who underwent curative total gastrectomy for gastric adenocarcinoma between September 2015 and September 2018 were included in this study. Demographic characteristics, operative parameters, histopathological results, postoperative morbidity and mortality results of the patients were evaluated.Of 107 patients, 70 were men and 37 women. OTG consisted of 89 patients and LTG consisted of 18 patients. The mean age in OTG was 59.4 years, the mean age in LTG was 57.3 years. The mean number of lymph nodes harvested was 30.5 14.6 in OTG and 33.0 10.1 in LTG. The number of metastatic lymph nodes harvested was 7.4 10.5 in OTG and 10.0 11.8 in LTG (p= 0.366), and there was no statistical difference between the two groups. The time of onset of oral intake, anastomotic leakage, and postoperative mortality was similar in both groups. Operative duration and length of hospital stay were significantly higher in LTG. Postoperative survival duration was similar in both procedures CONCLUSION: Laparoscopic total gastrectomy for gastric cancer is an oncologically safe procedure but had a longer operation time and a longer hospital stay. There was no significant difference number of harvested lymph nodes, number of metastatic lymph nodes, and tumor localization between the two groups KEY WORDS: Gastric cancer, Laparoscopy, Gastrectomy.Lo scopo di questo studio di confrontare l’efficacia oncologica della gastrectomia totale laparoscopica (LTG) rispetto alla gastrectomia totale ad addome aperto (OTG) per il cancro gastrico e di fornire le nostre esperienze in merito a questo intervento chirurgico. Sono stati inclusi in questo studio un totale di 107 pazienti sottoposti a gastrectomia curativa totale per adenocarcinoma gastrico tra settembre 2015 e settembre 2018, e ne sono state valutate le caratteristiche demografiche, i tempi operatori, i risultati istopatologici, la morbilit postoperatoria e i risultati di mortalit dei pazienti. RISULTATI: Di 107 pazienti, 70 erano uomini e 37 donne. La chirurgia ad addome aperto ha riguardato 89 pazienti e quella laparoscopica 18 pazienti. Et media in OTG 59,4 anni; et media in LTG 57,3 anni. Il numero medio di linfonodi raccolti stato di 30,5 14,6 in OTG e 33,0 10,1 in LTG. Il numero di linfonodi metastatici raccolti stato 7,4 10,5 in OTG e 10,0 11,8 in LTG (p = 0,366) senza alcuna differenza statistica tra i due gruppi. Il tempo di ripresa dell’alimentazione orale, e l’incidenza di deiscenza anastomotica e di mortalit postoperatoria risultata simile in entrambi i gruppi. La durata dell’intervento e la durata della degenza ospedaliera sono risultate significativamente pi elevate nella LTG. La durata della sopravvivenza postoperatoria stata simile in entrambe le procedure. CONCLUSIONE: la gastrectomia totale laparoscopica per carcinoma gastrico una procedura oncologicamente sicura ma ha avuto un tempo di intervento pi lungo e una degenza ospedaliera pi lunga. Non risultata alcuna differenza significativa nel numero di linfonodi raccolti, numero di linfonodi metastatici e localizzazione del tumore tra i due gruppi.

In our study, we aimed to evaluate the complications after total gastrectomy by Clavien-Dindo classification and to determine the related risk factors.Patients who underwent total gastrectomy due to gastric cancer between 2015-2019 were included in the study. Patients were divided into two groups according to postoperative complication classification Clavien Dindo, those with 3 or higher were Group 1 and the others were Group 2. Demographic and clinical features, laboratory parameters, tumor characteristics, postoperative results and mean survival were compared in the groups. Risk factors for Clavien Dindo 3 and above were analyzed by univariate analysis and multivariate logistic regression analysis.A total of 104 patients participated in our study. Group1 consisted of 25 and Group2 consisted of 79 patients. Male sex was high in both groups (52% vs67.1%, p:0.130). BMI (26 vs 23, p:0.023), albumin (3.24 vs 3.51, p:0,040), postoperative mortality (%28vs% 2.5, p:0.001), postoperative duration of hospitalization (17.60vs9.25 days, p:0.000) were different between the groups, but total survival (month) was not statistically significantly different (19.60vs18.53, p:0.377). In multivariate analysis, tumor Stage 3C (OR =0.177,95% CI = (0.067-0.468), p:0.000), operation duration ≥240 min (OR =2.105,95% CI = (1.080-4.100, p:0.029) and application of neoadjuvant treatment (HR =3.026,95%CI =(1.682-5.446), p:0.000) were indepent risk factors DISCUSSION: In conclusion, obesity, hypoalbuminemia, anemia, tumor stage, duration of operation, and taking neoadjuvant therapy were closely related to postoperative complications. Although the development of postoperative complication increased the length of hospitalization and postoperative mortality, it did not decrease survival in the long term.Gastric cancer, Postoperative complication, Total gastrectomy.Nel nostro studio, abbiamo mirato a valutare le complicanze dopo la gastrectomia totale secondo la classificazione Clavien-Dindo per determinare i relativi fattori di rischio. Sono stati inclusi nello studio pazienti sottoposti a gastrectomia totale per cancro gastrico tra il 2015-2019, divisi in due gruppi in base alla classificazione delle complicanze postoperatorie Clavien Dindo. Quelli con 3 o più complicanze sono il Gruppo 1 e gli altri il Gruppo 2. Sono stati confrontati nei gruppi elementi demografici, caratteristiche cliniche, parametri di laboratorio, caratteristiche del tumore, risultati postoperatori e sopravvivenza media I fattori di rischio per Clavien Dindo 3 e superiori sono stati analizzati mediante analisi univariata e analisi di regressione logistica multivariata. Sono stati utilizzati per il nostro studio un totale di 104 pazienti: il gruppo 1 era composto da 25 pazienti e il gruppo 2 da 79 pazienti, il sesso maschile era elevato in entrambi i gruppi (52% vs67,1%, p: 0,130); erano differenti tra i gruppi BMI (26 vs 23, p: 0,023 ), albumina (3,24 vs 3,51, p: 0,040), mortalità postoperatoria (% 28vs% 2,5, p: 0,001), durata postoperatoria del ricovero in ospedale (17.60vs9.25 giorni, p: 0.000), ma la sopravvivenza totale (in mesi) non è stata statisticamente significativamente diversa (19.60vs18.53, p: 0.377). Nell’analisi multivariata sono risultati fattori di rischio indipendenti, lo stadio tumorale: Stage 3C (OR = 0,177,95% CI = (0,067-0,468), p: 0,000), durata dell’operazione ≥240 min (OR = 2.105,95% IC = (1.080-4.100, p: 0.029) e l’applicazione del trattamento neoadiuvante (HR = 3.026,95% IC = (1.682-5.446), p: 0.000) In conclusione, obesità, ipoalbuminemia, anemia, stadio del tumore, durata dell’operazione e terapia neoadiuvante erano strettamente correlati a complicanze postoperatorie. Sebbene lo sviluppo di complicanze postoperatorie ha aumentato la durata della degenza e della mortalità postoperatoria, non ha ridotto la sopravvivenza a lungo termine.

In this study, we aimed to determine the clinical value and prognostic significance of the Neutrophil / Lymphocyte Ratio in patients undergoing curative surgery due to esophageal cancer.Patients who underwent curative resection for esophageal cancer between 2015-2019 were included in the study. Two groups, Group1 (low NLR) and Group2 (high NLR), were created. Demographic and clinical features, intraoperative and postoperative results, tumor characteristics and mean survival were compared in the groups.A total of 48 patients participated in our study. Group 1 consisted of 18 patients and Group 2 consisted of 30 patients. Male sex was dominant in both groups (66.7% vs 73.3%, p. 0.431). Preoperative CEA was higher in Group 2 (3.97 vs 9.57, p. 0.032). Tumor diameter was larger in Group2 (3.33 vs 5.40 cm, p. 0.000). Adenocarcinoma was higher in Group 2 (33% vs 53.3%, p. 0.047), while squamous cell carcinoma was higher in Group 1 (66.7% vs 33.3%, p. 0.047). Lymph node positivity was higher in Group 2 (66.7% vs 93.3%, p. 0.024). The anastomosis leak was higher in Group 2 (0% vs 20%, p. 0.048). Postoperative hospital stay was longer in Group 2 (13.27 vs 23.9 days, p. 0.009). 90-day readmission was higher in Group1 (33.3% vs 3.3%, p. 0.008). Survival duration was shorter in Group 2 (29 vs 15 months, p. 0.005).This study revealed that preoperative high NLR was associated with poor survival, along with greater tumor diameter, increased lymph node metastasis rate, and increased anastomosis leakage in patients with esophageal cancer. These results suggest that modifying inflammatory responses and modulating the immune system may improve survival outcomes in patients with esophageal cancer.Esophagus cancer, Neutrophil/lymphocyte ratio, Preoperative neutrophil/lymphocyte ratio, Prognosis.Questo studio è finalizzato a determinare il valore clinico e il significato prognostico del rapporto neutrofili / linfociti (NLR) in pazienti sottoposti a chirurgia curativa per cancro dell’esofago. Sono stati inclusi nello studio i pazienti sottoposti a resezione curativa per carcinoma esofageo tra il 2015-2019, suddividendoli in due gruppi, Gruppo 1, con NLR basso e Gruppo 2 con NLR alto. Nei gruppi sono state confrontate le caratteristiche demografiche e cliniche, i risultati intraoperatori e postoperatori, le caratteristiche del tumore e la sopravvivenza media. Hanno partecipato al nostro studio un totale di 48 pazienti hanno. Il gruppo 1 era composto da 18 pazienti e il gruppo 2 era composto da 30 pazienti. Il sesso maschile era dominante in entrambi i gruppi (66,7% vs73,3%, p: 0,431). Il CEA preoperatorio era più elevato nel Gruppo 2 (3.97vs9.57, p: 0.032). Il diametro del tumore era maggiore nel Gruppo 2 (3,33 vs5,40 cm, p: 0.000). L’adenocarcinoma era di grado più elevato nel Gruppo 2 (33% contro 53,3%, p: 0,047), mentre il carcinoma a cellule squamose era più rappresentato nel Gruppo 1 (66,7% contro 33,3%, p: 0,047). La positività dei linfonodi era più elevata nel Gruppo 2 (66,7% vs 93,3%, p: 0,024). La deiscenza anastomotica è stata maggiore nel Gruppo 2 (0% vs 20%, p: 0,048). La degenza post-operatoria è stata più lunga nel Gruppo 2 (13,27 contro 23,9 giorni, p: 0,009). Un nuovo ricovero a 90 giorni si è verificato nel Gruppo 1 (33,3% vs 3,3%, p: 0,008). La durata della sopravvivenza è stata più breve nel Gruppo 2 (29vs15 mesi, p: 0,005). Questo studio ha rivelato che un elevato NLR preoperatorio si è associato a una scarsa sopravvivenza, insieme a un maggiore diametro del tumore, a un aumento del tasso di metastasi dei linfonodi e ad una maggiore incidenza di deiscenza anastomotica in questi pazienti con carcinoma esofageo. Questi risultati suggeriscono che la modifica delle risposte infiammatorie e la modulazione del sistema immunitario possono migliorare gli esiti di sopravvivenza nei pazienti con carcinoma esofageo.

Psoriasis is a chronic inflammatory skin disease with an incidence of 1-3%. Psoriasis usually occurs in the scalp, knee, elbow, sacral region and joints. The nipple-areola complex involvement is rarely encountered in the literature.31-year-old female patient, who presented at the dermatology outpatient clinic with a lesion characterized by bright, pearlescent-white squamous lesions on an erythematous plaque, limited to the nipple-areola complex for the past three years, and who was diagnosed with "Psoriasis" following incisional biopsy.The benign or malignant distinction should be made for lesions observed in the nipple-areola complex. It should not be forgotten that psoriasis may also be present in the differential diagnosis of dermatitis-like benign lesions that do not respond to long-term and various drug treatment, although they are rare.Complex Benign lesions, Breast, Nipple areola, Psoriasis.La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle con un’incidenza dell’1-3%, che si manifesta di solito a livello del cuoio capelluto, del ginocchio, del gomito, della regione sacrale e delle articolazioni. Il coinvolgimento complesso del capezzolo-areola si incontra raramente in letteratura. Il caso clinico presentato riguarda una paziente di 31 anni, riscontratat affetta presso l’ambulatorio di clinica dermatologica una lesione caratterizzata da lesioni squamose bianche, perlacee su una placca eritematosa, limitata al complesso areola-capezzolo, manifestatasi negli ultimi tre anni, e che è stata diagnosticata come “psoriasi” a conclusione di un prelievo tissutale bioptico. La distinzione di benignità o malignità dovrebbe essere fatta per tutte le lesioni osservate nel complesso areolacapezzolo. Non bisogna dimenticare che la psoriasi può anche essere presente nella diagnosi differenziale di lesioni benigne simili a dermatiti che non rispondono al trattamento farmacologico a lungo termine e variato, sebbene siano rare.

Although lateral internal sphincterotomy (LIS) is the most preferred surgical treatment for chronic anal fissure, In this study, we aimed to investigate the effect of preoperative anorectal manometry on surgical treatment choice in patients presenting with anal fissure.Between January-2015 and August-2017 and whose physical examination revealed chronic anal fissure findings were included in the study. Patients were divided into two groups as Group 1 LIS and Group 2 non-LIS. In addition to the demographic characteristics of the patients, anal manometry findings and its effect on surgical treatment options were examined.20 patients (M/F:13/7) were included in the study. The mean age was 48.3+17.4 in Group 1 and 45.25 +24.45 in Group 2 (p:0.797). In the preoperative manometric examination, resting pressure(mmHg) range was 93.2+15.9 in Group 1, and44+11.2 in Group 2 (30-57) (p:0.001). Endurance to squeezing time was shorter in Group 2 (p:0.0138). There were no differences between the groups in terms of mean squeezing pressure, rectal sensation, and rectoanal inhibitor reflex (p0.05). Of the four patients with low sphincter pressures, 3 underwent botulinum toxin injection and 1 underwent advancement flap instead of LIS. There was no significant difference between preoperative and postoperative CCFI scores in the LIS group (0.6±1.8 vs. 1.2±1.85, p0.05).In the treatment of chronic anal fissure, non-LIS methods were selected in 20% of the patients with the help of preoperative anal manometric examination. Manometric examination is important to minimize the risk of incontinence and to determine the choice of treatment correctly.Anal fissure, Anal incontinence, Anal manometry.Sebbene la sfinterotomia interna laterale (LIS) sia il trattamento chirurgico più preferito per la ragade anale cronica, In questo studio, abbiamo mirato a studiare l’effetto della manometria anorettale preoperatoria sulla scelta del trattamento chirurgico in pazienti che presentano ragade anale. Tra gennaio-2015 e agosto-2017 sono stati studiati 20 pazienti il cui esame fisico ha rivelato esiti cronici di ragade anale. I pazienti sono stati divisi in due gruppi: gruppo 1 trattati con sfinterotomia laterale interna (LIS) e gruppo 2 non trattati con LIS. Oltre alle caratteristiche demografiche dei pazienti, sono stati esaminati i risultati della manometria anale e il suo effetto sulle opzioni del trattamento chirurgico. Risultati: L’età media dei 20 pazienti (M / F: 13/7) era di 48.3 + 17.4 nel Gruppo 1 e 45.25 +24.45 nel Gruppo 2 (p: 0.797). Nell’esame manometrico preoperatorio, l’intervallo della pressione a riposo (mmHg) era 93,2 + 15,9 nel gruppo 1 e 44+11,2 nel gruppo 2 (30-57) (p: 0,001). La resistenza al tempo di compressione è stata più breve nel gruppo 2 (p: 0,0138). Non ci sono state differenze tra i gruppi in termini di pressione di compressione media, sensazione rettale e riflesso dell’inibitore del rectoanale (p0,05). Dei quattro pazienti con basse pressioni dello sfintere, 3 sono stati sottoposti a iniezione di tossina botulinica e 1 ha subito un lembo di avanzamento anziché LIS. Non vi era alcuna differenza significativa tra i punteggi CCFI preoperatori e postoperatori nel gruppo LIS (0,6 ± 1,8 contro 1,2±1,85, p0,05). Conclusione: nel trattamento della ragade anale cronica, nel 20% dei pazienti sono stati selezionati metodi non LIS con l’aiuto dell’esame manometrico anale preoperatorio. L’esame manometrico è importante per ridurre al minimo il rischio di incontinenza e determinare correttamente la scelta del trattamento.

Appendix vermiformis agenesis is quite rare. It is seen in 1/100,000 of patients who underwent laparotomy with an initial diagnosis of appendicitis. A 72-year-old woman who had not undergone any previous surgery was operated on for mechanical intestinal obstruction. Right hemicolectomy was performed due to obstructive tumoral mass in the hepatic flexure. There was no appendix vermiformis in exploration. Before deciding on the diagnosis of appendix agenesis, a thorough and rigorous exploration should be performed in ileocecal region and ascending colon. In our case, the diagnosis of appendix agenesis was incidental. However, it should be kept in mind that appendix agenesis may be present in patients undergoing surgery with the diagnosis of acute appendicitis. KEY WORDS: Appendicular agenesis, Colorectal carsinoma, Congenital Abnormalities.La agenesia dell’appendice vermiforme è abbastanza rara, e si riscontra in 1 su 100.000 pazienti sottoposti a laparotomia con una diagnosi iniziale di appendicite. Una donna di 72 anni che non aveva subito alcun intervento chirurgico precedente è stata operata per ostruzione intestinale meccanica. L’emicolectomia destra è stata eseguita a causa della presenza di una massa tumorale ostruttiva a livello della flessura epatica. All’esplorazione del pezzo operatorio non si è trovata l’appendice vermiforme. Prima di concludere per una diagnosi di agenesia dell’appendice, deve essere eseguita un’esplorazione approfondita e rigorosa nella regione ileocecale e nel colon ascendente. Nel nostro caso, la diagnosi di agenesia dell’appendice è stata casuale.Tuttavia, va tenuto presente che l’agenesia dell’appendice può essere presente in pazienti sottoposti a chirurgia con diagnosi di appendicite acuta.

In this study, we aimed to investigate the early results of the safety and efficacy of adipose-derived stem cells (ADSCs) injection along with the repair of the internal orifice in the recovery of complex perianal fistula.The study included patients who underwent autologous adipose tissue-derived stemcell injection for complex perianal fistula between December2017 and January2018. The FDA-approved Lipogems® system was used to prepare autologous micro-fragmented adipose stem cells. Demographic characteristics, history of inflammatory bowel disease, fistula type and length of fistula tract determined by endoanal ultrasound, mean operation duration, postoperative complications, and fistula healing of the patients were evaluated. Fistula healing was evaluated on the 30th ,90th days and 9th months.A total of 10 patients, with male predominance, were included in our study. The mean age was 47±13.1 and mean BMI was 28.3±4.79. None of the patients had inflammatory bowel disease Based on endoanal ultrasound findings, fistula type was transsphincteric, extrasphincteric and suprasphincteric for 7, 2 and 1 patients, respectively. Calculated length of fistula tract based on ultrasound was 4.45±1.69(2.5-6.4). Mean duration of operation was 45±7 minutes. None of the patients had any treatment related toxicity, however, two patients experienced bruising at the liposuction site. Healing rate in the follow-up of 30-day, 90-day and 9-month was 70%, 80% and 70%, respectively.In addition to surgical treatment in the form of curettage and closure of the fistula tract, autologous micro-fragmented adipose tissue injection is a safe, feasible, and reproducible procedure that can be performed based on the early results in complex anal fistula healing.Lipogems®, Mesenchymal stem cell, Regenerative medicine, Adipose tissue-derived mesenchymal stem cell.Si comunicano i primi risultati sulla sicurezza ed efficacia dell’iniezione di cellule staminali di derivazione adiposa (ADSC) insieme alla riparazione dell’orifizio interno per il trattamento della fistola perianale complessa. Sono stati inclusi nello studio un totale di 10 pazienti, in prevalenza machi, sottoposti a iniezione autologa di cellule staminali di derivazione dal tessuto adiposo per il trattamento di fistola perianale complessa tra il dicembre 2017 e il gennaio 2018. Per preparare cellule staminali adipose micro frammentate autologhe è stato utilizzato il sistema Lipogems® approvato dalla FDA. Sono state valutate le caratteristiche demografiche, la storia della malattia infiammatoria intestinale, il tipo di fistola e la lunghezza del tratto di fistola determinati con ecografia endoanale, la durata media dell’operazione, le complicanze postoperatorie e la guarigione della fistola dei pazienti. La guarigione della fistola è stata valutata il 30°, 90° giorno e 9° mese. L’età media dei pazienti era di 47 ± 13,1 e l’IMC media era di 28,3 ± 4,79. Nessuno dei pazienti aveva una malattia infiammatoria intestinale In base ai risultati ecografici endoanali, il tipo di fistola era transsfincterico, extrasincincico e soprasfincterico rispettivamente in 7, 2 e 1 paziente. La lunghezza calcolata del tratto di fistola basato sull’ecografia era 4,45 ± 1,69 2,5-6,4. La durata media dell’operazione è stata di 45 ± 7 minuti. Nessuno dei pazienti ha presentato tossicità correlata al trattamento, tuttavia, due pazienti hanno manifestato lividi nel sito di liposuzione. Il tasso di guarigione nel follow-up di 30 giorni, 90 giorni e 9 mesi è stato rispettivamente del 70%, 80% e 70%. Si può concludere che oltre al trattamento chirurgico per curettage e chiusura del tratto di fistola, l’iniezione di tessuto adiposo micro frammentato autologo è una procedura sicura, fattibile e riproducibile che può essere eseguita sulla base dei primi risultati nella complessa guarigione della fistola anale.

The association of rectal prolapse and colorectal cancer is quite rare and only a few cases have been reported previously in the literature. It is unclear whether colorectal cancer triggers rectal prolapse.A 77-year-old male patient presented to our emergency department with complete rectal prolapse, and an anterior resection was performed after rectal digital examination revealed a mass. The pathology result came back as mucinous adenocarcinoma in the sigmoid colon and the postoperative period was uneventful.Considering the age group in which rectal prolapse is most commonly seen, and the change in bowel habits, chronic constipation and irritation chronic seen in rectal prolapse may be responsible for the development of rectum cancer, therefore endoscopic screening should not be overlooked in rectal prolapse cases.Anorectal emergencies, Colon cancer, Rectal prolapse.L’associazione tra prolasso rettale e carcinoma del colonretto è piuttosto rara e solo pochi casi sono stati riportati nella precedente letteratura. Non è chiaro se il tumore del colon-retto inneschi il prolasso rettale. Viene qui presentato il caso di un uomo di 77 anni giunto al nostro pronto soccorso con prolasso rettale completo e su cui si è eseguita una resezione anteriore dopo che l’esame digitale rettale aveva ha rivelato la presenza di una massa. Il referto patologico è stato di adenocarcinoma mucinoso nel colon sigmoideo. Il periodo postoperatorio è stato privo di eventi. Considerando la fascia di età in cui si osserva più comunemente il prolasso rettale con il cambiamento nelle abitudini intestinali, costipazione cronica e irritazione osservati nel prolasso rettale cronico possono essere responsabili dello sviluppo del cancro del retto, pertanto lo screening endoscopico non deve essere trascurato nel caso del prolasso rettale.

İNTRODUCTION : Angiomyxoma is a rare slow-growing soft tissue myxoid cell tumor that usually arises in the pelvis and perineal regions and occurs predominantly in women in the fourth decade. Angiomyxomas usually present as often initially misdiagnosed asymptomatic masses. Most common clinical early diagnoses of aggressive angiomyxomas are in form Of Vulvar Masses, Vulvar Lipomas, Bartholin's Cysts, Levator Hernias, Inguinal Hernias Or Cervical Polyps.This paper presents the case of the pelvic angiomyxoma diagnosis of a 41 year old with early findings of suspicious obturator hernia during the initial physical examination.The dissection was extended from the right retrorectal area to the ischiorectal cavity and the mass was reached. The capsulated mass of 10*15 cm with soft consistency was completely released and unblocked, it was excised from the abdomen through the incision using wound protection The obturator defect was repaired with interrupted sutures.Angiomyxoma is a rare, benign and locally aggressive tumor, which can infiltrate locally and present unusually as perineal hernia. Due to its rarity and lack of specific diagnostic requirements, it's difficult to diagnose preoperatively KEY WORDS: Angiomyxoma, Obturator hernia, Pelvic mass.L’angiomixoma è un raro tumore delle cellule mixoidi dei tessuti molli a crescita lenta che di solito si manifesta nella regione pelvica e perineale, prevalentemente in donne nel quarto decennio di vita. Gli angiomixomi di solito presentano masse asintomatiche spesso inizialmente esposte ad errori di diagnosi. Le diagnosi cliniche iniziali più comuni in caso di angiomixomi aggressivi sono sotto di masse vulvari, lipomi vulvari, cisti di Bartolino, ernie del muscolo levatore, ernie inguinali o polipi cervicali. Viene qui presentato il caso di un angiomixoma pelvico di un uomo di 41 anni con iniziale sospetto di ernia otturatoria durante l’esame fisico iniziale. La dissezione chirurgica è stata estesa dall’area retrorettale destra alla cavità ischiorettale e la massa è stata individuata. Si trattava di una massa capsulata di 10 x 15 cm con consistenza morbida, che è stata completamente liberata ed asportata dall’addome attraverso l’incisione facendo attenzione alla protezione della ferita. Il difetto dell’otturatore è stato riparato con suture a punti staccati. L’angiomixoma è un tumore raro, benigno ma localmente aggressivo, che può infiltrarsi localmente e presentarsi insolitamente come ernia perineale. A causa della sua rarità e della mancanza di requisiti diagnostici specifici, è difficile diagnosticare prima dell’intervento.